Storia e Politica 2/2023

Storia e Politica

Storia e Politica, rivista quadrimestrale, XV, n. 2 maggio-agosto 2023

EISSN online : 2037-0520
 
 
 

 Articoli/Articles

Lorenzo Coccoli

Università degli Studi di PerugiaORCID: 0000-0003-3213-1032

POLITICHE ISTITUZIONALI E PIANI DI ASSISTENZA AI POVERI. IL LAVORO COME FORMA DI CARITÀ NELLA PRIMA ETÀ MODERNA (XVII-XVIII SECOLO)

Parole chiave: Carità, Lavoro, Assistenza ai poveri, Etica del lavoro, Muratori 

Come è noto, il lavoro forzato era un elemento fisso di quasi tutte le istituzioni di assistenza ai poveri sorte in tutta Europa dalla fine del XVI secolo in poi. Quelle istituzioni all’epoca non erano concepite primariamente come luoghi di punizione: dovevano piuttosto fornire ai poveri un’assistenza concreta, sia di tipo materiale che spirituale. Prendendo in considerazione una serie di discorsi prodotti da un ristretto numero di eminenti pensatori e istituzioni italiani tra la fine del XVII e la prima metà del XVIII secolo, questo contributo intende mostrare come il lavoro potesse allora essere inquadrato in termini di prestazione caritativa ai poveri, evidenziando al tempo stesso le problematiche implicate da questa peculiare cornice.

(INSTITUTIONAL POLICIES AND POOR RELIEF PLANS. LABOUR AS A FORM OF CHARITY IN EARLY MODERNITY 17TH-18TH CENTURIES)

Keywords: Charity, Labour, Poor Relief, Work Ethic, Muratori

As is well known, forced labour was a fixture of almost every poor relief institution that popped up throughout Europe from the late 16th century onwards. Those institutions were not primarily conceived at the time as places of punishment: instead, they were intended to provide the poor with actual assistance, be it of the material or the spiritual kind. Considering a series of discourses produced by a handful of prominent Italian thinkers and institutions between the end of the 17th and the first half of the 18th century, this contribution is intended to show how labour could be framed then in terms of charitable provision to the poor, while also highlighting the issues this peculiar framing implied.

Alessandro Dividus

Università degli Studi di Pisa – ORCID: 0000-0003-4481-7939 

LA SCHIAVITÙ DELL’INDIVIDUO LIBERO: LE OSSERVAZIONI DI CHIAROMONTE SULLA NATURA DELLA TIRANNIA CONTEMPORANEA

Parole chiave: Chiaromonte, Politica, Libertà, Tirannia, Democrazia

Dall’esilio a Parigi fino all’emigrazione negli Stati Uniti, Chiaromonte assunse quei tratti distintivi che lo avrebbero poi definito cittadino del mondo. Egli sviluppò il suo pensiero seguendo quei principi liberal-socialisti secondo i quali l’individuo e la società sono reciprocamente uniti in un tutto organico. Queste idee lo portarono a criticare aspramente non solo il fascismo e ogni totalitarismo, ma anche la struttura delle società occidentali del dopoguerra. Egli vide nelle moderne società di massa occidentali una forma obsoleta di libertà. Questa libertà è ciò di cui si accontenta l’uomo moderno in una società ormai dominata dal consumismo, dalla meccanizzazione dell’esistenza e dal calcolo. Le sue intuizioni anticipano molti dei mali che affliggono le società contemporanee.

THE ENSLAVEMENT OF THE FREE INDIVIDUAL: CHIAROMONTE’S. REMARKS ON THE NATURE OF CONTEMPORARY TYRANNY

Keywords: Chiaromonte, Politics, Freedom, Tyranny, Democracy

From exile in Paris until emigration to the United States, Chiaromonte took on those distinctive characteristics that would later define him as a citizen of the world. He developed his thought following those socialist-liberal principles according to which the individual and society are mutually united in an organic whole. These ideas led him to sharply criticise not only fascism and all totalitarianism but also the structure of post-war Western societies. What he sees in modern Western mass societies is an obsolete form of freedom. This freedom is what modern man is satisfied with in a society now dominated by consumerism, mechanisation of existence and calculation. His insights anticipate many of the evils that afflict contemporary societies.                       

Sebastián Pattin

INHUS-CONICET-UNMdP – ORCID: 0000-0002-1953-1384

EN “ESTADO DE CONCILIO”. LA PRENSA CATÓLICA ARGENTINA Y EL INICIO DEL CONCILIO VATICANO II (1959-1962)

(LO “STATO DEL CONCILIO”. LA STAMPA CATTOLICA ARGENTINA E L’INIZIO DEL CONCILIO VATICANO II, 1959-1962)

Parole chiave: Chiesa cattolica, stampa cattolica, cattolicesimo argentino, Concilio Vaticano II.

Alla fine degli anni Cinquanta, Giovanni XXIII annunciò che avrebbe convocato un concilio che, finalmente, sotto il nome di Concilio Ecumenico Vaticano II, iniziò nel 1962. La Chiesa cattolica argentina iniziò un cammino di conflitti e tensioni, un “terremoto” che, a partire dal Vaticano II, avrebbe potuto non solo occuparsi della revisione del Codice di Diritto Canonico, dell’unità dei cristiani e dell’apertura al mondo contemporaneo, ma anche consentire di progettare una riforma della Chiesa. La storiografia religiosa in Argentina ha prestato particolare attenzione al modo in cui la gerarchia si è riorganizzata nella fase preconciliare, sostenendo che avrebbe cercato di ostacolare gli spazi di deliberazione o riflessione sul Vaticano II. In questo articolo lo sguardo è spostato verso la stampa cattolica attraverso la quale si è potuto constatare l’esistenza di proiezioni, idee e aspettative riguardo ad un possibile rinnovamento della Chiesa.

(IN “STATE OF COUNCIL”. THE ARGENTINE CATHOLIC PRESS AND THE BEGINNING OF THE SECOND VATICAN COUNCIL 1959-1962)

Keywords: Catholic Church, Catholic press, Argentine Catholicism, Second Vatican Council II.

At the end of the 1950s, John XXIII announced that he would convene a council that, finally under the name of the Second Ecumenical Vatican Council, began in 1962. The Argentine Catholic Church began a path of conflicts and tensions or an “earthquake” since Vatican II would not only deal with the revision of the Code of Canon Law, Christian unity and openness to the contemporary world, but it could also allow the projecting of a reform of the Church. Religious historiography in Argentina has paid particular attention to how the hierarchy rearranged itself in the pre-conciliar stage, arguing that it would have tried to hinder spaces for deliberation or reflection on Vatican II. In this article, the gaze is shifted towards the Catholic press through which the existence of projections, ideas and expectations regarding a possible renewal of the Church could be noticed.

Silvia Benussi

Università degli Studi di Cagliari – ORCID: 0000-0001-6927-0488

IL DIBATTITO PARLAMENTARE SULLA LEY ORGÁNICA 1/2004: EGUAGLIANZA, POTERE E DIRITTI NEL LINGUAGGIO ISTITUZIONALE SPAGNOLO

Parole chiave: Violenza di genere, Violenza domestica, Dibattito parlamentare, Uguaglianza, Potere.

Questo articolo si propone di analizzare come si sono articolate le riflessioni sulla violenza di genere nel dibattito parlamentare spagnolo sulla Ley Orgánica 1/2004. L’analisi metterà in luce la differenza di posizioni tra la maggioranza socialista, che difende il concetto di violenza di genere, e il Partito Popolare, che è orientato verso la violenza domestica. Questa differenza influenza diverse osservazioni sul potere e sulla disuguaglianza tra uomini e donne. Tuttavia, si noteranno incertezze e confusioni all’interno delle due diverse prospettive. Si osserverà inoltre come la bozza del testo si trasformi durante l’iter parlamentare e come le diverse interpretazioni della violenza contro le donne incidano su questa trasformazione.

(THE PARLIAMENTARY DEBATE ON LEY ORGÁNICA 1/2004: EQUALITY, POWER AND RIGHTS IN SPANISH INSTITUTIONAL LANGUAGE)

Keywords: Gender-based violence, Domestic violence, Parliamentary debate, Equality, Power.

This article aims to analyze how reflections on gender violence have been articulated in the Spanish parliamentary debate on Ley Orgánica 1/2004. The analysis will highlight the difference in positions between the Socialist majority, which defends the concept of gender violence, and the Popular Party, which is oriented towards domestic violence. This difference influences several observations on power and inequality between men and women. However, uncertainties and confusion within the two different perspectives will be noted. It will also be observed how the draft text transforms during the parliamentary process and how different interpretations of violence against women affect this transformation.

Studi e interpretazioni/ Studies and interpretations

Francesco Bonini

Università LUMSA – Roma – ORCID: 0000-0003-3190-5948

LANJUINAIS E LA STORIA COSTITUZIONALE. TRA TESTIMONIANZA E FORMALIZZAZIONE

Parole chiave: Costituzionalismo, Bicameralismo, Rivoluzione francese, Costituzione di Cadice, Charte

Jean Denis Lanjuinais fu l’unico tra i costituenti del 1789 ad aver prestato parte alle assemblee rappresentative di tutti i successivi regimi costituzionali fino alla morte, avvenuta nel 1827. Il saggio presenta alcuni passaggi della sua attività costituente. Illustra poi la sua riflessione sulla storia costituzionale francese. È infatti tra i primi a formalizzare una storia costituzionale, facendo perno sulla Carta. In un quadro comparativo con Gran Bretagna, Spagna e Napoli emerge l’idea, proiettata verso l’orleanismo, di una “bonne distribution des pouvoirs”. Ciò richiede il bicameralismo e una leale cooperazione tra le Camere e il sovrano. Sono queste le radici del parlamentarismo dualista che caratterizza l’Europa del XIX secolo.

(LANJUINAIS AND THE CONSTITUTIONAL HISTORY. BETWEEN WITNESS AND FORMALIZATION)

Keywords: Constitutionalism, Bicameralism, French revolution, Cadiz constitution, Charte

Jean Denis Lanjuinais was the only one among the constituents of 1789 to have served in the representative assemblies of all subsequent constitutional regimes until his death in 1827. The essay presents some passages from his constituent activity. It then illustrates his reflection on French constitutional history. He is indeed among the first to formalize a constitutional history, pivoting on the Charte. Emerging in a comparative framework with Britain, Spain and Naples is the idea, projected toward Orleanism, of a “bonne distribution des pouvoirs”. This requires bicameralism as well as loyal cooperation between the Chambers and the sovereign. These are the roots of the dualist parliamentarianism that characterizes nineteenth-century Europe.

Laura Mitarotondo 

Università degli Studi di Bari

ORCID: 0000-0001-9825-7848

CITTADINANZA FEMMINILE E MODERNIZZAZIONE: TULLIA ROMAGNOLI CARETTONI E LA COSCIENZA POLITICA DEL PROGRESSO

Parole chiave: Cittadinanza delle donne, Democrazia, Donna, Modernizzazione, Riformismo. 

Partendo da un rinnovato interesse accademico per la sua figura, il saggio si propone di attrarre l’attenzione sull’impegno politico della senatrice della Repubblica Italiana Tullia Romagnoli Carettoni. La battaglia della senatrice per un cambiamento della condizione femminile, che significò un ripensamento dei ruoli sociali, ma anche un rinnovamento del costume nazionale, diventa più incisiva tra la seconda metà degli anni Cinquanta e la fine degli anni Settanta, nella fase di democrazia democratica, consolidamento del Paese, ma anche della sua modernizzazione, che coincise con una forte crescita economica e una radicale trasformazione sociale. Il contributo analizza alcune tematiche, ancora molto attuali, da lei affrontate all’interno delle istituzioni – ma anche sulle riviste Mondoperaio e L’Astrolabio -, come la dialettica tra lavoro produttivo femminile e cura, con particolare attenzione a uno dei temi da affrontare cui si dedicò nel corso della sua intensa attività politica, cioè alla piena realizzazione della cittadinanza femminile. 

 (WOMEN’S CITIZENSHIP AND MODERNIZATION: TULLIA ROMAGNOLI CARETTONI AND THE POLITICAL CONSCIOUSNESS OF PROGRESS) Keywords: Women’s Citizenship, Democracy, Woman, Modernization, Reformism.

Starting from a renewed scholarly interest in her figure, the essay aims to draw attention on the political engagement of Italian Republic senator Tullia Romagnoli Carettoni. The Senator’s battle for a change in the status of women, that was about a rethinking of social roles, but also a renewal of the national custom, becomes more incisive between the second half of the 1950s and the late 1970s, in the phase of democratic consolidation of the Country, but also of its modernization, which coincided with a sharp economic growth and a radical social transformation. The paper analyzes some issues, still very present, that she addressed within the institutions – but also in the magazines Mondoperaio and L’Astrolabio -, like the dialectics between female productive work and caring, with particular attention to one of the subjects to which she dedicated herself, during her intense political activity, that is the total fulfilment of women’s citizenship.

Note e discussioni/ Notes and discussions

Leonardo Masone

Universidad Carlos III, Madrid – ORCID: 0009-0007-4792-1009

CATACLISMI E POLITEIAI NELLE LEGGI DI PLATONE. ALCUNE NOTE TRA FILOSOFIA DELLA STORIA E TEORIA COSTITUZIONALE

Parole chiave: Platone, Nomoi, cataclisma, costituzione, aristocrazia.

Nei Nomoi Platone scrive le sue riflessioni mature. Con l’obiettivo di pensare a un progetto di nuova costituzione che possa realizzarsi, soprattutto nei primi libri considerati autentici proemi del libro, Platone presenta le basi per una sorta di filosofia della storia, secondo la quale, a distanza di millenni l’uno dall’altro, l’umanità si purifica attraverso grandi catastrofi, dalle quali solo pochi uomini riescono a salvarsi. Una teoria presa in considerazione a lungo nel mondo antico e che trova riferimento anche nei dialoghi precedenti, in particolare nel Timeo. Secondo il filosofo ateniese, questi cataclismi rappresentano il punto di partenza per la nascita delle attività umane, e, quindi, delle istituzioni e delle tecniche che, attraversando varie fasi storiche, determinano la corruzione, soprattutto dell’anima. Ma in questo sviluppo, come collocare questo ragionamento logico della filosofia della storia all’interno delle teorie costituzionali già pensate da Platone?

(CATACLYSM AND POLITEIAI IN PLATO’S LAWS. SOME NOTES BETWEEN PHILOSOPHY OF HISTORY AND CONSTITUTIONAL THEORY)

Keywords: Platon, Nomoi, cataclysm, constitution, aristocracy.

In the Nomoi, Plato writes his mature reflections. With the aim of thinking to project of a new constitution that can be realized, especially in the first books considered authentic proems to the book, Plato presents the basis for a sort of philosophy of history, according to which, after millennia from each other, humanity purifies itself through great catastrophes, from which only a few men are able to save. A theory taken into consideration for a long time in the ancient world and which also finds reference in previous dialogues, in particular in the Timaeus. According to the Athenian philosopher, these cataclysms represent the starting point for the birth of human activities, and, therefore, of the institutions and techniques which, passing through various historical phases, determine the corruption, mostly of the soul. But in this development, how can this logical reasoning of philosophy of history be placed within the constitutional theories already thought by Plato?

Francesco Paolo Giordano

ORCID: 0009-0006-6174-7708

NOTE A MARGINE DEL RECENTE VOLUME SULLA MAGISTRATURA TRA FASCISMO E REPUBBLICA

Parole chiave: Epurazione, Defascistizzazione, Magistrati, Continuità, Transizione, Fascismo

Il recente volume curato da Antonella Meniconi e Guido Neppi Modona, dal titolo L’epurazione mancata. La magistratura tra fascismo e Repubblica, edito da Il Mulino nel 2022, analizza il profilo di quei magistrati che, pesantemente compromessi con il regime in cui avevano ricoperto incarichi di rilievo, sono passati alle nuove strutture della Repubblica; una conseguenza fu un ritardo nella defascistizzazione. Il libro non intende evidenziare il fallimento delle procedure di epurazione; piuttosto, enfatizza una sorta di tacito compromesso di potere tra i centristi, che erano il pilastro principale del governo democratico, e i vecchi attori più pesantemente coinvolti nel regime fascista.

(MARGIN NOTES TO THE RECENT VOLUME ON THE JUDICIARY BETWEEN FASCISM AND THE REPUBLIC)

Keywords: Purge, Defascistization, Magistrates, Continuity, Transition, Fascism

The recent volume edited by Antonella Meniconi and Guido Neppi Modona, entitled L’epurazione mancata. La magistratura tra fascismo e Repubblica (The missed purge. The judiciary between Fascism and the Republic), published by Il Mulino in 2022, analyses the profile of those magistrates who, heavily compromised with the regime in which they had held important positions, moved into the new structure of the Republic; one consequence was a delay in the defascistization. The book is not intended to highlight the failure of the purge procedures; rather, it emphasizes a sort of unspoken compromise of power between the centrists, who were the main pillar of the democratic government, and the old players most heavily involved in the Fascist regime.

Cronache e notizie/Chronicles and news

Francesca Russo

Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli – ORCID: 0000-0003-1748-5051

DIE LITERARISCHEN, HISTORISCHEN UND PHILOSOPHISCHEN QUELLEN VON MACHIAVELLIS DENKEN UND WERK. LE FONTI LETTERARIE, STORICHE E FILOSOFICHE DEL PENSIERO E DELLE OPERE DI MACHIAVELLI – Convegno Internazionale – (Como-Villa Vigoni, 6-10 marzo 2023)

(THE LITERARY, HISTORICAL AND PHILOSOPHICAL SOURCES OF MACHIAVELLI’S THOUGHT AND WORKS – International Conference – Como-Villa Vigoni, 6-10 March 2023)