Storia e Politica 3/2024

Storia e Politica

Storia e Politica, rivista quadrimestrale, XVI – n. 3, settembre- dicembre 2024

EISSN online : 2037-0520
 

Ricerche/Articles

Paulo Butti de Lima

Università degli Studi di Bari – ORCID: 0000-0002-5799-6350

DOI: 10.69087/STORIAEPOLITICA.XVI.3.2024.01

Abstract

“VISIBILITÀ” POLITICA O EROTICA? IL RUOLO DELLE DONNE NEI SISSIZI IN PLATONE

Parole chiave: Platone, pasti comuni, rapporti di genere, democrazia, comunismo

La creazione dei sissizi femminili nelle Leggi di Platone mira esplicitamente a portare le donne “alla luce”, usando violenza contro di loro e allontanandole dalla vita familiare. La partecipazione delle donne ai pasti comuni è prevista anche nella Repubblica, ma sembra rispondere a esigenze diverse, come l’uguaglianza, la mescolanza e la riproduzione sessuale. È necessario analizzare i sissizi femminili nelle Leggi considerando due aspetti. In primo luogo, il rapporto tra legge e abitudini private, distinte secondo i parametri della violenza e della libertà. In secondo luogo, considerando i limiti tra la visibilità pubblica, la partecipazione politica e la democrazia. Creando le mense comuni per le donne, Platone cerca sia di regolare le relazioni di genere a livello politico, sia di discutere la trasformazione pubblica della vita privata e la condivisione tra tutti i cittadini delle pratiche di cittadinanza.

(POLITICAL OR EROTIC “VISIBILITY”? THE RULE OF WOMEN IN PLATO’S SYSSITIA)

Keywords: Plato, common meals, gender relationship, democracy, communism.

The creation of women’s syssitia in Plato’s Laws aims explicitly to bring women into the light, using violence against them and taking them away from the family life. Women’s participation in common meals is envisaged also in the Republic, but it seems to respond to different needs, as equality, mixture and sexual reproduction. It is necessary to analyse women’s syssitia in the Laws considering two aspects. First, the relationship between law and private habits, distinguished one from another by violence and liberty. Second, the limits between public visibility, political participation and democracy. By creating women’s common meals, Plato searches either to regulate gender relations at a political level, either to discuss the public transformation of private life and the sharing among all the citizens of citizenship practices.                                                  

Matteo Truffelli

Università degli Studi di Parma – ORCID: 0000-0001-9621-0800

DOI: 10.69087/STORIAEPOLITICA.XVI.3.2024.02

Abstract

«GAGNER LA PAIX». LA SFIDA DI JACQUES MARITAIN IN TEMPO DI GUERRA

Parole chiave: Maritain, Pace, Guerra giusta, Popolo, Fratellanza

Il saggio analizza il pensiero di Jacques Maritain sul tema della pace e della guerra. Durante la Seconda guerra mondiale e negli anni seguenti, caratterizzati dalla divisione del mondo in due blocchi contrapposti, Maritain dedicò numerose opere alla ricerca della via da percorrere per raggiungere la pace. A differenza di molti suoi contemporanei, non riteneva però che un simile obbiettivo potesse essere perseguito partendo dalla messa in discussione del concetto di “guerra giusta” sul piano speculativo, ma solamente attraverso un processo lento e complesso che avrebbe dovuto essere portato avanti sul terreno dell’azione nella storia. Maritain era altresì convinto che gli unici soggetti in grado di portare avanti un simile processo dovevano essere indentificati nei popoli della terra, che si erano dimostrati capaci di mantenere intatte le proprie risorse morali anche nelle pieghe più drammatiche del conflitto mondiale.

(«GAGNER LA PAIX». JACQUES MARITAIN’S CHALLENGE IN WARTIME)

Keywords: Maritain, Peace, Just War, People, Fellowship.

The essay analyses Jacques Maritain’s thought on the issue of peace and war. During the Second World War and in the years characterized by the division of the world in two power blocks, Maritain dedicated numerous writings and speeches to identify the way to achieve peace. Unlike many contemporaries, he did not believe that this objective could be achieved by questioning the concept of just war in a speculative way, but only through a slow and complex process to be developed on historical ground. Maritain firmly believed that protagonists of such a process could only have been the peoples, who in his opinion had been able to keep their moral resources intact even in the most dramatic phases of the world conflict.                                                                            

Vincenzo Pintaudi

Università degli Studi di Messina – ORCID: 0009-0005-7220-7961

DOI: 10.69087/STORIAEPOLITICA.XVI.3.2024.03

Abstract

LUIGI STURZO SULLA “PLAIN FASCIST ECONOMICS” DI HERBERT HOOVER

Parole chiave: corporativismo, totalitarismo, statalismo, capitalismo, liberalismo.

Sturzo durante il suo esilio in America intervenne nel dibattito politico occupandosi di vari argomenti; diplomazia, società, problemi dei cattolici e anche questioni economiche. Uno di questi interventi è l’oggetto di questo saggio: il modello economico di guerra che Herbert Hoover immaginò per gli Stati Uniti. Hoover dichiarò che una “semplice economia fascista” era necessaria per vincere in guerra. Sturzo sfidò Hoover dicendo che conosceva l’economia fascista solo per sentito dire, altrimenti si sarebbe guardato da una tale definizione. La critica di Sturzo alla proposta di Hoover di “semplice economia fascista”, coerente con la visione della libertà che aveva sostenuto per tutta la vita, si basava sulla convinzione scientifica che l’economia di stato non solo è antieconomica, ma comprime la libertà e riesce meno a servire il benessere sociale.

(LUIGI STURZO ON HERBERT HOOVER’S “PLAIN FASCIST ECONOMICS”)

Keywords: corporativism, totalitarianism, statism, capitalism, liberalism.

Sturzo during his exile in America intervened in the political debate dealing with various topics; diplomacy, society, problems of Catholics and also economic issues. One of these interventions is the subject of this essay: the wartime economic model that Herbert Hoover envisioned for the United States. Hoover declared that a “plain fascist economics” was necessary to win at war. Sturzo challenged Hoover that he knew fascist economics only from hearsay, otherwise he would have guarded against such a definition. Sturzo’s critique of Hoover’s proposal of “plain fascist economics,” consistent with the view of freedom he had held throughout his life, was based on the scientific conviction that state economics is not only un economic, but compresses freedom and succeeds less in serving social welfare.

Giuseppe Mecca

Università degli Studi di Macerata – ORCID: 0000-0002-4549-5292

DOI: 10.69087/STORIAEPOLITICA.XVI.3.2024.04

Abstract

LA NOZIONE DI ‘DISASTRO’ NEL LESSICO DELLE ISTITUZIONI TRA OTTO E NOVECENTO

Parole chiave: Disastro, pericolo, Codice penale Zanardelli, reati ferroviari, parti lese, vulnerabilità, rischio.

Questa ricerca si propone di contribuire alla comprensione del ruolo dei linguaggi istituzionali nel plasmare le risposte della società ai disastri. Il saggio approfondisce l’evoluzione storica del concetto di “disastro” tra il XIX e il XX secolo, con particolare attenzione al contesto dei disastri ferroviari, al fine di svelarne le complesse implicazioni sui quadri giuridici e istituzionali. Attraverso l’analisi degli sviluppi legislativi e delle interpretazioni giurisprudenziali, la ricerca mette in luce il graduale passaggio da un approccio focalizzato sull’attribuzione di causalità e responsabilità a una prospettiva più orientata alla prevenzione, resa possibile dall’introduzione di norme di sicurezza sempre più rigorose. L’analisi evidenzia come il termine “disastro”, pur privo di una definizione esplicita nei codici legali, sia stato soggetto a molteplici interpretazioni, influenzate sia dalle sue radici etimologiche sia dall’uso nel linguaggio comune. Il discorso giuridico sugli incidenti ferroviari in Italia mette in risalto la tensione tra la rigidità della logica giuridica e l’esigenza pratica di flessibilità nelle interpretazioni giudiziarie. Questa tensione è ulteriormente esplorata attraverso lo studio di casi emblematici, che sottolineano l’evoluzione del panorama giuridico nell’affrontare i disastri e la conseguente spinta verso riforme legislative, finalizzate a migliorare il risarcimento delle vittime.

(THE NOTION OF ‘DISASTER’ IN THE LANGUAGE OF INSTITUTIONS BETWEEN THE 19TH AND 20TH CENTURIES)

Keywords: Disaster, danger, Zanardelli criminal code, railway offences, injured parties, vulnerability, risk.

This research would like to contribute to understanding the role of institutional languages in shaping societal responses to disasters. The essay delves into the historical evolution of the disaster concept across the 19th and 20th centuries, particularly within the context of railway disasters, to unravel its intricate implications on legal and institutional frameworks. By examining legislative developments and jurisprudential interpretations, the research sheds light on the gradual shift in understanding disasters, from an initial focus on attributing causality and responsibility to a more prevention-oriented approach through stringent safety regulations. The analysis reveals that the term “disaster,” while not explicitly defined in legal codes, has been subject to various interpretations, influenced by its etymological roots and common language usage. The legal discourse surrounding railway accidents in Italy illustrates the nuanced considerations of “danger” and “disaster,” highlighting the tension between legal logic and the practical need for flexibility in judicial interpretations. This tension is further explored through case studies of notable railway accidents, underscoring the evolving legal landscape in addressing disasters and the resultant push for legislative reforms to enhance victim compensation.   

Italia Maria Cannataro

Università degli Studi di Messina – ORCID: 0000-0003-3098-9588

DOI: 10.69087/STORIAEPOLITICA.XVI.3.2024.05

Abstract

LA COSTRUZIONE DI UNA CITTÀ MODERNA NELL’ARGENTINA DEL XIX SECOLO: LA REPUBBLICA E IL PROGRESSO

Parole chiave: Territorio, nazionalismo, Argentina Identità nazionale.

Questo articolo cerca di tracciare il modo in cui diverse correnti nazionaliste argentine (1880-1980) hanno immaginato il territorio. In particolare, l’accento è posto sulla comprensione delle ragioni dell’intensità delle preoccupazioni territoriali tra nazionalisti e nation-builders: questa intensità, è più il risultato della debolezza o dell’assenza di altri elementi identitari sui quali si possa sostenere una presunta nazionalità argentina. Anche se il nazionalismo territoriale è una caratteristica propria del l’America latina, occorre prestare particolare attenzione alla densità di questa preoccupazione nel fiume Plata.

(THE CONSTRUCTION OF A MODERN CITY IN 19TH CENTURY ARGENTINA: THE REPUBLIC AND PROGRESS)

Keywords: Region, nacionalism, Argentina, national identity.

This paper attempts to trace the way in which different Argentine nationalist currents (1880-1980) have imagined the territory. Especially, emphasis is placed on understanding the reasons for the intensity of territorial concerns between nationalists and nation-builders: this intensity, is hypothesized, it is more the result of the weakness or absence of other identity elements on which an alleged Argentine nationality could be sustained. Although territorial nationalism is a characteristic of Hispanic America, we must pay special attention to the density of this concern in the River Plate.

Andrea Mutolo

Universidad Autónoma de la Ciudad de México (UACM) – ORCID: 0000-0001-6518-3256

DOI: 10.69087/STORIAEPOLITICA.XVI.3.2024.06

Abstract

LA IGLESIA CATÓLICA EN ITALIA Y EN MÉXICO. LA RESTRUCTURACIÓN ECONÓMICA EN LA ETAPA SUCESIVA AL CONCILIO VATICANO II

LA CHIESA CATTOLICA IN ITALIA E MESSICO. LA RISTRUTTURAZIONE ECONOMICA NEL PERIODO SUCCESSIVO AL CONCILIO VATICANO II

Parole chiave: Conferenza Episcopale Italiana (CEI), Conferenza Episcopale Messicana (CEM), Concilio

Vaticano II, 8 per mille, Riforma costituzionale del 1992 in Messico. 

Negli ultimi decenni del secolo XX, le finanze della Chiesa cattolica si sono trasformate, generando una nuova struttura che ha cambiato in modo sostanziale il quadro economico del cattolicesimo in Italia e in Messico. Per comprendere pienamente questo processo, è necessario riflettere sul Concilio Vaticano II e sulla fase postconciliare. In questo articolo, vengono approfondite e paragonate l’organizzazione molto verticale della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) e la struttura decentralizzata della Conferenza Episcopale Messicana (CEM).

(THE CATHOLIC CHURCH IN ITALY AND MEXICO. ECONOMIC RESTRUCTURING IN THE PERIOD AFTER THE SECOND VATICAN COUNCIL)

Keywords: Italian Episcopal Conference (CEI), Mexican Episcopal Conference (CEM), Second Vatican Council, 8 per mille, 1992 Constitutional Reform in Mexico.

In the last decades of the 20th century, the finances of the Catholic Church were reconfigured under a new framework that substantially changed the economic structure of Catholicism in Italy and Mexico. To fully understand this process, it would be important to reflect on the Second Vatican Council and the post-conciliar stage. In this context, the very vertical organization of the Italian Episcopal Conference (CEI) and the decentralized structure of the Mexican Episcopal Conference (CEM) are deepened and compared.                                   

Massimo Sciarretta

Università degli Studi del Molise – ORCID: 0000-0002-7647-8970  

DOI: 10.69087/STORIAEPOLITICA.XVI.3.2024.07

Abstract

LE DONNE BRASILIANE E LA CONQUISTA DEL VOTO. BREVI LINEAMENTI STORICI

Parole-chiave: Storia del Brasile, diritto di voto, questione di genere. 

In questo articolo si analizza la traiettoria storica del processo che ha portato alla conquista del voto per le donne brasiliane, il quale ha seguito un percorso tortuoso, dalla negazione alla concessione discrezionale del diritto, fino all’esercizio effettivo del suffragio, sul finire del XX secolo.

(BRAZILIAN WOMEN AND THE CONQUEST OF THE VOTE. A BRIEF HISTORICAL OVERVIEW)

Keywords: History of Brazil, right to vote, gender issue.

This article analyses the historical trajectory of the process that led to the conquest of the vote for Brazilian women, which followed a tortuous path, from the denial to the discretionary granting of the right, up to the actual exercise of suffrage, at the end of the 20th century.

Luigi Giorgi

Istituto Luigi Sturzo, Roma – ORCID: 0009-0007-6191-2555

DOI: 10.69087/STORIAEPOLITICA.XVI.3.2024.08

Abstract

IL REFERENDUM EUROPEO DEL 1989. IL DIBATTITO ITALIANO TRA L’AGGIORNAMENTO DELLA NORMA REFERENDARIA E LA SUA ATTUAZIONE

Parole chiave: Elezioni europee, Referendum, Politica italiana, Parlamento europeo, Costituzione italiana.

Durante le elezioni europee del 1989, in Italia si tenne un referendum che intendeva dotare il Parlamento europeo, che si sarebbe costituito, di un mandato costituente in grado di guidare, attraverso un progetto di Costituzione, l’Europa verso l’unione politica. L’opzione referendaria era una particolarità in quanto non si presentava secondo canoni abrogativi, previsti dalla Costituzione italiana, ma offriva profili consultivi. Ciò sollevava più di una questione di merito e di metodo. La decisione del governo generò una riflessione approfondita tra i partiti italiani, prima della caduta del Muro, che avrebbe cambiato molti parametri, tra una scelta così importante, costituente, e le prerogative della sovranità popolare

(THE EUROPEAN REFERENDUM OF 1989. THE ITALIAN DEBATE BETWEEN THE UPDATE OF THE REFERENDARY RULE AND ITS IMPLEMENTATION)

Keywords: European Elections, Referendum, Italian politics, European Parliament, Italian Constitution.

During the European elections of 1989, a referendum was held in Italy that intended to provide the European Parliament, which would be formed, with a constituent mandate capable of leading, through a draft Constitution, Europe towards political union. The referendum option was a peculiarity in that it was not presented according to abrogative canons, foreseen by the Italian Constitution, but offered consultative profiles. This raised more than one question of both merit and method. The government’s decision generated a detailed reflection among the Italian parties, before the fall of the Wall, which would change many parameters, between such an important, constituent choice, and the prerogatives of popular sovereignty. 

Alessandro Dividus

Università degli Studi di Torino – ORCID: 0000-0003-4481-7939

DOI: 10.69087/STORIAEPOLITICA.XVI.3.2024.09

Abstract

THE SOCIETY OF INCOMPETENTS: CONTEMPORARY DYSTOPIAN LITERATURE AND THE RELATIONSHIP BETWEEN THE PRINCIPLE OF EQUALITY AND MERITOCRACY

Keywords: Meritocracy, Dystopia, Equality, Competition, Discrimination.

The spectre of equality represents a threat to the free spontaneity of the individual and is often used as an element to depict aberrations in which citizens of imaginary civilisations are controlled by totalitarian powers. Apart from the great figures of dystopian literature, mention may be made of Rand’s novel Anthem or Hartley’s Facial Justice. In both dystopian novels, the principle of equality is the means used to reduce the value of individuality and annihilate human nature. However, as affirmed by many constitutional charters of contemporary democracies – like the Charter of Fundamental Rights of the European Union –, the principle of equality is a useful instrument to avoid discrimination based on gender, race, religion, etc. This indicates the existence of an undeniable tension concerning the role and functions of the principle of equality. One of them is what John Gray identifies as the opposition between equality and meritocracy concepts. This seemingly irreducible contrast is the central subject of two modern dystopian novels: Marinoff’s Fair New World and Grant’s Incompetence. The latter narrates the events of a cynical detective in search of a murderer who will take him on a journey far and wide within an imaginary Europe, the United States of Europe, where the incompetence of people and institutions reigns supreme. In this case, equality does not transform the institutional structure of European states by making them authoritarian but creeps into democracy itself by making it dysfunctional. The innovation of these novels lies in the emphasis on a new dimension of the fear of egalitarian danger. This is no longer evident in the contrast between democracies and totalitarianism but is hidden in the plots of the democracies themselves.

LA SOCIETÀ DEGLI INCOMPETENTI: LETTERATURA DISTOPICA CONTEMPORANEA E IL RAPPORTO TRA IL PRINCIPIO DI UGUAGLIANZA E LA MERITOCRAZIA

Parole chiave: Meritocrazia, Distopia, Uguaglianza, Competizione, Discriminazione.

Lo spettro dell’uguaglianza rappresenta una minaccia alla libera spontaneità dell’individuo ed è spesso utilizzato come elemento per descrivere aberrazioni in cui i cittadini di civiltà immaginarie sono controllati da poteri totalitari. Oltre alle grandi figure della letteratura distopica, si possono menzionare il romanzo Anthem di Rand o Facial Justice di Hartley. In entrambi i romanzi distopici, il principio di uguaglianza è il mezzo utilizzato per ridurre il valore dell’individualità e annientare la natura umana. Tuttavia, come affermato da molte carte costituzionali delle democrazie contemporanee, come la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, il principio di uguaglianza è uno strumento utile per evitare discriminazioni basate su genere, razza, religione, ecc. Ciò indica l’esistenza di una tensione innegabile riguardante il ruolo e le funzioni del principio di uguaglianza. Una di queste è quella che John Gray identifica come l’opposizione tra i concetti di uguaglianza e meritocrazia. Questo contrasto apparentemente irriducibile è il soggetto centrale di due moderni romanzi distopici: Fair New World di Marinoff e Incompetence di Grant. Quest’ultimo narra le vicende di un detective cinico alla ricerca di un assassino che lo porterà in un viaggio in lungo e in largo all’interno di un’Europa immaginaria, gli Stati Uniti d’Europa, dove l’incompetenza delle persone e delle istituzioni regna sovrana. In questo caso, l’uguaglianza non trasforma la struttura istituzionale degli stati europei rendendoli autoritari, ma si insinua nella democrazia stessa rendendola disfunzionale. L’innovazione di questi romanzi risiede nell’enfasi su una nuova dimensione della paura del pericolo egualitario. Ciò non è più evidente nel contrasto tra democrazie e totalitarismo, ma è nascosto nelle trame delle democrazie stesse.

Studi e interpretazioni/ Studies and interpretations

Domenico Taranto

Università degli Studi di Salerno – ORCID: 0000-0003-2971-0471

DOI: 10.69087/STORIAEPOLITICA.XVI.3.2024.10

Abstract

EUROPA ED AMERICA, ‘DISERTARE’ E ‘SCORTICARE’. LA PRATICA DELLA RAGION DI STATO DA PARTE DEGLI SPAGNOLI SECONDO BOCCALINI

Parole chiave: Traiano Boccalini, Spagnoli, Ragion di Stato.

L’antispagnolo radicale di Traiano Boccalini è un dato da tempo acquisito dalla critica. Se sembra utile riprenderlo in considerazione è perché mostra due aspetti di grande interesse. Il primo consiste nella dimensione internazionale che assume la sua denuncia della pratica dello scorticamento e dell’abbandono dei popoli in Europa e America. In questa denuncia sentiamo echeggiare non solo una visione cattolica della politica, ma anche la considerazione degli effetti depressivi sull’economia dei paesi sottomessi con gravi danni per la Spagna stessa, che perde più di quanto guadagna. Questa acquisizione sembra delineare i presupposti “oggettivi” di quella che è stata individuata come la “resistività” del dominio spagnolo in Europa. Tali considerazioni sono però sostenute da Boccalini, ed è questo il secondo aspetto importante, con la visione altrettanto realistica degli impedimenti “soggettivi” alla liberazione, costituiti dal fatto che gli italiani sono ormai diventati spagnoli nei costumi e quindi nel sentimento. Ciò porta alla compresenza nella sua scrittura di un’analisi profonda che prelude a una possibile liberazione e di una proposta politica realisticamente e francamente bloccata. Il che conferma che Lauretano non sfugge alle oscillazioni e alle contraddizioni che caratterizzano la sua posizione intellettuale lontana da ogni suggestione semplicistica.

(EUROPE AND AMERICA, ‘DESERTING’ AND ‘FLAYING’. THE PRACTICE OF REASON OF STATE BY THE SPANIARDS ACCORDING TO BOCCALINI)

Keywords: Traiano Boccalini, Spaniards, Reason of State.

Traiano Boccalini’s radical anti-Spanishism, is a fact that has long been acquired by critics. If it seems useful to take it into consideration again, it is because it shows two aspects of great interest. The first consists in the international dimension that his denunciation of the practice of flaying and deserting peoples in Europe and America takes on. In this denunciation we hear the echo not only of a Catholic vision of politics, but also the consideration of the depressive effects on the economy of the subjugated countries with serious damage to Spain itself, which loses more than it gains. This acquisition seems to outline the “objective” preconditions for what has been identified as the “resistibility” of Spanish domination in Europe. These considerations, however, are supported by Boccalini, and this is the second important aspect, with the equally realistic vision of the “subjective” impediments to liberation, constituted by the fact that Italians have now become Spanish in customs and therefore in feeling. This leads to the co-presence in his writing of a profound analysis that preludes a possible liberation and of a realistically and frankly blocked political proposal. Which confirms that Lauretano does not escape the oscillations and contradictions that characterize his intellectual position far from any simplistic suggestion.     

Note e discussioni/Notes and Discussions                                              

Jean-Louis Fournel

Université Paris 8 e École Normale Supérieure des Lettres et sciences humaines de Lyon

ORCID: 0009-0006-9985-6037

DOI: 10.69087/STORIAEPOLITICA.XVI.3.2024.11

Abstract

SCRIVERE UNA BIOGRAFIA DI MACHIAVELLI: NOTARELLE SU DUE RICHIESTE

Parole chiave: Machiavelli, biografia dell’autore, filologia politica, parole machivelliche, qualità dei tempi, guerre.

Questo articolo si propone di chiarire come una biografia di Niccolò Machiavelli possa essere scritta come una “biografia dell’autore” attraverso una “filologia politica” che consideri attentamente la vita delle parole e il ruolo a loro attribuito dal protagonista. Concentrandosi sull’atto della scrittura e sulla natura radicale del momento storico, segnato dalle guerre italiane, consente alla biografia di diventare uno strumento per comprendere lo status del linguaggio politico nel caso di Machiavelli. Inoltre, mette in luce come, al di là della sua tensione cognitiva, il suo discorso politico sia caratterizzato in modo unico dalla necessità del discorso come una componente dell’azione in tempo di guerra. Questo approccio immagina una forma di contesto storico in cui le parole sono parte integrante della “qualità dei tempi”, prendendo le distanze sia dalle prospettive antropologiche di lungo termine sia dalla trasmissione pacifica di antichi lessici e discorsi repubblicani

(WRITE A BIOGRAPHY OF MACHIAVELLI: NOTARELLE ON TWO REQUESTS)

Keywords: Machiavelli, author’s biography, political philology, Machiavellian words, quality of times, wars.

This paper aims to clarify how a biography of Niccolò Machiavelli can be written as an “author’s biography” through a “political philology” that carefully considers the life of words and the role attributed to them by the protagonist. Focusing on the act of writing and the radical nature of the historical moment, marked by the Italian Wars, allows for the biography to become a tool for understanding the status of political language in Machiavelli’s case. It also sheds light on how, beyond its cognitive tension, his political discourse is uniquely characterized by the necessity of speech as a component of action during times of war. This approach envisions a form of historical context in which words are integral to the “quality of the times”, distancing itself both from long-term anthropological perspectives and from the peaceful transmission of ancient republican lexicons and discourses.

Octavio Spindola Zago

Universidad Iberoamericana Puebla – ORCID: 0000-0002-5579-6814

DOI: 10.69087/STORIAEPOLITICA.XVI.3.2024.12

Abstract

RESEÑA DE VIVENCIAS. COLLANA DI TESTI E STUDI DI FILOSOFIA E STORIOGRAFIA IBERICHE E IBEROAMERICANE

RASSEGNA DELLE ESPERIENZE. COLLANA DI TESTI E STUDI DI FILOSOFIA E STORIOGRAFIA IBERICHE E IBEROAMERICANE

Parole chiave: Antonio Caso, Edmundo O’Gorman, Samuel Ramos, filosofia della cultura, storicismo.

In queste pagine offriamo alcune riflessioni analitiche sul lavoro di traduzione delle opere classiche della storiografia messicana in italiano, realizzato per la collana Vivencias. Collana di testi e studi di filosofia e storiografia iberiche e iberoamericane, a cura del Gruppo Editoriale Bonanno, mettendo in evidenza la sua capacità di generare dialoghi critici tra diverse tradizioni accademiche e campi culturali. Giuseppe Bentivegna, Corrado Giarratana e Fernando Ciaramitaro hanno scelto per questo compito i lavori di Antonio Caso, Edmundo O’Gorman e Samuel Ramos, autori che criticano il positivismo e il materialismo storico, promuovendo una filosofia più vicina alla fenomenologia, pur sostenendo un approccio umanista e storicista per la comprensione dell’esperienza umana.

(REVIEW OF EXPERIENCES. COLLANA DI TESTI AND STUDI DI FILOSOFIA E STORIOGRAFIA IBERICHE E IBEROAMERICANE)

Keywords: Antonio Caso, Edmundo O’Gorman, Samuel Ramos, Philosophy of culture, Historicism.

In these pages, we offer some analytical insights into the translation of classic works of Mexican historiography into Italian, carried out for the Vivencias. Collana di testi e studi di filosofia e storiografia iberiche e iberoamericane series, edited by Gruppo Editoriale Bonanno. We highlight its capacity to generate critical dialogues between different academic traditions and cultural fields. Giuseppe Bentivegna, Corrado Giarratana, and Fernando Ciaramitaro have selected the works of Antonio Caso, Edmundo O’Gorman, and Samuel Ramos for this task-authors who critique positivism and historical materialism, while promoting a philosophy closer to phenomenology and advocating for a humanistic and historicist approach to the understanding of human experience.

Cronache e notizie/Chronicle and News 

Anna Di Bello

Università degli Studi Suor Orsola Benincasa – Napoli – ORCID: 0000-0003-3513-4001

DOI: 10.69087/STORIAEPOLITICA.XVI.3.2024.13

STUDIARE LA STORIA DEL PENSIERO POLITICO Convegno Annuale dell’Associazione Italiana di Storia del Pensiero Politico (Milano 19-21 Settembre 2024)

(STUDYING POLITICAL THOUGHT – Annual Conference of the Italian Association for the History of Political Thought – Milan, September 19-21, 2024)

Recensioni/Reviews

DOI: 10.69087/STORIAEPOLITICA.XVI.3.2024.14

Recensioni