Storia e Politica 1/2023

Storia e Politica

rivista quadrimestrale: XV, 1, 2023

EISSN online : 2037-0520
 
 
 

 Articoli/Articles

 Flavio Silvestrini

Università degli Studi di Roma Tre – ORCID: 0000-0002-0684-2669

DALLA TRANSLATIO IMPERII AL CERTAMEN PRO IMPERIO: DANTE E L’AGONISMO DELLA STORIA

Parole chiave: Dante, Monarchia, Storia romana, Translatio Imperii, Impero Romano 

Sulla similitudine agonistica del certamen si fonda la ricostruzione storica dell’Impero Romano che Dante intraprende nel secondo libro della Monarchia. In quanto strumento per accertare la volontà di Dio, la “corsa” per il dominio del mondo vinta dal popolo romano avrebbe stabilito un diritto inviolabile alla monarchia universale nelle mani dell’imperatore romano. Forte di questa dimostrazione, Dante contesta la natura giuridica delle successive translationes imperii, a cominciare dalla Donazione di Costantino, soprattutto laddove vengono interpretate come segno del supremo potere pontificio in materia politica: il Sacro Romano Impero è l’erede diretto della monarchia universale acquisita di diritto dal popolo romano e la sua autorità dipende direttamente dalla volontà divina.

(FROM THE TRANSLATIO IMPERII TO THE CERTAMEN PRO IMPERIO: DANTE AND AGONISTIC HISTORY)

Keywords: Dante, Monarchy, Roman History, Translatio Imperii, Roman Empire

The historical reconstruction of the Roman Empire that Dante undertakes in the second book of the Monarchia is grounded on the agonistic similitude of the certamen. As an instrument to ascertain the will of God, the ‘race’ for world domination won by the Roman people would have established an inviolable right to universal monarchy in the hands of the Roman Emperor. Strengthened by this demonstration, Dante disputes the legal nature of the subsequent translationes Imperii, beginning with the Donation of Constantine, especially whereas they are interpreted as a sign of the supreme pontifical power in political matters: the Holy Roman Empire is the direct heir of the universal monarchy gained by right from the Roman people and its authority depends directly on the divine will.

Manuel Knoll

Türkisch-Deutsche Universität Politikwissenschaft und Internationale Beziehungen Beykoz / Istambul; Instituto “Lucio Anneo Séneca”, Universidad Carlos III de Madrid; Universität München (LMU) – ORCID: 0000-0002-0651-1915

ROUSSEAU, LOCKE ODER MARSILIUS? DIE IDEENGESCHICHTLICHEN WURZELN DES PRINZIPS DER VOLKSSOUVERÄNITÄT

(ROUSSEAU, LOCKE O MARSILIO? LE RADICI DEL PRINCIPIO DELLA SOVRANITÀ DEL POPOLO NELLA STORIA DELLE IDEE POLITICHE)

Parole chiave: Democrazia, Potere supremo, Legislazione, Rappresentanza, Partecipazione

Secondo l’opinione prevalente, la formulazione classica del principio della sovranità del popolo si trova in Rousseau. Contro tale punto di vista, questo articolo sostiene che Marsilio da Padova e Locke dovrebbero essere considerati come pionieri e importanti precursori di questo principio. Per dimostrare questa tesi, il contributo esamina la concezione di Marsilio del “legislatore umano” e le idee di Locke sulla legislazione, sulla rappresentanza e sulla limitazione del potere legislativo. Sebbene Locke escluda la maggioranza del popolo dal diritto di essere rappresentato nel potere legislativo, il suo concetto di questo “potere supremo” è progressista rispetto alle concezioni di “sovranità” trovate in Bodin e Hobbes. Anche per Rousseau le donne sono ancora escluse dalla sovranità del popolo. Questo è un argomento forte per includere Locke e Marsilio nella storia dell’idea di sovranità del popolo.

(ROUSSEAU, LOCKE OR MARSILIUS? THE ROOTS OF THE PRINCIPLE OF THE SOVEREIGNTY OF THE PEOPLE IN THE HISTORY OF POLITICAL IDEAS)

Keywords: Democracy, Supreme power, Legislation, Representation, Participation

According to the prevailing opinion, the classical formulation of the principle of the sovereignty of the people is found in Rousseau. Against that view, this article argues that Marsilius of Padua and Locke should be regarded as earlier pioneers and important forerunners of this principle. To demonstrate this thesis, the paper examines Marsilius’s conception of the “human legislator” and Locke’s ideas on legislation, representation, and on the limitation of the legislative power. Though Locke excludes the majority of the people from the right to be represented in the legislative power, his concept of this “supreme power” is progressive compared to the conceptions of “sovereignty” found in Bodin and Hobbes. Even for Rousseau, women are still excluded from the sovereignty of the people. This is a strong argument to include Locke and Marsilius in the history of the idea of the sovereignty of the people.

Patrizia De Salvo

Università degli Studi di Messina – ORCID: 0000-0001-8317-1574

I DEPUTATI SICILIANI AL PARLAMENTO NAPOLETANO DEL 1820-1821

Parole chiave: Regno delle Due Sicilie, Parlamento napoletano, deputati, Sicilia, elezioni, costituzione spagnola. 

La storiografia, negli ultimi anni, ha dedicato nuova attenzione allo studio dei rappresentanti ‘continentali’ eletti alla prima Assemblea Rappresentativa, riunitasi a Napoli il 1° ottobre 1820. Tuttavia, la riflessione riservata a quei protagonisti, fino ai giorni nostri, non ha trovato un analogo riscontro nelle ricerche sui deputati siciliani che animarono con la loro presenza quell’Assemblea parlamentare. Scopo del presente studio è, quindi, quello di individuare, anche per la parte insulare del Regno, coloro che hanno fatto tesoro del ruolo di cui erano stati investiti, per risollevare le sorti dell’isola, eletti in un momento complesso della storia siciliana che passò dal Regnum al dominio ultra pharum dopo il 1816. 

(THE SICILIAN DEPUTIES AT NEAPOLITAN PARLIAMENT IN 1820-1821)

Keywords: Kingdom of the Two Sicilies, Neapolitan Parliament, deputies, Sicily, elections, Spanish constitution.

Historiography, in recent years, has dedicated new attention to the study of the ‘continental’ representatives elected to the first Representative Assembly, which assembled in Naples on 1st October 1820. However, the reflection given to those protagonists, to the present day, has not been matched by similar research on the Sicilian deputies who animated that Parliamentary Assembly with their attendance. The aim of this study is, therefore, to identify even for the insular part of the Kingdom, those who have taken advantage of the role they had been invested with, in order to improve the island’s fortunes, elected during a complex moment of Sicilian history, passed from Regnum to dominio ultra pharum after 1816.

Carmelo Calabrò

Università degli Studi di Pisa – ORCID: 0000-0001-8262-8456

DUE GENERAZIONI A CONFRONTO: CARLO ROSSELLI E RODOLFO MONDOLFO

Parole chiave: Carlo Rosselli, Rodolfo Mondolfo, Socialismo, Democrazia, Fascismo 

Questo saggio mette a confronto le idee di Carlo Rosselli (1899-1937) con il pensiero di Rodolfo Mondolfo (1877-1976). Esso presta attenzione all’arco temporale che va dalla Grande Guerra all’avvento del fascismo, e in particolare allo scambio di interventi pubblicati da “Critica sociale” tra il 1922 e il 1923. Il motivo di questa scelta si basa sulla convinzione che, posta nel contesto della crisi del socialismo italiano, l’analisi del duello dialettico tra il giovane Rosselli e il già maturo Mondolfo può rivelarsi come la sintesi di una frattura tra due generazioni, divise non tanto da valori etico-politici inconciliabili, quanto da giudizi opposti degli autori sul passato e sul presente e le loro risposte divergenti alla drammatica domanda “Cosa fare?”. Tra Rosselli e Mondolfo la linea d’intesa è rotta anche da differenze che riguardano la teoria e la pratica socialista, nonché la loro visione e il loro temperamento. 

(TWO GENERATIONS COMPARED: CARLO ROSSELLI AND RODOLFO MONDOLFO)

Keywords: Carlo Rosselli, Rodolfo Mondolfo, Socialism, Democracy, Fascism

This essay compares the ideas of Carlo Rosselli (1899-1937) with the thought of Rodolfo Mondolfo (1877-1976). It pays attention to the time span from the Great War to the advent of fascism, and in particular to the exchange of interventions published by “Critica sociale” between 1922 and 1923. The reason for this choice is based on the conviction that, placed in the context of the crisis of Italian socialism, the analysis of the dialectical duel between the young Rosselli and the already mature Mondolfo can reveal itself as the synthesis of a rift between two generations, divided not so much from irreconcilable ethical-political values, as from the authors’ opposite judgments on the past and the present, and their divergent answers to the dramatic question “What to do?”. Between Rosselli and Mondolfo the line of understanding is also broken by differences that concern the socialist theory and practice, as well as their vision and temperament.

Andrea Serra

Università degli Studi di Cagliari – ORCID: 0000-0001-8885-0277

I PRODROMI DEL PENSIERO POLITICO DI EMILIO LUSSU

Parole chiave: Azione, Federalismo, Socialismo, Libertà, Repubblicanesimo 

L’articolo si propone di indagare il pensiero politico di Emilio Lussu attraverso tre direzioni: federalismo, socialismo, libertà. L’idea centrale è che queste grandi basi teoriche abbiano accompagnato l’intero itinerario politico di Lussu trovando le loro radici in un programma politico, il programma politico dei combattenti sardi, discusso e approvato nel comune di Macomer tra l’8 e il 9 agosto 1920. Il programma di Macomer risulta essere, nella sua pretesa federalista, una scintilla capace di riverberarsi nel pensiero futuro di Lussu. Scritto da Lionello De Lisi e avallato da Lussu, in esso troviamo l’attivismo dei combattenti della Brigata Sassari, unica divisione italiana con reclutamento interamente regionale. Pur essendo teoricamente debole e largamente utopico, il programma Macomer proponeva la centralità delle autonomie e la dignità del lavoro, dei proletari e dei contadini, come punti irrinunciabili per la rinascita del dopoguerra, scongiurando, però, ogni ipotesi comunista. Le due parti dell’articolo mirano a ricostruire la genesi del programma e il suo peso futuro nelle battaglie politiche di Emilio Lussu. 

(PRODROMES OF EMILIO LUSSU’S POLITICAL THOUGHT)

Keywords: Action, Federalism, Socialism, Freedom, Republicanism

The article aims to investigate the political thought of Emilio Lussu through three directions: federalism, socialism, freedom. The central idea is that these great theoretical bases accompanied Lussu’s entire political itinerary finding their roots in a political program, the political program of the Sardinian fighters, discussed and approved in the town of Macomer between 8 and 9 August 1920. The Macomer’s program turn out to be, in its federalist claim, a spark capable of reverberating in Lussu’s future thinking. Written by Lionello De Lisi and endorsed by Lussu, in it we find the activism of the fighters of the Brigata Sassari, the only Italian division with entirely regional recruitment. Although theoretically weak and largely utopian, the Macomer program proposed the centrality of autonomies and the dignity of labor, proletarians and peasants, as indispensable points for postwar revival, averting, however, any communist hypothesis. The two parts of the article aim to trace the genesis of the program and its future weight in Emilio Lussu’s political battles.

Cronache e notizie/ Chronicles and news

Francesca Russo

Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli – ORCID: 0000-0003-1748-5051

LIN C. I LINGUAGGI DELLA CRISI TRA VIRUS E POLITICA: FORME DEL DISCORSO E MODELLI DI COMUNICAZIONE – CONVEGNO INTERNAZIONALE – (Bari 1°-2 dicembre 2022)

(LIN C. THE LANGUAGES OF THE CRISIS BETWEEN VIRUSES AND POLITICS: FORMS OF DISCOURSE AND MODELS OF COMMUNICATION INTERNATIONAL CONFERENCE (Bari 1st-2nd December 2022)