Descrizione
Perché posso dirmi formatore contiene venti brevi lezioni e due sezioni: la prima dà il nome a questo volume. La seconda, La formazione narrata, è appunto autoriflessione: risolutiva sul ruolo di una millenaria pratica di apprendimento. Inter ed intra generazionale.
Perché posso dirmi formatore ha il merito di adottare il vertice della realtà, i possibili modi di immergersi in essa, fino a lasciarsi fecondare da eventi e fatti, anche dettagli, caratterizzanti la sacralità della relazione d’aula. Esclusiva.
Perché posso dirmi formatore è un metodo. Trascende il particolare. Il lettore potrà constatarlo, senza perdersi in eccessive puntualizzazioni o distinguo. Alla faccia del mito istituzionalizzato della specializzazione e delle competenze, dell’acronimo di turno.
Perché posso dirmi formatore si rivolge al mondo delle organizzazioni aziendali. Con la consapevolezza che queste sono mero epifenomeno, fondante questa contemporaneità che ci è data in sorte. Non necessariamente altre.
Perché posso dirmi fondatore va al cuore di una questione centrale dell’Associazione puntOorg: porre domande e cercare una risposta: non necessariamente l’unica. Perché il decision-making porta con sé il Se: e l’irriducibilità del farsi, -ing.
Se ne consiglia la lettura a chi, giunto all’ultima pagina, vorrà tornare indietro: rintracciando chiavi di lettura senza tempo.
Se ne sconsiglia la lettura a chi intenda la formazione come un ricettario preconfezionato. Mutuabile, qua e là, a prescindere dalle logiche del transfer e controtransfert. Per definizione intime. Irripetibili.