Descrizione
Vitaliano Esposito, napoletano, è stato, per cinquant’anni, pretore, giudice e pubblico ministero in Italia e, per un lustro, giudice di San Marino. Consigliere giuridico della Farnesina, è stato tra i Padri fondatori dello Statuto della Corte penale internazionale e dei Protocolli XI e XIV della Convenzione europea dei diritti umani; addetto giuridico e co-agente del Governo a Strasburgo; giudice ad hoc della Corte europea dei diritti dell’uomo; avvocato difensore del Governo dinanzi al Tribunale internazionale per il diritto del mare; componente del Comitato per la prevenzione della tortura e della Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza. Procuratore generale della Corte di cassazione (2008-2012) è stato Presidente della rete dei Procuratori generali dell’Unione europea (2011/2012). Ha collaborato con Louk Hulsman alla stesura del Rapport sur la décriminalisation (Report on decriminalisation) del Consiglio d’Europa (Strasburgo, 1980). Può un Giudice non applicare, nel caso concreto sottoposto al suo esame, la legge interna varata da un Legislatore democraticamente eletto? E se la risposta è negativa, come mai lo stesso Giudice deve disapplicare la norma interna contraria al diritto degli affari dell’Unione europea e non deve disapplicare la norma interna che viola i diritti fondamentali salvaguardati dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo? Qual è la stella polare su cui drizzano la barra i giudici quando applicano la legge? Rispettano essi l’aspirazione di Antigone alla Preminenza del diritto contro l’arbitrio o impongono la dura lex sed lex del Primato della legge di Creonte? Ed è mai possibile che, per queste diverse prospettive, il medesimo caso possa formare oggetto di opposte decisioni? E quali sono gli effetti di questa condizione di permanente ingiustizia? È vero che poca favilla gran fiamma seconda, come diceva il padre Dante? In qual modo, allora, questa situazione di insicurezza giuridica – comune anche ad altri Paesi dell’Unione europea – può incidere sulla stabilità di un sistema democratico? E quali le conseguenze, per l’effetto domino, sugli altri Paesi in termini di populismo, nazionalismo o sovranismo? Et vires adquirit eundo, quali gli esiti sulla pace nel mondo e sulla conservazione del pianeta?