Storia e Politica 3/2025

Storia e Politica

rivista quadrimestrale: Anno XVII n. 3 Settembre – Dicembre 2025

 
EISSN online : 2037-0520
 
 

Ricerche/Articles

Porfirio Sanz Camañes, Universidad de Castilla-La Mancha, Departamento de Historia

ORCID: 0000-0001-7754-5293;

DOI: https://doi.org/10.69087/STORIAEPOLITICA.XVII.3.2025.01

LA DIPLOMACIA ESPAÑOLA DURANTE LA REGENCIA DE MARIANA DE AUSTRIA. ÉXITOS Y FRACASOS EN LA PROYECCIÓN EXTERIOR (1665-1677)

SPANISH DIPLOMACY DURING THE REGENCY OF MARIANA OF AUSTRIA. SUCCESSES AND FAILURES IN FOREIGN POLICY (1665-1677)

Keywords: Spain, diplomacy, foreign policy, Regency of Mariana of Austria (1665-1677).

Traditional historiography suggests that Spanish foreign relations during the last decades of the seventeenth century were characterized by the decline and weakness of the Spanish monarchy after the Treaties of Westphalia and the Pyrenees. This interpretation suggests that Spain ceased to play a leading role in policymaking and strategic planning in European affairs. However, Spanish foreign policy strengthened relations with countries with which Spain had frequently been in conflict since the late sixteenth and much of the seventeenth century, such as England and the United Provinces. Recent studies suggest that Spanish ambassadors, agents, and residents helped establish the emerging European balance of power because Spain had not lost its negotiating power. Spain maintained significant influence in European and American markets, enabling it to be incorporated into various alliances.

LA DIPLOMAZIA SPAGNOLA DURANTE LA REGGENZA DI MARIANA D’AUSTRIA. SUCCESSI E FALLIMENTI NELLA POLITICA ESTERA (1665-1677)

Parole chiave: Spagna, diplomazia, politica estera, reggenza di Marianna d’Austria (1665-1677).

La storiografia tradizionale suggerisce che le relazioni estere spagnole durante gli ultimi decenni del XVII secolo furono caratterizzate dal declino e dalla debolezza della monarchia spagnola dopo i Trattati di Vestfalia e dei Pirenei. Questa interpretazione suggerisce che la Spagna cessò di svolgere un ruolo di primo piano nell’elaborazione delle politiche e nella pianificazione strategica degli affari europei. Tuttavia, la politica estera spagnola rafforzò le relazioni con paesi con cui la Spagna era stata frequentemente in conflitto dalla fine del XVI e per gran parte del XVII secolo, come l’Inghilterra e le Province Unite. Studi recenti suggeriscono che ambasciatori, agenti e residenti spagnoli contribuirono a stabilire il nascente equilibrio del potere europeo perché la Spagna non aveva perso il suo potere negoziale. La Spagna mantenne un’influenza significativa nei mercati europei e americani, il che le consentì di essere incorporata in varie alleanze.

Carlo Marsonet, Fondazione Filippo Burzio, Torino

ORCID: 0009-0003-5734-5931

DOI: https://doi.org/10.69087/STORIAEPOLITICA.XVII.3.2025.02

LA MORALITÀ DEL LAVORO E DELLA LIBERTÀ. L’UMANESIMO ECONOMICO DI CHARLES DUNOYER

Parole chiave: Charles Dunoyer, Industrialismo, Libertà, Autogoverno, Umanesimo economico.

Charles Dunoyer è stato un pensatore francese della prima metà del XIX secolo, oggi quasi dimenticato. Fu un autore che dedicò tutta la sua vita intellettuale alla ricerca dei principi e delle cause di una società libera. Influenzato, tra gli altri, da Jean-Baptiste Say, Adam Smith e Benjamin Constant, egli credeva che la società del futuro avrebbe sperimentato un’espansione della libertà a scapito dell’organizzazione imposta dal potere politico. Considerato da Francesco Ferrara come un autore fondamentale per l’economia politica e la teoria liberale, Dunoyer ebbe tra i  suoi principali seguaci Frédéric Bastiat e Gustave de Molinari. Questo saggio si propone quindi di ricostruire il pensiero di Dunoyer, con particolare riferimento a quanto esposto nelle sue opere principali, L’industrie et la morale considérées dans leur rapports avec la liberté (1825) e La liberté du travail (1845).

(THE MORALITY OF WORK AND FREEDOM. CHARLES DUNOYER’S ECONOMIC HUMANISM)

Keywords: Charles Dunoyer, Industrialism, Liberty, Self-government, Economic Humanism.

Charles Dunoyer was a French thinker of the first half of the 19th century, now almost forgotten. He was an author who devoted his entire intellectual life to researching the principles and causes underlying a free society. Influenced, among others, by Jean-Baptiste Say, Adam Smith, and Benjamin Constant, he believed that the society of the future would experience an expansion of freedom at the expense of the organization imposed by political power. Considered by Francesco Ferrara to be a fundamental author for political economy and liberal theory, Dunoyer’s main followers included Frédéric Bastiat and Gustave de Molinari. This essay therefore aims to reconstruct his thinking, with particular reference to what is set out in his main works, in particular L’industrie et la morale considérées dans leur rapports avec la liberté (1825) and La liberté du travail (1845).

Giuliano Guzzone, Ricercatore indipendente

ORCID: 0009-0004-0277-5763

DOI: https://doi.org/10.69087/STORIAEPOLITICA.XVII.3.2025.03

EGEMONIA E CONTROLLO. NOTE SULL’USO E LA CRITICA DI GRAMSCI NELL’ULTIMO PANZIERI

Parole chiave: Antonio Gramsci, Raniero Panzieri, egemonia, totalitarismo, controllo operaio, capitalismo di Stato.

Questo articolo esamina il pensiero politico di Raniero Panzieri negli ultimi anni della sua vita, dal 1959 al 1964. L’autore tenta di restituirne la complessità esaminando il confronto di Panzieri con Gramsci, individuando il nesso tra egemonia e controllo come filo conduttore. Attraverso questa lente, l’articolo mostra come, nonostante le sue critiche al gramscismo, Panzieri abbia posto interrogativi neocapitalistici ispirati da Gramsci sul rapporto tra forza e persuasione, politica e conoscenza, e “autocontrollo” capitalista e controllo operaio. L’articolo mostra anche come Panzieri abbia offerto risposte uniche a queste domande, influenzate dal suo confronto con altre voci del marxismo del XX secolo.

(HEGEMONY AND CONTROL. NOTES ON THE USE AND CRITICISM OF GRAMSCI IN PANZIERI’S LAST WRITINGS)

Keywords: Antonio Gramsci, Raniero Panzieri, hegemony, totalitarianism, worker control, State capitalism.

This article examines Raniero Panzieri’s political thought during the final years of his life, from 1959 to 1964. The author attempts to restore its complexity by examining Panzieri’s confrontation with Gramsci, identifying the connection between hegemony and control as a common thread. Through this lens, the article shows how, despite his criticism of Gramscism, Panzieri asked neo-capitalism questions inspired by Gramsci about the relationship between force and persuasion, politics and knowledge, and capitalist “self-control” and worker control. The article also shows how Panzieri offered unique responses to these questions, influenced by his engagement with other voices of 20th century Marxism.

Patrizia De Salvo, Università degli Studi di Messina

ORCID: 0000-0001-8317-1574

DOI: https://doi.org/10.69087/STORIAEPOLITICA.XVII.3.2025.04

L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI MESSINA: I PROTAGONISTI TRA ISTANZE LIBERALI E FASCISMO (1909-1944)

Keywords: Messina, amministrazione municipale, richiesta liberale, fascismo, podestà.

Dall’inizio degli anni 2000, il campo degli studi sul fascismo locale si è sviluppato in modo significativo, approfondendo la nostra comprensione storica delle complesse relazioni tra potere centrale e periferico e tra istituzioni e società civile. Questo articolo esamina l’evoluzione politica e amministrativa di Messina dal terremoto del 1908 all’implementazione del sistema podestà sotto il fascismo. Attraverso un’analisi della governance locale, la ricerca evidenzia la persistenza e la trasformazione delle élite politiche messinesi. Come osserva Giuseppe Speciale, queste élite dimostrano una “camaleontica adattabilità”. Lo studio ricostruisce la transizione dal periodo di dominio liberal-democratico della famiglia Fulci (fulcismo) alle tensioni sociali del dopoguerra, l’ascesa dei movimenti riformisti e socialisti e la graduale infiltrazione e consolidamento del controllo fascista. Descrive come i meccanismi dell’amministrazione locale – commissariati, sindacati speciali per la ricostruzione e, più tardi, il governo podestà – riflettessero le più ampie dinamiche della centralizzazione politica italiana. Il caso di Messina rivela la continuità dei notabili locali all’interno del nuovo quadro autoritario e il processo disomogeneo, spesso conflittuale, di penetrazione fascista nell’Italia meridionale. La traiettoria amministrativa di Messina – dall’autonomia comunale al centralismo totalitario, all’occupazione alleata, fino al ripristino della democrazia locale nel 1944 – offre un esempio paradigmatico della negoziazione tra potere locale e ideologia nazionale durante la transizione italiana dal liberalismo al fascismo e oltre.

(THE MUNICIPAL ADMINISTRATION OF MESSINA: THE PROTAGONISTS BETWEEN LIBERAL DEMAND AND FASCISM (1909-1944)

Keywords: Messina, municipal administration, liberal demand, fascism, podestà.

Since the early 2000s, the field of local fascism studies has grown significantly, deepening our historical understanding of the complex relationships between central and peripheral power and between institutions and civil society. This paper examines the political and administrative evolution of Messina from the 1908 earthquake to the implementation of the podestà system under fascism. Through an analysis of local governance, the research highlights the persistence and transformation of Messina’s political elites. As Giuseppe Speciale notes, these elites demonstrate “chameleonic adaptability.” The study reconstructs the transition from the Fulci family’s liberal-democratic period of dominance (fulcismo) to postwar social tensions, the rise of reformist and socialist movements, and the gradual infiltration and consolidation of fascist control. It traces how the mechanisms of local administration – commissariats, special unions for reconstruction, and later podestà rule – reflected the broader dynamics of Italian political centralization. Messina’s case reveals the continuity of local notables within the new authoritarian framework and the uneven, often conflictual, process of Fascist penetration in southern Italy. Messina’s administrative trajectory – from municipal autonomy to totalitarian centralism to Allied occupation to the restoration of local democracy in 1944 – offers a paradigmatic example of the negotiation between local power and national ideology during Italy’s transition from liberalism to fascism and beyond.

Gábor Andreides, Ufficio del Comitato per la Memoria Nazionale di Budapest

ORCID: 0009-0008-4235-652X

DOI: https://doi.org/10.69087/STORIAEPOLITICA.XVII.3.2025.05

“VISTO DA LONTANO”. GIULIO ANDREOTTI NELLO SPECCHIO DELLA STAMPA POLITICA UNGHERESE

Parole chiave: relazioni italo-ungheresi, Giulio Andreotti, stampa ungherese, Democrazia Cristiana, Partito Socialista Operaio Ungherese.

Per tutta la prima metà del secolo scorso e nella seconda, l’Ungheria ha seguito da vicino l’evoluzione della politica italiana da prospettive opposte. Prima del 1945, l’Ungheria considerava l’Italia un alleato. Tuttavia, dopo la Seconda Guerra Mondiale, Budapest – essendo stata forzatamente incorporata nel blocco sovietico – considerava ufficialmente Roma un avversario politico. Ciononostante, nel quadro di un’Europa bipolare, l’interesse dell’Ungheria per l’Italia persistette. Il regime comunista guidato da János Kádár – un leader fiumano che consolidò il potere dopo aver represso la Rivoluzione ungherese del 1956 – riconobbe gradualmente l’importanza dello sviluppo delle relazioni bilaterali e il ruolo della stampa. Questo studio esamina come la stampa ungherese percepiva Giulio Andreotti, il politico democristiano italiano che contribuì in modo significativo alla normalizzazione delle relazioni bilaterali e al rafforzamento dei legami tra Ungheria e Italia attraverso la sua politica dei “piccoli passi”. A partire dalla fine degli anni Quaranta, il saggio ripercorre l’evoluzione delle opinioni ungheresi sull’immagine pubblica di Andreotti e analizza il tono dei necrologi ungheresi pubblicati dopo la sua morte.

(“SEEN FROM A FAR AWAY”. GIULIO ANDREOTTI IN THE MIRROR OF THE HUNGARIAN POLITICAL PRESS

Keywords: Italian-Hungarian relations, Giulio Andreotti, Hungarian press, Christian Democracy, Hungarian Socialist Workers Party.

Throughout the first half of the past century and into the second, Hungary closely monitored the evolution of Italian politics from opposing perspectives. Before 1945, Hungary considered Italy an ally. However, after World War II, Budapest – having been forcibly incorporated into the Soviet bloc – officially considered Rome a political adversary. Nevertheless, within the framework of a bipolar Europe, Hungary’s interest in Italy persisted. The communist regime led by János Kádár – a Fiuman leader who consolidated power after suppressing the 1956 Hungarian Revolution – gradually recognized the importance of developing bilateral relations and the role of the press. This study examines how the Hungarian press perceived Giulio Andreotti, the Italian Christian Democrat politician who significantly contributed to normalizing bilateral relations and strengthening ties between Hungary and Italy through his “small steps” policy. Beginning in the late 1940s, the essay traces the evolution of Hungarian views on Andreotti’s public image and analyzes the tone of Hungarian obituaries published after his death. 

Interventi/Remarks

Fiorenza Taricone, Università di Cassino e Lazio Meridionale

ORCID: 0000-0003-1542-3973

DOI: https://doi.org/10.69087/STORIAEPOLITICA.XVII.3.2025.06

LA QUESTIONE FEMMINILE NEL PENSIERO POLITICO

Parole chiave: Studi di genere, Pensiero politico, Diritti civili, Diritti politici, Istituzionalizzazione.

Questo articolo esplora l’emergere di studi sul pensiero politico e sulle questioni femminili in Italia a partire dalla fine degli anni Settanta. Questi studi furono ispirati dalle intuizioni di Ginevra Conti Odorisio. Inizialmente, questi studi non furono sempre ben accolti, in parte perché molti studiosi del pensiero politico non credevano che le donne fossero in grado di produrre un autentico pensiero politico o una dottrina. Attingendo alle esperienze di molti altri paesi, l’articolo ripercorre quasi quarant’anni di ricerche e teorie relative a concetti che rientrano indubbiamente nel pensiero politico, come cittadinanza, famiglia e diritti sociali, civili e politici. La mancanza di supporto istituzionale a questi studi nelle università ha ostacolato i percorsi di ricerca.

(THE WOMEN’S QUESTION IN POLITICAL THOUGHT)

Keywords: Gender Studies, Political Thought, Civil Rights, Political Rights, Institutionalization.

This article explores the emergence of studies on political thought and women’s issues in Italy beginning in the late 1970s. These studies were inspired by the insights of Ginevra Conti Odorisio. Initially, these studies were not always well received, partly because many political thought scholars did not believe women were capable of producing genuine political thought or a doctrine. Drawing on experiences from many other countries, the article traces nearly forty years of research and theories related to concepts that undoubtedly fall under political thought, such as citizenship, family, and social, civil, and political rights. A lack of institutional support for these studies at universities has hindered research trajectories.

Cronache e notizie/Chronicles and news

Leonardo Angeletti, Università degli Studi di Genova, Università degli Studi di Palermo

ORCID: 0009-0008-5853-0385

Davide Montanari, Università degli Studi di Genova, Università degli Studi dell’Insubria

ORCID: 0009-0000-6323-9383

DOI: https://doi.org/10.69087/STORIAEPOLITICA.XVII.3.2025.07

STUDIARE IL PENSIERO POLITICO – Convegno annuale dell’Associazione Italiana di Storia del Pensiero Politico (Parma, 11-13 settembre 2025)

(STUDYING POLITICAL THOUGHT – Annual Conference of the Italian Association for the History of Political Thought – Parma, September 11-13, 2025)

Recensioni/Reviews

DOI: https://doi.org/10.69087/STORIAEPOLITICA.XVII.3.2025.08

Storia e Politica XVII n 3-2025 Recensioni