Descrizione
Il Convegno di cui si pubblicano gli atti nasce dall’esigenza, fortemente avvertita sia dall’accademia che dagli operatori del diritto, di un approfondimento dei numerosi e complessi problemi posti dal crescente impiego di metodi di indagine a caratura tecnologica in “ambiente digitale”. La riflessione prende le mosse da temi più tradizionali, come le intercettazioni e l’acquisizione dei dati esterni delle comunicazioni (anche nell’ottica della circolazione dei relativi risultati tra procedimenti penali nazionali e transfrontalieri), per poi estendersi a metodi investigativi (come i sequestri di dispositivi informatici e la geolocalizzazione) e tecniche d’indagine speciali (come le operazioni undercover nella rete e le indagini per fatti-reato connotati dall’uso di criptovalute per finalità illecite) che incidono su diritti fondamentali di “nuova generazione”. Ne è emerso un quadro articolato e composito, il cui filo conduttore può essere ravvisato nella convinzione che sia improcrastinabile l’elaborazione di uno statuto dei nuovi mezzi di ricerca della prova adeguato alle peculiarità dell’ambiente digitale e delle “tracce elettroniche” (e-evidence) su cui tali mezzi insistono.
Gabriella Di Paolo è professore ordinario di Diritto processuale penale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento.
Luca Pressacco è ricercatore di Diritto processuale penale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Procedura penale e diritto delle prove presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.