Università di Napoli “Federico II” – ORCID: 0000-0001-6238-9574
IL FANTASMA DI UN LIBERTINO: L’ANIMA DI FERRANTE PALLAVICINO NELLA CULTURA DEL SEICENTO
Parole chiave: Libertinismo, Pallavicino, Eterodossia, Venezia, Sarpi.
Questo articolo prende in esame uno scritto di area veneziana della prima metà del Seicento intitolato L’Anima di Ferrante Pallavicino. Si tratta di un pamphlet anonimo realizzato dall’Accademia degli Incogniti che ha come protagonista Ferrante Pallavicino, scrittore libertino decapitato nel 1642 a causa dei suoi interventi polemici contro Urbano VIII. Pallavicino è presentato come un martire che pagò con la vita le sue opinioni contro la “tirannia dei Barberini”. Pallavicino si era schierato contro il papa in occasione della Guerra di Castro. Tra i vari motivi di interesse di questo scritto si segnala la riproposizione di temi tipici di Paolo Sarpi: l’anti-gesuitismo, la polemica contro Roma, la superiorità del concilio sul papa, la critica ai costumi e alla religiosità esterna degli italiani. Nell’articolo vengono esaminati vari temi che mettono questo scritto in comunicazione con la tradizione libertina, inoltre vengono individuate alcune possibili fonti del libello, in particolare “Il Beneficio di Cristo”.
(THE GHOST OF A LIBERTINE. THE SOUL OF FERRANTE PALLAVICINO AND THE LIBERTINE CULTURE)
Keywords: Libertinism, Pallavicino, Heterodoxy, Venice, Sarpi.
This article examines a writing of the Venetian area of the first half of the seventeenth century entitled L’Anima by Ferrante Pallavicino. It is an anonymous pamphlet made by the Accademia degli Incogniti in which the protagonist Ferrante Pallavicino, a libertine writer beheaded in 1642 due to his polemical interventions against Urban VIII. Pallavicino is presented as a martyr who paid with his life his views against the “tyranny of the Barberini”. Pallavicino had sided against the pope on the occasion of the Castro war. Among the various reasons of interest in this writing we note the revival of typical themes of Paolo Sarpi: anti-Jesuitism, the controversy against Rome, the superiority of the council over the pope, the criticism of the customs and external religiosity of the Italians. In the article, various themes are examined that put this writing in communication with the libertine tradition, furthermore some possible sources of the libellus are identified, in particular “The Benefit of Christ”.
Ottavia De Luca d’Amato
Università “La Sapienza” di Roma – ORCID: 0000-0002-5785-3624
DOMENICO MACCARANO: LE VICISSITUDINI DI UNO STAMPATORE NAPOLETANO
Parole chiave: Inquisizione, storia napoletana, censura dei libri, giurisdizione, storia del XVII secolo.
Il contributo si propone di mostrare come la censura abbia rappresentato un aspetto del braccio di ferro giurisdizionale tra il Regno di Napoli e la Santa Sede, mettendo in relazione le traversie di uno stampatore napoletano, Ferdinando Maccarano, per mano della Corte Arcivescovile. Maccarano fu processato tre volte in meno di due anni, mentre i primi due processi non andarono a buon fine, l’ultimo portò a un processo che si trascinò per quasi sette anni. Il caso di Maccarano potrebbe non essere stato fondamentale per risolvere la questione giurisdizionale, ma mostra come il problema permeasse tutti gli strati sociali e potrebbe far luce su come il potere politico napoletano lo gestiva.
(DOMENICO MACCARANO: HARDSHIPS OF A NEAPOLITAN PRINTER)
Keywords: Inquisition, Neapolitan history, book censorship, jurisdiction, XVII century history.
This paper aims to show how censorship represented a facet of the jurisdictional tug of war between the Kingdom of Naples and the Holy See by relating the hardships of a Neapolitan printer, Ferdinando Maccarano, at the hands of the Archiepiscopal Court. Maccarano was prosecuted trice in less than two years, while the first two prosecutions came to nothing, the last led to a trial that dragged on for nearly seven years. Maccarano’s case(s) might not have been pivotal in resolving the jurisdictional issue, yet it shows how the problem permeated all social strata and could shed light on how the Neapolitan political power handled it.
Anna Rita Gabellone
Università del Salento – ORCID: 0000-0001-9108-9087
IL CONSILIARISMO BRITANNICO 1918-1921
Parole chiave: Comunismo di sinistra, Comunismo, Rivoluzione, Socialismo, Marxismo.
Questo lavoro, che parte da alcuni documenti inediti conservati presso la British Library di Londra – Pankhurst Archive, analizza la nascita e lo sviluppo del movimento consiliarista britannico subito dopo la Rivoluzione d’Ottobre. All’interno del Partito Comunista della Gran Bretagna emergono due principali gruppi di orientamento consiliarista: la Worker Suffrage Federation (WSF) e il British Socialist Party (BSP). Tra i consiliaristi britannici ricordiamo soprattutto per il BSP George Peet, Albert Samuel Inkpin e Joseph King, mentre per il WSF Sylvia Pankhurst e Leonard Augustine Motler. Quest’ultimo influenzerà anche il consiliarismo cinese e, non ultimo, C. Hagberg Wright. Entrambi i gruppi sopracitati hanno avviato il movimento del Consiglio o Comunismo di sinistra, come alternativa alla realtà politica offerta dal comunismo post-rivoluzionario, per sostenere un “socialismo internazionale” e una democrazia diretta attraverso l’istituzione di consigli di fabbrica. A testimonianza dell’importanza del movimento consiliarista britannico, Lenin scrisse, nel giugno 1920, “Left-Wing” Communism: an infantil disorder proprio per screditare la politica consiliarista britannica di fronte all’opinione pubblica internazionale. Nonostante le “attenzioni” del leader russo verso i compagni britannici e i relativi rapporti instaurati con il resto dei consiliaristi europei, il comunismo di sinistra resta un campo di indagine ancora poco indagato.
(BRITISH CONSILIARISM 1918-1921)
Keywords: Left Communism, Communism, Revolution, Socialism, Marxism.
This work, which starts from some unpublished documents in the British Library in London – Pankhurst Archive, analyzes the birth and development of the British consiliarist movement immediately after the October Revolution. Two main groups of consiliarist orientation emerge within the Communist Party of Great Britain: the Worker Suffrage Federation (WSF) and the British Socialist Party (BSP). Among the British consiliarists we remember mainly for the BSP George Peet, Albert Samuel Inkpin and Joseph King, while for the WSF we have Sylvia Pankhurst and Leonard Augustine Motler; the latter will also influence the Chinese consiliarism and, last but not least, C. Hagberg Wright. Both of the above sections initiated the Council or Left Communism movement, as an alternative to the political reality offered by post- revolutionary communism, to support an “international socialism” and direct democracy through the establishment of factory councils. As evidence of how the British consiliarist movement was relevant, Lenin wrote, in June 1920, Left Communism: as disorder infantil precisely to discredit the British consiliarist policy in front of international public opinion. Despite the “attention” of the Russian leader to the British comrades and the relevant relationships established with the rest of the European consiliarists, Left Communism remains a field of investigation still little investigated.
Roberta Ferrari
Università di Bologna – ORCID: 0000-0002-7825-2561
JOHN A. HOBSON. UN LIBERALISMO ERETICO CONTRO LA SUPREMAZIA DELLO SPIRITO ECONOMICO
Parole chiave: John A. Hobson, liberalismo, democrazia liberale, benessere umano, Piano organico.
Questo saggio intende indagare la teoria del liberalismo di John A. Hobson da una prospettiva politica, partendo dalla sua dichiarazione della morte del liberalismo, analizzando i suoi scritti sui problemi sociali per spiegare la sua, cosiddetta, scienza del benessere umano. In particolare, il saggio si sofferma su alcuni nodi cruciali attorno ai quali si muove la sua revisione del liberalismo: 1. la necessità di una visione etica dell’economia; 2. la concezione della società, della soggettività e dello Stato di fronte alla crisi dell’individualismo e del laissez faire; 3. la sua concezione di un «progetto organico di progresso sociale» e il suo significato politico. L’analisi di questi aspetti della sua opera ne dimostra l’importanza per la storia del pensiero politico anche al di là del celebre studio sull’imperialismo e mostra la nascita di un nuovo concetto di democrazia liberale, mettendone in luce problemi e contraddizioni.
(JOHN A. HOBSON. AN HERETIC LIBERALISM AGAINST THE SUPREMACY OF THE ECONOMIC SPIRIT)
Keywords: John A. Hobson, Liberalism, Liberal democracy, Human welfare, Organic Plan.
This essay intends to investigate John A. Hobson’s theory of liberal- ism from a political perspective, starting from his declaration of the death of liberalism, analysing his writings on social problems to ex- plain his so called science of human welfare. In particular, the essay focuses on some crucial knots around which his revision of liberalism moves: 1. the need for an ethical vision of economy; 2. the conception of society, subjectivity and the state in the face of the crisis of individualism and laissez faire; 3. his conception of an a «organic plan of social progress» and its political meaning. The analysis of these aspects of his work shows his importance for the history of political thought also beyond his famous study on imperialism and shows the rise of a new concept of liberal democracy, bringing into light its problems and contradictions.
Studi e interpretazioni/ Studies and Interpretations
Maritza Caicedo
Instituto de Investigaciones Sociales Universidad Nacional Autónoma de México ORCID: 0000-0003-1430-9896
Keywords: Glass ceiling, Gender, Race, Ethnicity, Intersectionality, Labor market.
In this article I analyze the insertion of Latin American Non-Hispanic Whites and African Americans and immigrant men and women in managerial occupations in the United States and establish the extent to which the intersectionality of gender, race, and ethnicity can explain the unequal participation of workers in these occupations. In the analysis I make use of data from the American Community Survey (ACS 2019), from which I conduct descriptive analyses and fit econometric models. The results confirm that the lower participation of African Americans and immigrants from Latin America and the Caribbean in managerial occupations is in many cases due to their lower human capital, but also to the effect generated by the intersection of the social constructs of gender, race and ethnicity.
(GENERE, RAZZA ED ETNIA: GLI IMMIGRATI DELL’AMERICA LATINA E DEI CARAIBI E IL SOFFITTO DI VETRO NEGLI STATI UNITI. UN’ANALISI INTERSEZIONALE)
Parole chiave: Soffitto di vetro, genere, razza, etnia, intersezionalità, mercato del lavoro.
In questo articolo analizzo l’inserimento dei bianchi e degli afroamericani latinoamericani non ispanici e degli uomini e delle donne immigrati nelle occupazioni manageriali negli Stati Uniti e stabilisco la misura in cui l’intersezionalità di genere, razza ed etnia può spiegare la partecipazione ineguale dei lavoratori in queste occupazioni. Nell’analisi mi avvalgo dei dati dell’American Community Survey (ACS 2019), da cui conduco analisi descrittive e adatto modelli econometrici. I risultati confermano che la minore partecipazione degli afroamericani e degli immigrati dall’America Latina e dai Caraibi alle occupazioni manageriali è in molti casi dovuta al loro minor capitale umano, ma anche all’effetto generato dall’intersezione dei costrutti sociali di genere, razza ed etnia.
Cronache e notizie/Chronicles and news
Melissa Giannetta
Università degli Studi di Salerno – ORCID: 0000-0002-3836-5721
(POWER AND FORMS OF CONSENT IN THE HISTORY OF POLITICAL THOUGHT. NATIONAL CONFERENCE OF THE ITALIAN ASSOCIATION OF HISTORICIANS OF POLITICAL DOCTRINES – PALERMO, 13-14 MAY 2022).