Storia e Politica
Storia e Politica, rivista quadrimestrale, XV, n. 3 settembre-dicembre 2023
Articoli/Articles
Marcella Aglietti
Università degli Studi di Pisa – ORCID: 0000-0002-2457-3415
LES ÉTRANGERS EN ESPAGNE ENTRE GUERRE ET NEUTRALITÉ : DE RESSOURCE À MENACE (1898-1919)
(GLI STRANIERI IN SPAGNA TRA GUERRA E NEUTRALITÀ: DA RISORSA A MINACCIA, 1898-1919)
Parole chiave: Spagna nell’era liberale, stranieri, Prima Guerra Mondiale, naturalizzazione.
Lo status concesso agli stranieri sul territorio spagnolo, domiciliati o transitori, per vari motivi è stato un elemento di attenzione da parte delle autorità governative almeno dall’inizio del XVIII secolo. La guerra ispano-americana, conclusasi nel 1898, e, soprattutto, la Prima Guerra Mondiale – i cui effetti travolsero la Spagna nonostante la sua proclamata neutralità – rappresentarono momenti chiave. La presenza nel territorio di cittadini di altri Stati, soprattutto europei, e la considerazione del loro contributo alla nazione, anche attraverso i processi di naturalizzazione, acquistarono particolare rilevanza pubblica e influirono significativamente sulla normativa rilevante al riguardo.
(FOREIGNERS IN SPAIN BETWEEN WAR AND NEUTRALITY: FROM RESOURCE TO THREAT 1898-1919)
Keywords: Spain in the liberal era, foreigners, First World War, naturalisation.
The status granted to foreigners across the Spanish territory, whether domiciled or transient, for various reasons has been an element of attention for government authorities since at least the early 18th century. The Spanish-American war, which ended in 1898, and, above all, the First World War – the effects of which overwhelmed Spain despite its proclaimed neutrality – represented key moments. The presence in the territory of citizens of other States, especially European ones, and the consideration of their contribution to the nation, also through the processes of naturalisation, acquired special public importance and significantly influenced the relevant legislation in this regard.
Maria Chiara Mattesini
Università degli Studi di Roma Tor Vergata – ORCID: 0000-0001-5593-7413
MASSA, DEMOCRAZIA, AUTORITÀ. RIFLESSIONI SU LA NUOVA DEMOCRAZIA DIRETTA DI GIUSEPPE CAPOGRASSI
Parole chiave: democrazia, corpi intermedi, autorità, massa, leader.
Questo saggio presenta una lettura critica de La nuova democrazia diretta, il saggio pubblicato da Giuseppe Capograssi nel 1922, quando aveva 33 anni, pochi mesi prima della marcia su Roma. Il saggio proporre una riflessione su alcune questioni ancora attuali: sui grandi leader, ad esempio, se siano necessari o meno per la sopravvivenza delle democrazie moderne; su alcuni concetti: autorità e sovranità. Si intende inoltre analizzare le nozioni di massa e di democrazia, come sono state collocate nel quadro storico-culturale, destabilizzando il quadro politico così come il contesto giuridico relativo al rapporto tra Stato e cittadini.
(MASS, DEMOCRACY AND AUTHORITY. REFLECTIONS ON LA NUOVA DEMOCRAZIA DIRETTA BY GIUSEPPE CAPOGRASSI)
Keywords: democracy, intermediate bodies, authority, mass, leaders.
This essay presents a critical reading of La nuova democrazia diretta, the composition published by Giuseppe Capograssi in 1922, when he was 33 years old, a few months before the march on Rome. We want to reflect on some still corrent issues: on the great leaders, for example, if they are needed or not for the survival of modern democracies. We want to reflect on some concepts: authority and sovereignty. We also intend to analyze the notions of mass and democracy, how they have been placed in the historical-cultural framework, destabilizing the political picture as well as the legal context about the relationship between State and citizens.
Giorgio Barberis
Università del Piemonte Orientale – Alessandria- ORCID: 0000-0002-4021-8085
Francesco Tomaso Scaiola
Università del Piemonte Orientale – Alessandria – ORCID: 0009-0005-1337-7629
Parole chiave: Bookchin, Ecologia sociale, Municipalismo libertario, Crisi ecologica, Anticapitalismo.
Con l’aggravarsi dei problemi e delle sfide sociali, politiche ed economiche, il pensiero critico trova spazio e, in nome della “sostenibilità”, l’approccio teorico cerca anche di individuare le premesse di un cambiamento che sia radicale e ragionevole, recuperando pratiche a lungo trascurate, valori e concetti. La visione di Bookchin, tra polemica e analisi, tra descrizione e prescrizione, è chiara e concreta: le strutture sociali devono essere cambiate per ricreare un rapporto simbiotico e non gerarchico tra uomo e natura. Nella sua teoria la crisi ecologica e quella sociale sono interconnesse; lo sfruttamento della natura è una proiezione dello sfruttamento dell’uomo da parte dell’uomo. Si tratta di una lettura che merita attenzione oggi, in un momento in cui la sensibilità ecologica sembra risvegliarsi con forza.
(FOR AN ANTI-HIERARCHICAL, ANTI-CAPITALIST, SOCIAL ECOLOGY ORIENTED TO LIBERTARIAN MUNICIPALISM. THE ACTUALITY OF MURRAY BOOKCHIN’S THOUGHT)
Keywords: Bookchin, Social Ecology, Libertarian Municipalism, Ecological crisis, Anti-capitalism.
With worsening of social, political and economic problems and challenges, critical thinking finds space and, in the name of “sustainability,” the theoretical approach also seeks to identify the premises of a change that is both radical and reasonable, recovering long neglected practices, values and concepts. Bookchin’s vision, between polemic and analysis, between description and prescription, is clear and concrete: social structures must be changed to recreate a symbiotic and non-hierarchical relationship between humans and nature. In his theory ecological and social crises are interconnected; the exploitation of nature is a projection of man’s exploitation by man. This is a reading that deserves attention today, at a time when ecological sensitivity seems to be awakening with force.
Daniele G. Stasi
Università degli Studi di Foggia – ORCID: 0000-0002-4730-5958
Parole chiave: Polonia, solidarietà politica, titoismo, sfiducia, collaborazione economica
Scopo del presente saggio, sulla base prevalentemente di documenti d’archivio, è quello di chiarire le caratteristiche dei rapporti tra il partito comunista italiano e il partito operaio unitario polacco nei primi anni della Guerra Fredda. L’analisi dei rapporti tra i due partiti riguarda tre questioni principali: il finanziamento dell’attività politica; la collaborazione politica e culturale; l’importanza della questione jugoslava nella vita politica di entrambi i partiti. Oltre allo spirito di solidarietà, emerge una certa sfiducia nei rapporti tra italiani e polacchi causata evidentemente dai divergenti interessi nazionali e dal clima di Guerra Fredda.
(BETWEEN SOLIDARITY AND DISTRUST. ON THE RELATIONS BETWEEN THE ITALIAN COMMUNIST PARTY AND THE POLISH UNIFIED WORKERS’ PARTY IN THE EARLY YEARS OF THE COLD WAR)
Keywords: Poland, political solidarity, titoism, distrust, economic collaboration
On the basis mainly of archival documents, the aim of this essay is to clarify the features of the relations between the Italian communist party and the Polish united workers’ party in the early years of the Cold War. The analysis of the relations between the two parties concerns three main matters: the funding of political activity; the political and cultural collaboration; the importance of the Yugoslav question in the political life of both parties. Apart from the spirit of solidarity, a certain distrust emerges in the relations between Italians and the Poles evidently caused by the divergent national interests and by the climate of the Cold War.
Onofrio Bellifemine
Cardinal Stefan Wyszyński University – Warsaw (Poland) – ORCID: 0000-0002-4958-687X
Parole chiave: Mezzogiorno, Industrializzazione del Mezzogiorno, Prospetto tive meridionali
Il seguente saggio ricostruisce il lungo e complesso dibattito sull’industrializzazione del Mezzogiorno condotto dalla rivista «Prospettive Meridionali». La rivista di orientamento cattolico, diretta dal democristiano Giorgio Tupini, tra il 1955 e il 1956 invitò politici, sindacalisti, economisti, intellettuali e imprenditori a esprimersi sui modi e sui tempi necessari per industrializzare il Mezzogiorno. Il dibattito avvenne in un momento in cui la Democrazia Cristiana, il principale partito di governo, sosteneva le teorie del “nuovo meridionalismo” e di Pasquale Saraceno, che vedevano nell’industria uno strumento indispensabile per aiutare l’economia meridionale. In particolare, dal dibattito sono emerse tre tendenze: l’opposizione all’industrializzazione del Sud indirizzata dallo Stato perché vista come dannosa per il libero mercato e dannosa per l’economia del Paese; la proposta di avviare un ampio processo economico che, oltre ad industrializzare il sud del Paese, affrontasse anche questioni sociali e culturali; il pieno sostegno all’azione dello Stato, considerato l’unico soggetto capace di intraprendere iniziative economiche rischiose, considerando l’industrializzazione la soluzione più efficace al problema della disoccupazione.
(«L’INDUSTRIALIZZAZIONE NEL MEZZOGIORNO COME PROBLEMA NAZIONALE». THE DEBATE IN THE PROSPETTIVE MERIDIONALI REVIEW 1955-1956)
Keywords: Southern Italy, Industrialization of Southern Italy, Prospettive Meridionali
The following essay reconstructs the long and complex debate on the industrialization of Southern Italy hosted by the journal «Prospettive Meridionali». The Catholic-oriented journal, directed by the Christian Democrat Giorgio Tupini, between 1955 and 1956 invited politicians, trade unionists, economists, intellectuals, and entrepreneurs to express their views on the methods and timing necessary for industrializing the South of Italy. The debate took place at a time when the Democrazia Cristiana, the leading governing party, supported the theories of the “nuovo meridionalismo” and Pasquale Saraceno, which viewed industry as an indispensable tool to help the southern economy. In particular, three trends emerged from the debate: one was opposition to the industrialization of the South directed by the state because it was seen as detrimental to the free market and damaging to the country’s economy; the proposal to initiate a broad economic process that, in addition to industrializing the southern part of the country, would also address social and cultural issues; full support for the state’s action, considered the only entity capable of undertaking risky economic initiatives and viewing industrialization as the most effective solution to the problem of unemployment.
Studi e interpretazioni/ Studies and interpretations
Parissa Oskorouchi
Università degli Studi di Torino – ORCID: 0009-0000-9993-1064
Parole chiave: anarchismo, religione, Islam, affinità elettive, pensiero decoloniale.
Questo articolo si propone di offrire una panoramica su come l’anarchismo islamico possa essere concettualizzato nel campo della storia del pensiero politico. Questo studio è diviso in tre parti: un’analisi preliminare del rapporto tra il pensiero anarchico e la concezione monoteistica di Dio, insieme a un focus sulle visioni orientaliste anarchiche sull’Islam. E una parte centrale in cui una letteratura frammentata sull’anarchismo islamico viene studiata attraverso la metodologia delle affinità elettive. Vengono presentate sia le formulazioni religiose antiautoritarie dei pensatori musulmani vissuti nel IX secolo a Bassora, in Iraq, sia l’esegesi anarchica coranica di due attivisti musulmani contemporanei: Mohamed Abdou e Abdennur Prado. Il risultato finale è un’analisi degli isomorfismi che sono intervenuti tra il pensiero islamico e quello anarchico, attraverso il tempo e lo spazio.
(ANARCHIST VISIONS, ISLAMIC IMAGINARIES. A STUDY ON THE SPIRITUAL ISOMORPHISM BETWEEN ANARCHISM AND ISLAM)
Keywords: anarchism, religion, Islam, elective affinities, decolonial thought.
This article aims to offer an overview on how Islamic anarchism can be conceptualized into the field of the history of political thought. This study is divided into three parts: a preliminary analysis of the relationship between the anarchist thought and the monotheistic conception of God, together with a focus on the anarchist orientalist visions on Islam. And a core part where a fragmented literature on Islamic anarchism is studied through the methodology of elective affinities. Presenting both the anti-authoritarian religious formulations of Muslim thinkers who lived during the ninth century in Basra, Iraq; and the anarchist Koranic exegesis of two contemporary Muslim activists: Mohamed Abdou and Abdennur Prado. The final result is an analysis of the isomorphism that have intervened between the Islamic thought and the anarchist one, across time and space.
Note e discussioni/ Notes and discussions
Alessio Panichi
IES Abroad-Milan – ORCID: 0000-0001-6230-1237
TRA SOCIALISMO E GUERRA: BENEDETTO CROCE E LA NASCITA DI UNA VOCAZIONE CIVILE
Parole chiave: Benedetto Croce, biografia, vocazione civile, socialismo, guerra.
Il contributo si concentra sul primo volume della biografia di Benedetto Croce di Emanuele Cutinelli-Rendina, intitolato Benedetto Croce. Una vita per la nuova Italia ed edito da Aragno nel 2022. Più nel dettaglio, il contributo si articola in tre sezioni principali. La prima mette in luce le scelte metodologiche e i presupposti alla base del volume, intitolato Genesi di una vocazione civile (1866-1918). La seconda sezione riguarda le osservazioni di Cutinelli-Rendina sia sul rapporto di Croce con il socialismo italiano sia sulla sua interpretazione del materialismo storico e della teoria marxista. La terza sezione riguarda la visione di Cutinelli-Rendina della posizione neutralista di Croce nei confronti della Prima Guerra Mondiale.
(BETWEEN SOCIALISM AND WAR: BENEDETTO CROCE AND THE BIRTH OF A CIVIL VOCATION)
Keywords: Benedetto Croce, Biography, Civil Vocation, Socialism, War.
The paper focuses on the first volume of Emanuele Cutinelli-Rendina’s biography of Benedetto Croce, entitled Benedetto Croce. Una vita per la nuova Italia and published by Aragno in 2022. More specifically, the paper is divided into three main sections. The first section sheds light on the methodological choices and assumptions underlying the volume, entitled Genesi di una vocazione civile (1866- 1918). The second section concerns Cutinelli-Rendina’s remarks on both Croce’s relationship to Italian socialism and his interpretation of historical materialism and Marxist theory. The third section is about Cutinelli-Rendina’s view of Croce’s neutralist position toward World War One.
Cronache e notizie/Chronicles and news
Anna Di Bello
Università degli Studi Suor Orsola Benincasa – Napoli – ORCID: 0000-0003-3513-4001
LE FORME E LE CULTURE DELLA GUERRA – Convegno annuale dell’Associazione Italiana di Storia del Pensiero Politico (Repubblica di San Marino, 29-30 settembre 2023)
(THE FORMS AND CULTURES OF WAR – Annual Conference of the Italian Association for the History of Political Thought – Republic of San Marino, September 29-30, 2023)