Descrizione
Questo saggio ha a cuore due figure di lettori che di solito si danno le spalle, appagati dai rispettivi oggetti devozionali, i sacri ordini della letteratura e della giustizia. Li convoca entrambi per cercare insieme la chiave a un doppio enigma: un testo di narrazione, il Diario di un giudice, e un processo celebre che nella seconda metà degli anni Cinquanta interroga quel testo e il suo autore, Dante Troisi magistrato a Cassino, attraverso le diciotto pagine del libro chiamate in causa come articoli di un codice con l’accusa di compromettere il prestigio dell’ordine giudiziario. Campo estetico e immaginario di autorità, come destini incrociati, si scambiano colpi semantici in un gioco stupefacente di spostamenti e di mutazioni: gli atti a verbale di cui è intessuto il Diario,il giudizio di disciplina, le recensioni della critica, le interviste, i carteggi e le stesse sentenze per mano di Troisi si mettono a rappresentare un flusso di storie che, come afferma l’autore, riguardano dolorosamente lo scandalo del giudicare e dello scrivere.
Per i canoni intoccabili del corpo dei giuristi e del ceto letterario, Troisi deve restare soltanto un tormentato giudice di se stesso o un temerario giudice che scrive. Al contrario, il Diario, sarà uno spietato documentare, l’autoinchiesta memorabile e perturbante di entrambi i mestieri.
In Appendice le pagine incriminate, le interviste, le sentenze, la corrispondenza con gli scrittori.
Pasquale Beneduce è docente di Storia del Diritto medievale e moderno all’Università degli Studi di Cassino e del Lazio meridionale. Collaboratore del regista Paolo Benvenuti, dirige nello stesso Ateneo il Laboratorio Arte e Diritto. È stato borsista presso la Robbins Collection – School of Law di Berkeley e professore a contratto presso l’Universitat Autònoma de Barcelona. Fra i suoi temi di ricerca, la censura agli autori, i limiti sociali alla proprietà delle creazioni intellettuali, lo spettacolo dei processi. Fra le sue pubblicazioni: Un autore a verbale. Il caso Dolci nei processi e nelle carte di polizia, Editoriale Scientifica, 2012. Ha curato per l’Editoriale Scientifica la riedizione di Piero Calamandrei, In difesa di Danilo Dolci, prefazione di Goffredo Fofi e postfazione di P. Beneduce, Napoli 2016.