Descrizione
Il diritto italiano del Terzo settore presenta caratteristiche uniche nel panorama europeo, dove però non costituisce un fenomeno isolato, essendo presenti in tutti gli Stati membri dell’Unione europea leggi nazionali che riconoscono e promuovono organizzazioni che esercitano senza scopo di lucro attività di interesse generale per finalità socialmente rilevanti. Pur assumendo denominazioni differenti nei diversi paesi europei, queste organizzazioni appartengono al genere delle “public benefit organisations”; all’interno di questa categoria possono essere collocati anche gli enti del Terzo settore italiani, risultando così agevolato il confronto con le omologhe figure di altri ordinamenti giuridici nazionali. Questo volume si propone pertanto di offrire ai lettori un primo tentativo di comparazione, critica e sistematica, tra il diritto italiano del Terzo settore e le normative degli altri Stati membri in materia di public benefit organisations, nella consapevolezza che il confronto critico può, da un lato, contribuire alla diffusione del modello italiano di legislazione sul Terzo settore e, dall’altro lato, arricchirlo in una prospettiva evolutiva. Ulteriore obiettivo del volume è far maturare la riflessione sul diritto europeo del Terzo settore, allo stato quasi attualmente assente, ma fondamentale per gli aspetti di mobilità degli enti del Terzo settore e per lo sviluppo dell’economia sociale europea. A tal fine, anche la dimensione fiscale gioca un ruolo fondamentale ed è pertanto presa in attenta considerazione nel volume. Il volume aspira altresì a porsi come strumento utile per le istituzioni che dovranno attuare a livello nazionale il piano europeo di sviluppo dell’economia sociale.
Prefazione di Anna Fasano
Introduzione di Luigi Bobba
Contributi di Antonio Fici, Mario Renna e Gabriele Sepio