Descrizione
La mente seleziona una quantità enorme di informazioni, non sempre necessarie ma tutte utili per chi le conserva. Tutti abbiamo memoria di ciò che abbiamo vissuto ma la memoria è strana, a volte contraddittoria e quasi sempre selettiva. Le immagini sono invece altro: arrivano sempre all’improvviso, non hanno un perché, né un filtro. Con le immagini non si bara, si può cercare di ignorarle oppure ci si fa trascinare dall’onda dei ricordi che si scatenano nella memoria. Questo è un libro di immagini che all’improvviso, senza che fossero state evocate, si sono materializzate chiedendo un posto nella narrazione e, divenendo brevi racconti, hanno brutalmente costretto a ricordare senza poter filtrare il ricordo.
Ogni racconto del libro apre una finestra per richiamare e considerare avvenimenti, attraverso la testimonianza personale che è solo il veicolo per narrare fatti, che sono lo specchio dei tempi in cui si sono verificati. Si torna indietro recuperando infatti situazioni che sono la testimonianza di tempi diversi da quelli attuali, da qualcuno dimenticati e da altri neanche conosciuti perché non vissuti. Si riflette, però, anche su come l’attualità mostri una realtà non sempre còlta nella sua reale portata.
Le cose cambiano e “almeno una volta nella vita, abbiamo una possibilità di modificare in meglio il corso della storia, quella minuta delle nostre o altrui vite personali, oppure quella generale se le capacità ed il caso ci portano ad occuparci della ‘cosa pubblica’. Sta a noi non sprecarla”.
Giorgio Ragucci (1957), una laurea in giurisprudenza alla Sapienza di Roma, città in cui è nato e vissuto sempre ad eccezione dei quattro anni trascorsi da giovanissimo a Padova come dipendente bancario. Nei successivi trentacinque, ufficiale dell’Esercito prima e dirigente poi della Pubblica Amministrazione; da dieci anni collabora con l’Università della Calabria.
Una vita spesa al servizio della “cosa pubblica”, dagli entusiasmi giovanili all’osservazione dell’evoluzione sino al disincanto adulto, con la stella polare della lealtà alle Istituzioni e del rifiuto delle ingiustizie, corroborati anche da una naturale predisposizione al viaggio d’avventura che l’ha portato in oltre 40 Stati da viaggiatore da back pack.
“Ci sono dei momenti” è la sua prima esperienza narrativa.