Descrizione
Nella Children’s Literature i giocattoli sono presenti sia come oggetti ludici e inanimati sia come oggetti senzienti e animati. Il primo romanzo che ritrae una forma di interiorità e soggettività in una bambola risale al 1816.
Gli scrittori ricorrono ai giocattoli quando scrivono per l’infanzia perché – per una sorta di empatica condivisione – esiste un rapporto speciale tra mondo infantile, giocattoli e animali. I giocattoli animati in letteratura possono aiutare i più giovani nel loro percorso di crescita.
Questo tipo di produzione letteraria si è sviluppata, in particolare, grazie a un favorevole contesto storico, culturale, sociale, economico e scientifico. I suoi autori – richiamando una visione darwiniana della natura – attraverso una prospettiva non umana tendono a decostruire la definizione stereotipata di umano, infrangendo le barriere tra le specie, e tra creature animate e inanimate.
Storie di giocattoli animati non si incontrano solo nei Paesi anglosassoni: basti pensare a Storia di una bambola (1906), di Anna Vertua Gentile.
In questo volume, autorevoli studiosi di letteratura per l’infanzia e non solo, italiani e di lingua inglese, discutono di coniglietti di pezza che diventano “veri”, bambole parlanti, giocattoli che si ribellano ai loro padroncini…