Descrizione
Il volume prende in considerazione le più eclatanti aporie del nuovo Codice, a cominciare dalla stessa titolazione della legge alla “giustizia contabile”, in luogo di erariale, che dovrebbe avere la funzione di controllare la correttezza sostanziale (e non meramente contabile) della gestione della sacra publica pecunia; sostanzialmente imputa alla lacunosa e sviante azione della Corte dei conti quell’autentica tabe delle nostre opere pubbliche che sono innumerevoli “incompiute”, che avviliscono il paesaggio italico: conseguenza del mancato controllo della gestione dei bilanci pubblici!
La tesi di fondo del volume è la seguente: nella grave crisi che la Patria sta attraversando, soltanto una severa giustizia erariale potrà salvarci, perché non si può definire ordinamento un sistema che tratta in modo uguale chi si comporta bene e chi taligna.
Una giustizia veramente erariale e non solo contabile! Una Giustizia che non è certo quella del Codice, ch’è veramente anomala!
Ivone Cacciavillani, Avvocato del Foro Veneto, iscritto all’Ordine degli Avvocati di Venezia dal 7 febbraio 1957; molto attivo nella pratica forense e nell’associazionismo professionale (cofondatore, nel 1973, col Prof. Feliciano Benvenuti dell’Associazione Veneta Avvocati Amministrativisti); oltre che nella pubblica giuridica in Riviste e monografie; impegnato nella riscoperta e valorizzazione del Diritto Veneziano.
Nella pubblicistica tecnico-professionale presente con “monografie critiche di materia”, sulle disfunzione delle Magistrature apicali della Repubblica: della Corte Costituzionale con “Il disagio costituzionale”; della Corte di Cassazione con “Il diritto morente”; del Consiglio di Stato con “Lo Sconsiglio di Stato”; della Corte dei conti con “La Corte dei Torti – una giustizia anomala”.