Descrizione
Una pagina nera della storia italiana poco conosciuta riprende vita in questo libro, che si muove tra l’inchiesta e il memoir, la rievocazione individuale e le testimonianze a caldo dell’epoca. Sulla piazza di Celano, la sera del 30 aprile 1950, i carabinieri, le guardie del principe Torlonia, padrone delle terre dell’ex lago Fucino, e un gruppo di fascisti spararono su una folla di braccianti, che attendevano di essere ingaggiati. Uccisero due uomini e ferirono una decina di persone, ma gli assassini, benché riconosciuti dalla folla, rimasero ignoti e impuniti, così l’eccidio di Celano, di cui si occuparono diversi giornali, italiani e esteri, restò un «cold case». Renzo Paris ne è stato testimone oculare all’età di sei anni. Era andato in piazza IV Novembre con i suoi genitori e la gente della baraccopoli del rione Campitelli, il più malfamato del paese. Teneva con sé in una gabbietta l’amatissimo picchio rosso, che nella sparatoria subì la stessa sorte dei caduti. Così il ricordo personale si intreccia con la memoria storica nella ricostruzione di una ferita insieme pubblica e privata, che rappresenta la perdita dell’innocenza di un’infanzia, ma anche di una nazione che si era illusa di poter rinascere redenta dalle stesse sue ceneri.