Populismi e rappresentanza democratica

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N. Pagine: 180
Collana: Questioni contemporanee (nuova serie)
Anno di pubblicazione: 2020
Materia: Diritto costituzionale

 

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ISBN: 978-88-9391-802-2 COD: 978-88-9391-802-2 Categorie: , Tag:

Descrizione

Il libro analizza il fenomeno del populismo di fronte alla crisi della rappresentanza e della sovranità popolare, all’interno degli elementi fondativi dello Stato. Il populismo, con la nascita dello Stato moderno, si sviluppa nei regimi assolutistici, con un popolo invisibile, privo di diritti, esprimendo una rivendicazione dal basso di condizioni umane dignitose. Le istanze conflittuali, tese ad ottenere giustizia sociale, si rivolgono direttamente al potere, senza alcuna possibile mediazione.

Con l’affermarsi delle democrazie rappresentative, con la sovranità popolare basata progressivamente sul suffragio universale, con gli istituti di partecipazione politica, e ancor più con l’insorgere dello Stato, il populismo si riduce a fenomeno minoritario.

I populismi, tuttavia, si ripropongono, con forza alla fine del secolo scorso, attraverso spinte diametralmente opposte. Si configurano, da una parte, populismi settari, identitari, autoritari, basati su un rapporto popolo-territorio, escludente e proprietario, ben radicati nella cultura neo-liberista, dall’altra forme di populismo disilluse da una rappresentanza sempre più élitaria e sempre meno drammatica.

Il popolo torna progressivamente ad essere invisibile.

La soluzione non va ricercata nel riproporre i modelli classici della rappresentanza e degli istituti di partecipazione politica, ma neanche pensando di poterne prescindere. Occorre ridare slancio e vigore alla rappresentanza democratica, sintonizzarla con la sovranità popolare e con i nuovi luoghi e strumenti di partecipazione e di democrazia diretta.

Solo così la luce potrà far uscire dall’ombra gli invisibili.

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