Marcela Ferrari
Instituto de Humanidades y Ciencias Sociales (INHUS), Consejo Nacional de Investigaciones Científicas y Tecnológicas (CONICET) – Universidad Nacional de Mar del Plata (UNMDP)
Fernando Manuel Suárez
Universidad de Buenos Aires (UBA) – Universidad Argentina de la Empresa (UADE)
(ALLA RICERCA DEL PROGRESSISMO DESIDERATO. ALCUNI DIBATTITI E PROPOSTE DEL CENTROSINISTRA ARGENTINO, 1987-1991)
Parole chiave: Argentina, Progressismo, Centrosinistra, Riviste politico-culturali.
Alla fine degli anni ’80, l’Argentina subì gli effetti sociali dell’iperinflazione e del dissenso nei confronti del governo. A seguito di questi eventi si svolse un intenso dibattito finalizzato a ricercare un’alternativa politica di centrosinistra che nell’immediato consentisse la partecipazione alle successive elezioni presidenziali, ma con una proiezione a lungo termine. L’articolo esamina gli inizi di tale alternativa, alimentata dai dissidenti del Justicialista Parti (PJ), da leader di altri partiti politici o frazioni di piccoli partiti, intellettuali e attivisti sociali. Costoro hanno dibattuto sul modo di fare politica coordinando attori provenienti da contesti diversi, come quello nazionale e popolare, il socialismo e la democrazia cristiana. In questo articolo riproduciamo questi dibattiti come caratteristici delle fasi iniziali delle future coalizioni politiche, così come si sono svolti nella rivista La Mirada, progetto editoriale fondato e diretto da Carlos Auyero.
(IN SEARCH OF THE DESIRED PROGRESSIVISM. SOME DEBATES AND PROPOSALS OF THE ARGENTINE CENTER-LEFT (1987 – 1991)
Keywords: Argentina, Progressivism, Center left, Political-cultural journals.
At the end of the 1980s, Argentina suffered the social effects of hyperinflation and disenchantment with the government. Then, an intense debate took place in the search for a a center-left political alternative to participate in the next presidential elections, but with a long-term projection. This article examines the beginnings of such alternative, which was fuelled by dissidents from the Justicialista Party (PJ), leaders of other political parties, or fractions of small parties, intellectuals and social activists. They discussed how to make politics by co-ordinating actors from different backgrounds, such as the national and popular, socialism and the Christian democracy. In this paper, we reproduce these debates as characteristic of the initial stages of future political coalitions, as they took place in the La Mirada journal, an editorial project founded and directed by Carlos Auyero.
Andrea Serra
Università degli Studi di Cagliari
Parole chiave: Intellighenzia, Alienazione, Uomo superfluo, Pensiero politico russo, Autocrazia
L’articolo si propone di indagare il processo di formazione dell’intellighenzia russa. Nel fare questo, ho deciso di utilizzare un paradigma letterario, proveniente direttamente dal mondo dell’arte. Una scelta di questo tipo si spiega con il legame inscindibile che, nella prima metà dell’Ottocento (e oltre), esiste in Russia tra politica e letteratura. Lo scrittore russo, schiacciato da una realtà autocratica e censurata, sospeso tra un’educazione basata sui valori europei e gravitata in una realtà con essi inconciliabile, trova nell’arte e nel romanzo l’unico mezzo per esprimere tutta la sua delusione sociale. La prima parte dell’articolo si propone di presentare il cosiddetto paradigma dell’“uomo superfluo” in cui si esprime il concetto di alienazione; la seconda parte, invece, si propone di presentare la formazione storica dell’intellighenzia fino alla sua completa realizzazione coincidente con il momento di massima repressione politica, sotto Nicola I, da cui scaturisce il paradigma sopra citato.
(THE “SUPERFLUOUS MAN” PARADIGM: THE FORMATION PROCESS OF RUSSIAN INTELLIGENTSIA AND ITS ALIENATION)
Keywords: Intelligentsia, Alienation, Superfluous man, Russian Political Thought, Autocracy
The article aims to investigate the formation process of Russian intelligentsia. In doing this, I decided to use a literary paradigm, coming directly from the art world. A choice of this kind is explained by the inseparable link that, in the first half of the nineteenth century (and beyond), exists in Russia between politics and literature. The Russian writer, crushed by an autocratic and censored reality, suspended between an education based on European values and gravitated in a reality irreconcilable to them, finds in art and novel the only means to express all his social disappointment. The first part of the article aims to present the so-called paradigm of “superfluous man” in which the concept of alienation is expressed; the second part, instead, aims to present the historical formation of intelligentsia up to its complete realization coinciding with the moment of maximum political repression, under Nicholas I, from which the paradigm aforementioned arises.
Alessandro Dividus
Università degli Studi di Pisa
THE EDUCATION OF CITIZENS. IL PENSIERO DI HENRY JONES SU CIVILIZZAZIONE, EDUCAZIONE E STATO
Parole chiave: Idealismo britannico, Henry Jones, civiltà, educazione, Stato
Nessuna corrente filosofica ha mai enfatizzato la nozione di autorealizzazione e i suoi legami con i principi di cittadinanza come ha fatto l’idealismo britannico. In particolare, il filosofo, accademico e politico gallese Henry Jones, uno degli ultimi e più importanti, dedicò un intero volume a questo argomento, The Principles of Citizenship (1919). È passato un secolo dalla sua pubblicazione, ma le idee espresse da Jones sono ancora vive e più presenti che mai. Nello spirito della sua memoria, questo lavoro cerca di ripristinare le radici filosofiche che sembrano essere fondamentali per la comprensione della nozione di cittadinanza ed educazione di Jones, e di reinterpretare i loro concetti principali in relazione alla sua particolare nozione di liberalismo, cercando di gettare nuova luce sulle sue idee per troppo tempo scarsamente considerate.
(THE EDUCATION OF CITIZENS. HENRY JONES’ THOUGHT ON CIVILIZATION, EDUCATION AND STATE)
Keywords: British Idealism, Henry Jones, civilization, education, State
No philosophical current has ever emphasized the notion of self-realisation and its ties to the principles of citizenship as the British Idealism did. In particular, the welsh philosopher, academic and politician Henry Jones, one of the last and most prominent among them, devoted an entire volume to this topic, The Principles of Citizenship (1919). A century has passed since its publication, but the ideas expressed by Jones are still alive and more present than ever. In the spirit of his memory, this work tries to restore the philosophical roots which seem to be fundamental for the understanding of Jones notion of citizenship and education, and to restore their main concepts in relation to his particular notion of liberalism, trying to shed new light on his too long scarcely considered ideas.
Giulia Maria Gallotta
Università degli Studi di Bari
Parole chiave: Unione Europea, rifugiati, migranti, politica migratoria, asilo.
Nonostante i migranti continuino a cercare di raggiungere il territorio dell’UE (spesso a costo della propria vita), l’UE sembra sempre più preoccupata di come tenerli lontani. Ciò è in netto contrasto con i valori di solidarietà e con i trattati internazionali sottoscritti dagli Stati membri, ma è anche il risultato di una precisa evoluzione che ha portato i migranti a scomparire come individui e ad emergere solo come etichette giuridiche, private di ogni individualità e caratteristiche sostanziali. Il presente saggio è una ricostruzione di questo processo e un’analisi nella stessa prospettiva dei più recenti documenti della Commissione Europea sull’argomento.
(SIZE MATTERS. MIGRANTS IN EUROPEAN LEGISLATION FROM THE 2001 DIRECTIVE TO THE NEW PACT ON MIGRATION AND ASYLUM)
Keywords: European Union, refugees, migrants, migration policy, asylum.
Despite migrants keep to try and reach EU territory (and often dying in the process), the EU looks ever more concerned with how to keep them away. This is in sharp contrast with the values of solidarity and the international treaties subscribed to by its member states, but it is also the result of a precise evolution which has led migrants to disappear as individuals and emerge only as juridical labels, deprived of any individual and substantial characteristics. This essay is a reconstruction of this process and an analysis in the same perspective of most recent European Commission documents on the subject.
Note e discussioni/Notes and discussions
Annamaria Loche
Università degli Studi di Cagliari
L’EMILIO E LA FILOSOFIA DI JEAN-JACQUES ROUSSEAU
Parole chiave: Rousseau, Émile, religione, male, filosofia politica
Una nuova edizione italiana del trattato Émile di Rousseau invita a riflettere sul suo significato filosofico e sul suo rapporto con l’intero pensiero filosofico di Rousseau. L’interpretazione che il curatore Roberto Gatti offre, sia nella sua breve ma corposa Introduzione che nelle note, si concentra sulla religione di Rousseau e sull’interpretazione del concetto di male nel suo pensiero. Questa lettura ha forti basi teoriche; è tuttavia possibile comprendere la filosofia di Rousseau in modo diverso e con uno sguardo diverso sugli esiti del suo pensiero, soprattutto riguardo ai suoi aspetti politici.
(EMILE AND JEAN-JACQUES ROUSSEAU’S PHILOSOPHY)
Keywords: Rousseau, Émile, religion, evil, political philosophy
A new Italian edition of Rousseau’s treatise Émile calls for a reflection on its philosophical meaning and its relationship with the whole of Rousseau’s philosophical thought. The interpretation that the editor Roberto Gatti offers, both in his brief but weighty Introduction and in his footnotes, focuses on Rousseau’s religion and on the interpretation of the concept of evil in his thought. This reading has strong theoretical foundations; however, it is possible to understand Rousseau’s philosophy in a different way and with a different outlook on the outcomes of his thought, especially concerning its political aspects.
Cronache e notizie/Chronicles and news
Anna Di Bello
Università Suor Orsola Benincasa – Napoli
(EDUCATING THE GOOD SOVEREIGN, TRAINING THE GOOD CITIZEN: EDUCATION AND POLITICS IN THE HISTORY OF POLITICAL THINKING)