Descrizione
Nel flusso di messaggi, narrative, immagini che ci circonda non è vero che siamo tutti accomunati, tutti uguali, tutti cuciti da un pensiero unico.
Il digitale amplia. Ma anche divide. Divide significati, pubblici, intenzioni, percezioni.
Il teatro della rappresentazione è così un immenso frammento di frammenti. In cui spesso i lampi sopraffanno i significati.
Ormai lo dicono tutti. Ma non tutti prendono provvedimenti. Non tutti si dedicano a ricucire. Non tutti sentono il bisogno di comprendere meglio, sedotti da una notizia più gridata, cioè da una diffusa prepotenza narrativa.
Restano così sul terreno uno spropositato numero di analfabeti funzionali, di distratti a vita, di orecchianti di notizie senza nessi.
Partendo da questo principio del rinnovamento della comunicazione pubblica e della riqualificazione del dibattito pubblico, c’è chi prova a fornire contributi generati da principi non sempre praticati.
Lavorare sulle connessioni tra notizia e notizie apparentemente orfane di significati e far prevalere lo spirito della spiegazione.
Dopo La divulgazione civile del 2024 (parlando di storie del 2023), ecco Tra memoria e trending topic del 2025 (parlando di storie del 2024).
La “memoria” del recupero di radici di storie e identità e il “trending topic”, cioè l’aria che tira, in cui c’è più posto per notizie usate che per notizie di senso.
Stefano Rolando insegna Comunicazione pubblica e politica e Public branding allo IULM a Milano, dopo aver avuto alte responsabilità in istituzioni e imprese. Dà il suo contributo a fondazioni culturali e civili che operano a Milano, a Roma e nel Mezzogiorno. Ha scritto molti libri, per metà nel campo delle scienze della comunicazione e per metà su temi di storia, politica e identità.