Descrizione
Il volume prende le mosse dal costituzionalismo rivoluzionario di fine Settecento che, affermate le basi dell’universalismo dei diritti, ha posto la questione dello straniero all’interno delle nuove forme di Stato. Ricostruita, anche grazie all’apporto di alcune opere cinematografiche, la normativa introdotta negli ordinamenti liberali del XIX secolo (clausola di reciprocità, disciplina giuridica del diritto di emigrare, classificazione delle differenti tipologie di emigranti), l’Autore affronta il tema dello statuto costituzionale dello straniero affermatosi nel diritto contemporaneo all’indomani della sconfitta del nazifascismo.
Nel volume si evidenzia, tuttavia, come – nonostante le proclamazioni di principio contenute in Costituzione e nel diritto internazionale – lo straniero sia sempre rimasto ai margini del diritto statale e anche europeo. Punto di caduta di queste tendenze regressive è la permanente tensione tra sicurezza e diritti, culminata nell’istituzione dei centri di detenzione per stranieri e nella militarizzazione delle frontiere. Questioni che hanno trovato nel cinema una straordinaria forma di rappresentazione, grazie alle opere di alcuni grandi autori italiani e internazionali dettagliatamente esaminate in questo volume.
Claudio De Fiores, ordinario di Diritto costituzionale, insegna Costituzione e cinema presso l’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”. Componente della direzione delle riviste “Costituzionalismo.it”, “Diritto pubblico” e “Democrazia e diritto”, si è in più occasioni occupato dei rapporti tra diritto e cinema, assumendo quale ambito privilegiato della propria ricerca giuridica il tema della dimensione costituzionale della libertà di espressione cinematografica. Tra le sue numerose pubblicazioni si segnalano i volumi: Il fragile scudo della Costituzione. L’occhio del cinema sulla violazione dei diritti al tempo del maccartismo, Editoriale Scientifica, 2017; Costituzione e Cinema, Mimesis, 2024.