Descrizione
Il Parlamento europeo patisce un’originaria fragilità istituzionale, che è anche la causa della sua permeabilità a pressioni e a interessi estranei alla garanzia dei diritti dei cittadini europei. Sin dagli esordi del progetto per un’unità europea, la costante tensione tra modelli federalisti e soluzione funzionalista ha alimentato tale deficit congenito, nei termini della problematica riconduzione al Parlamento europeo delle categorie della rappresentanza e della responsabilità politica, nonché del parziale esercizio della funzione legislativa, quest’ultima connotata da prassi poco trasparenti, che contribuiscono ad accentuare il difetto di legittimazione democratica dell’intero sistema europeo.
Traendo spunto da alcune gravi distorsioni generate dalle attività di lobbying, l’analisi condotta nel volume mira a far emergere le disconnessioni di un Parlamento non ancorato ad un percorso aderente al costituzionalismo democratico, bensì istituito all’esclusivo fine di legittimare l’assetto istituzionale funzionale al mercato unico, ed in seguito riformato in conformità ad una controproducente ibridazione delle sue funzioni.
La proposta finale trova il suo fondamento nella convinzione che si potrebbe riparare a tale debolezza valorizzando la partecipazione politica transnazionale, ricorrendo ad un sistema di soggetti politici, che siano partiti o movimenti, in grado di convogliare la volontà dei “popoli europei” verso l’organo parlamentare, di promuovere politiche europee in senso unitario e di creare consenso intorno alla riforma dei Trattati. Tuttavia, nell’attuale congiuntura politica, economica e geopolitica, l’unica strada concretamente percorribile appare quella orientata ad un rinnovato gradualismo riformatore, con l’intento di cimentarsi in una nuova “invenzione comunitaria”. Si potrebbe provare, ancora una volta, a cercare la pace attraverso l’economia, ma occorre avere ben chiaro cosa si intende per pace, e per economia.
Elena Paparella è ricercatrice in Diritto costituzionale e pubblico presso la Facoltà di Economia dell’Università di Roma ‘La Sapienza’. Insegna Istituzioni di diritto pubblico e Diritto costituzionale multilivello dell’economia. La sua attività di ricerca verte sui temi del diritto pubblico europeo e degli assetti istituzionali del governo dell’economia, sia nell’ordinamento interno che in quello dell’Ue. È autrice di una monografia sull’intervento del Fondo Monetario Internazionale nella gestione della crisi della zona euro e di contributi e articoli scientifici in materia di vincolo esterno e condizionalità, diritti dei lavoratori, gratuità del diritto all’istruzione, autonomie territoriali, intergruppi parlamentari, seconde generazioni e cittadinanza. Ha collaborato nella redazione della rivista dell’Associazione italiana dei costituzionalisti e del Menabò di Etica ed Economia.