Storia e Politica 1/2024

Storia e Politica

rivista quadrimestrale: XVI, n.1 gennaio-aprile 2024

 
EISSN online : 2037-0520
 
 

 Articoli/Articles

Davide Suin

Università degli Studi di Genova – ORCID: 0000-0002-8379-4453

DOI: 10.69087/STORIAEPOLITICA.XVI.1.2024.01

IL TESTAMENTO POLITICO DI UN TRADUTTORE: LA CITADELLE DE LA ROYAUTÉ DI GABRIEL CHAPPUYS

Parole chiave: Chappuys, Botero, Francia, Monarchia, Assolutismo 

Il saggio si concentra sul trattato politico Citadelle de la Royauté (1603) redatto dal traduttore francese Gabriel Chappuys (1546-1612?). Finora gli studiosi hanno trascurato il ruolo svolto da questo letterato come ideologo del potere monarchico e, in particolare, il contributo politico fornito a sostegno della nascente monarchia borbonica. Questo articolo si propone di mostrare, attraverso il caso emblematico ma inesplorato di Chappuys, l’importanza di traduttori, tipografi ed editori – in un contesto segnato da una massiccia volgarizzazione della conoscenza – come creatori e ispiratori del dibattito politico. Per quanto riguarda Chappuys, la traduzione di testi italiani, come la Ragion di Stato di Botero, non è un’impresa meramente filologica ma ha un importante significato politico che gli studiosi non possono ignorare. Nel trattato Citadelle de la Royauté il traduttore sviluppa, più ampiamente, la propria visione ideologica presentandosi come un traduttore attivamente impegnato in politica.

(THE POLITICAL TESTAMENT OF A TRANSLATOR: THE CITADELLE DE LA ROYAUTÉ BY GABRIEL CHAPPUYS)

Keywords: Chappuys, Botero, France, Monarchy, Absolutism

The essay focuses on the political treatise Citadelle de la Royauté (1603) drafted by the French translator Gabriel Chappuys (1546-1612?). Until now scholarship has overlooked the role played by this literate as an ideologue of monarchical power and, particularly, the political contribution provided in support of the emergent Bourbons’ monarchy. This article aims at showing, through the emblematic but unexplored case of Chappuys, the relevance of translators, printers and editors – in a context marked by a massive vulgarization of knowledge – as creators and inspirers of political debate. As for Chappuys, translation of Italian texts, such as Botero’s Ragion di Stato, is not merely philological endeavour but it has important political meaning which scholars cannot ignore. In the treatise Citadelle de la Royauté the translator develops, more widely, his own ideological vision presenting himself as a translator actively engaged in politics.   

Andrea Catanzaro

Università degli Studi di Genova – ORCID: 0000-0002-9204-7564

DOI: 10.69087/STORIAEPOLITICA.XVI.1.2024.02

CONVERGENZE PARALLELE? THOMAS HOBBES E RENÉ GIRARD TRA CONTRATTO E SACRIFICIO

Parole chiave: Hobbes, Girard, violenza, vendetta, sacrificio. 

L’articolo propone l’esame di alcuni elementi salienti del pensiero politico di Thomas Hobbes e René Girard alla ricerca di possibili somiglianze e aspetti di continuità e discontinuità. Non certo per ritrovare la prima nella seconda o viceversa, ma piuttosto per esaminare alcune premesse concettuali che hanno a che fare con la politica nel suo insieme, in particolare con quella parte di essa che indaga il problema dei problemi della politica – vale a dire quello della convivenza e delle relazioni reciproche in un contesto di risorse scarse – e che quindi non è altro che l’essenza della sfida del vivere in comunità organizzate. Partendo dalla questione della vendetta e della contro-vendetta, l’articolo rilegge in parallelo alcuni aspetti delle analisi politiche di Hobbes e Girard, evidenziando quelli che possono essere considerati intuizioni per certi versi comparabili su questioni cruciali della politica, nonostante pensieri politici inevitabilmente molto diversi, se solo a causa della distanza tra le rispettive contingenze contestuali. Tutto questo con l’obiettivo di mostrare come, anche a fronte di soluzioni o soluzioni proposte ampiamente divergenti, i problemi di fondo della politica potrebbero non essere generalmente così dissimili.

Keywords: Hobbes, Girard, violence, revenge, sacrifice.

The article proposes an examination of some salient elements of the political thoughts of Thomas Hobbes and René Girard in search of possible similarities and aspects of continuity and discontinuity between them. This is certainly not in order to find the former in the latter or vice versa, but rather to examine certain conceptual premises that have to do with politics as a whole, particularly with that part of it that investigates the problem of the problems of politics – namely that of coexistence and reciprocal relations in a context of scarce resources – and which is therefore nothing other than the essence of the challenge of living in organised communities. Starting with the question of revenge and counter-revenge, the article reads some aspects of Hobbes’ and Girard’s political analyses in parallel, highlighting what may be considered in some ways comparable insights into crucial issues of politics, despite inevitably very different political thoughts, if only because of the distance between their respective contextual contingencies. All this with a view to showing how, even in the face of widely divergent solutions or proposed solutions, the underlying problems of politics may not generally be so dissimilar.                 

Carlo Morganti

Università degli Studi di Pisa – ORCID: 0000-0002-7322-836X

DOI: 10.69087/STORIAEPOLITICA.XVI.1.2024.03

PAOLO CAPPA E LA SQUILLA DELLA RISCOSSA: UN CONTRIBUTO DIMENTICATO SULLA STRADA VERSO IL PARTITO DEI CATTOLICI ITALIANI

Parole chiave: Paolo Cappa, Partito Popolare Italiano, Partito cattolico, Squilla della Riscossa democrazia cristiana.

L’articolo si concentra sulla proposta di partito cristiano elaborata nel 1906 dal giovane Paolo Cappa (1888-1956) e pubblicata in un articolo ormai dimenticato sul quotidiano savonese La Squilla democratico-cristiana, inquadrandola all’interno del lungo e tormentato percorso della formazione di un partito di cattolici organizzati in Italia. Spirito cristiano, base aconfessionale e centralità della dottrina sociale della Chiesa sono i punti cardine della proposta del giornalista e politico ligure, che vede come alternativa sia al partito liberale che a quello socialista. L’articolo evidenzia quindi l’importanza della visione politica di Cappa nella stesura del programma del Ppi.

Keywords: Paolo Cappa, Italian People’s Party, Catholic Party Squilla Della Riscossa, Christian Democracy.

The article focuses on the proposal for a Christian party elaborated in 1906 by a young Paolo Cappa (1888-1956) and published in a now forgotten article in the Savona newspaper La Squilla Democraticocristiana, framing it within the long and tormented path of the formation of a party of organised Catholics in Italy. A Christian spirit, anaconfessional base and the centrality of the Church’s social doctrine are the main points of the Ligurian journalist and politician’s proposal, which he sees as an alternative to both the liberal and socialist parties. The article therefore highlights the importance of Cappa’s political vision in the drafting of the Ppi programme

Tito Forcellese

Università degli studi di Teramo – ORCID: 0000-0003-3047-2327

DOI: 10.69087/STORIAEPOLITICA.XVI.1.2024.04

SISTEMI ELETTORALI E POLARIZZAZIONI IDEOLOGICHE. LE AMMINISTRATIVE DEL 1920

Parole chiave: primo dopoguerra; elezioni locali; partiti politici; sistema elettorale; Blocchi politici.

Le elezioni locali del 1920 si svolsero con il sistema delle liste maggioritarie. Il mantenimento di questo sistema elettorale indusse le diverse componenti del liberalismo italiano a unirsi in un Blocco costituzionale con funzione antisocialista. Il partito popolare seguì, con qualche difficoltà, le indicazioni del segretario Sturzo, che aveva scelto la linea dell’intransigenza elettorale presentando, salvo pochi casi, liste autonome. Il partito socialista, diviso tra le varie correnti che si sarebbero sfidate al Congresso di Livorno, affrontò la competizione elettorale all’insegna della “conquista rivoluzionaria” di comuni e province. Mussolini, pur non impegnando ufficialmente i fascisti nelle elezioni, influenzò la propaganda politica dei Blocchi, utilizzando le squadre come “guardia armata” dei Blocchi.

Keywords: early postwar period; local elections; political parties; electoral system; political Blocs.

The 1920 local elections were held under the majority list system. The keeping of this electoral system induced the various components of Italian liberalism to unite in a Constitutional Bloc as an antisocialist function. The popular party followed, with some difficulty, the directions of Secretary Sturzo, who chose the line of electoral intransigence by presenting autonomous lists, except for a few cases. The socialist party, divided among the various currents that would challenge each other at the Livorno Congress, faced the electoral competition under the banner of the “revolutionary conquest” of municipalities and provinces. Mussolini, while not officially engaging the Fascist in the elections, influenced the political propaganda of the Blocs, using the squads as the Blocs’ “armed guard”.

Luca Basile

Università degli Studi di Bari – ORCID: 0000-0001-9368-391X

DOI: 10.69087/STORIAEPOLITICA.XVI.1.2024.05

VERSO L’“UNITÀ-DISTINZIONE” DI MORALE E POLITICA NELL’ETÀ DELLA CONTRORIFORMA. IL GIUDIZIO CROCIANO SULLA “RAGION DI STATO” E LE SUE IMPLICAZIONI

Parole chiave: Croce, politica, morale, Ragion di Stato, mediazione.

 L’articolo offre una ricostruzione della valutazione crociana sulla “Ragione di Stato”, presentata nella Storia dell’età barocca e in altri testi. L’articolo evidenzia la centralità della mediazione tra politica e morale, fondata sulla propria autonomia, nata dopo il contributo machiavellico. Tale mediazione è valorizzata da Croce attraverso la scoperta del pensiero di Ludovico Zuccolo e in un impegnato dialogo con le tesi dell’Historismus di F. Meinecke.

Keywords: Croce, politics, moral, Reason of State, mediation.

The article offers a reconstruction of the Crocian assessment about the “Reason of State”, presented in the History of Baroque Age and in another text. In this way the article highlights the centrality of mediation between politics and morality, based on their own autonomy, born after the Machiavellian contribution. Such mediation is valorized by Croce through the discovery of Ludovico Zuccolo’s thought and in a challenging dialogue with the thesis of F. Meinecke’s Historismus.

Alessandra La Rosa

Università degli Studi di Catania – ORCID: 0000-0002-2113-6551

DOI: 10.69087/STORIAEPOLITICA.XVI.1.2024.06

IN LUOGO DI UN’INTRODUZIONE: NATURA E DEMOCRAZIA IN CHARBONNEAU

Parole chiave: natura, libertà, decentramento, Charbonneau, democrazia associativa.

Il saggio indaga i tratti eco-politici del pensiero di Charbonneau e, in particolare, si concentra sui concetti di natura e democrazia. Per Charbonneau la natura evoca il valore della libertà per coloro che rifuggono qualsiasi tipo di pianificazione o di influenza sul contesto in cui si trovano. In connessione con questa idea di libertà della natura, la dimensione territoriale che Charbonneau sostiene gioca un ruolo fondamentale, difendendo non solo la diversità ecosistemica, ma anche la diversità culturale e della conoscenza. A livello socio-politico, l’approccio (bio)regionalista implica, in contrasto con la logica del dominio, il rafforzamento del decentramento e della democrazia partecipativa chiamando individui e gruppi sociali a essere più responsabili, sviluppando forme di auto-organizzazione e cooperazione. Su questa base si può sostenere che la democrazia ecologica nella forma regionalista anticipa la governance non statale e la democrazia associativa per dare vita a una nuova politica ecologica. 

Keywords: nature, freedom, decentralization, Charbonneau, associative democracy.

The essay investigates the eco-political traits of Charbonneau’s thought and, in particular, focuses on the concepts of nature and democracy. For Charbonneau, nature evokes the value of freedom for those who eschew any type of planning or having an influence on the context in which they find themselves. In connection with this idea of nature-freedom, the territorial dimension which Charbonneau supports plays a fundamental role, by defending not only ecosystemic diversity, but also cultural and knowledge diversity. At the socio-political level, the (bio)regionalist approach involves, in contrast with the logic of domination, strengthening decentralization and participatory democracy by calling individuals and social groups to be more responsible by developing forms of self-organization and cooperation. On this basis, it can be argued that ecological democracy in the regionalist form brings forward of non-state governance and associative democracy to give life to a new ecological policy.

Studi e interpretazioni/ Studies and interpretations

Elena Gaetana Faraci

Università degli Studi di Catania – ORCID: 0000-0001-5783-803X

DOI: 10.69087/STORIAEPOLITICA.XVI.1.2024.07

DALLA SECONDA REPUBBLICA AL SECONDO IMPERO. POLITICA, ISTITUZIONI E CONFLITTI IN FRANCIA. ALCUNE RIFLESSIONI

Parole chiave: Storiografia, Rivoluzione, Istituzioni, Politica, Bonapartismo

In seguito agli eventi rivoluzionari del 1848, i contemporanei e i primi studiosi rivolsero particolare attenzione alla crisi politico-istituzionale che fece precipitare la rapida transizione della Francia dalla Seconda Repubblica al Secondo Impero. Dopo un prolungato periodo di relativo silenzio, solo nel secondo dopoguerra si assistette a una significativa ripresa dell’interesse storiografico. L’Autrice, dopo aver chiarito le ragioni di questo ritardo, passa in rassegna le principali aree di ricerca e fa il punto sui progressi compiuti nella comprensione della democrazia e del bonapartismo, con particolare attenzione alla rappresentanza, alla politica e alle istituzioni. Inoltre, l’Autrice suggerisce nuove piste di ricerca per ulteriori sviluppi in queste aree tematiche. 

Keywords: Historiography, Revolution, Institutions, Politics, Bonapartism

Following the revolutionary events of 1848, contemporaries and early scholars directed particular attention to the political-institutional crisis that precipitated France’s rapid transition from the Second Republic to the Second Empire. Subsequently, there was a prolonged period of relative silence, with a significant resurgence in historiographical interest occurring only in the post-Second World War era. After elucidating the reasons for this delay, the author reviews the primary areas of research and takes stock of the advancements made in understanding democracy and Bonapartism, with a focus on representation, politics and institutions. Additionally, the author suggests avenues for further research development in these areas. 

Carlo Pontorieri

Università degli Studi di Salerno – ORCID: 0009-0000-7000-2210

DOI: 10.69087/STORIAEPOLITICA.XVI.1.2024.08

«RIMUOVERE GLI OSTACOLI». LE ORIGINI DEL DETTATO COSTITUZIONALE, TRA LETTERATURA E DIRITTO

Parole chiave: giustizia sostanziale, costituzione italiana, Piero Calamandrei, Lelio Basso, Salvatore Satta, De profundis. 

La recente pubblicazione del carteggio tra Piero Calamandrei e Salvatore Satta apre un nuovo orizzonte circa la genesi della formula «rimuovere ostacoli» nell’art. 3 della Costituzione Italiana. Tale espressione infatti compare, con riferimento alla giustizia sostanziale, in un saggio pubblicato da Calamandrei nel maggio 1946, che risente dell’influenza del Socialismo liberale di Carlo Rosselli, e del De profundis di Salvatore Satta, di cui Calamandrei allora possedeva il manoscritto. Il saggio sviluppa questa vicenda, chiudendosi con il celebre discorso milanese del giurista fiorentino, in cui afferma che la formula «togliere gli ostacoli» è la più importante dell’intera Costituzione italiana.

Keywords: substancial justice, italian constitution, Piero Calamandrei, Lelio Basso, Salvatore Satta, De profundis.

The recent publication of the correspondence between Piero Calamandrei and Salvatore Satta opens a new horizon about the genesis of the formula «remove obstacles» in the art. 3 of the Italian Constitution. In fact, this expression appears, with reference to substantial justice, in an essay published by Calamandrei in May 1946, that is influenced by Liberal Socialism of Carlo Rosselli, and De profundis of Salvatore Satta, of which Calamandrei possessed the manuscript at that time. The essay develops this story, closing with the famous speech in Milan by the Florentine jurist, in which he states that the formula «remove obstacles» is the most important of the entire italian Constitution. 

Cronache e notizie/Chronicles and news

Francesca Russo

Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli – ORCID: 0000-0003-1748-5051

DOI: 10.69087/STORIAEPOLITICA.XVI.1.2024.09

THE INTERNATIONAL MACHIAVELLI SOCIETY – FIRST CONFERENCE (Rome, 13-16 December 2023)

Leonardo Angeletti

Università degli Studi di Genova – Università degli Studi di Palermo – ORCID: 0009-0008-5853-0385

DOI: 10.69087/STORIAEPOLITICA.XVI.1.2024.09

L’UNIVERSITÀ ITALIANA E L’EUROPA. PERCORSI DI RICERCA E DIFFUSIONE DELLA CONOSCENZA (Pavia, 17 novembre 2023)

Recensioni/Reviews

https://doi.org/10.69087/STORIAEPOLITICA.XVI.1.2024.10