Il sistema delle fonti nel settore penitenziario

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Sottotitolo: Una prospettiva di diritto costituzionale
Autore: Anna Lorenzetti
Collana: Critica operativa. Studi di diritto costituzionale
Numero: 4
Anno: 2024
Pagine: 304

Disponibile

ISBN: 9791223500118 COD: 9791223500118 Categorie: , Tag:

Descrizione

Fra quanti si occupano del diritto penitenziario, per ragioni applicative o di studio, è diffusa l’idea che la materia sia caratterizzata da peculiarità nel funzionamento delle sue fonti e nel loro combinarsi con atti minori e amministrativi, come le circolari. Pur non essendo dubbio che ci si collochi in un “sistema” particolarmente delicato – poiché caratterizzato dalla presenza di un soggetto debole o vulnerabile, in quanto privato della libertà personale – gli esiti di questo studio non confermano tale idea di “specialità”, se non per profili circoscritti che, curiosamente, non sono fra quelli maggiormente sentiti come peculiari. Piuttosto, dallo studio della normativa penitenziaria emergono elementi che confermano le tendenze evolutive tipiche della contemporaneità, collocandosi nello scenario tratteggiato dalla riconosciuta crisi del sistema delle fonti; sembra così possibile assumere questo settore come ambito di osservazione privilegiato delle più generali dinamiche delle fonti del diritto italiano.

Quanto alla struttura, il volume propone una ricostruzione delle fonti in ambito penitenziario, mettendone a fuoco i pur sussistenti elementi caratteristici, alcuni dei quali si traducono (o rischiano di tradursi) in aporie e in momenti di tensione rispetto al modello delineato in Costituzione; analizza poi le dinamiche di tale sistema al fine di verificarne continuità e discontinuità rispetto ad altri ambiti e settori e all’ordinamento giuridico nel suo insieme. A tal fine, il lavoro ripercorre le tappe dell’evoluzione della legislazione penitenziaria, evidenziandone gli sviluppi spesso non lineari, e approfondisce i profili di tecnica legislativa – soffermandosi sulla possibilità di intendere l’ordinamento penitenziario come dotato di una sua organicità. In conclusione, affronta alcune questioni centrali quali, ad esempio, il “dialogo” fra le Corti e tra giudice e legislatore nonché il rapporto con la forma di governo e, dunque, con la separazione dei poteri.

Anna Lorenzetti è professoressa associata di Diritto costituzionale presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Bergamo, dove insegna nei corsi di Diritto costituzionale, Diritto penitenziario, Giustizia riparativa, Analisi di genere e diritto antidiscriminatorio, Violenza di genere: profili giuridici e psico-sociali. I suoi interessi di ricerca hanno riguardato i diritti sociali, l’uguaglianza e la non discriminazione, in particolare nella prospettiva c.d. multilivello e in quella di genere, più di recente orientandosi verso l’ambito della giustizia riparativa e del carcere. Su questi temi, ha all’attivo la partecipazione a gruppi di ricerca, a convegni e a seminari nazionali e internazionali, nonché numerose pubblicazioni (tra cui Diritti in transito. La condizione giuridica delle persone transessuali, Milano, 2013, e Giustizia riparativa e dinamiche costituzionali. Alla ricerca di una soluzione costituzionalmente preferibile, Milano, 2018). È co-direttrice della rivista Queste istituzioni e componente del Comitato di redazione delle riviste Diritto Pubblico comparato ed europeo e La magistratura; fa parte dei collegi di dottorato in Studi giuridici (Università degli Studi di Bergamo) e Studi di Genere (Università degli Studi di Palermo).

 

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