Descrizione
Questo libro si ripromette di riprendere un dialogo – interrotto ormai da lungo tempo – con la Certa di San Giacomo a Capri e con le sue mute testimonianze, su cui si è indagato poco e si è scritto ancora meno, malgrado sia ormai sterminata la letteratura prodotta sull’isola.
In questo spirito e con tale obiettivo l’autore intende interrogarsi su molti aspetti ancora oscuri dell’edificio e del territorio che lo circonda, malgrado quanto è stato scritto su i essi, e sulle vicende che vi si svolsero, su cui si addensano incognite che emergono man mano che ci si addentra nella loro conoscenza.
Le domande si affollano infatti nel visitatore curioso, così come nel turista non superficiale, che di fabbriche antiche e di monasteri non è del tutto digiuno. Al fascino che esercitano gli spazi vuoti della Certosa, i suoi angoli in rovina, i ruderi intravisti attraverso la vegetazione che ne infesta le propaggini ed ancora ne invade i muri, si aggiunge l’aura misteriosa che ha acceso il desiderio di cimentarsi con l’interpretazione dei vuoi claustrali e dei recessi rocciosi circostanti, oltre che della storia, lunga ed illustre, del monumento, invadendo anche discipline diverse con le loro domande.
Il lettore perdonerà certamente le congetture in cui si imbatterà nei vari capitoli, che mettono in luce l’evidente carenza di studi, di indagini aggiornate e di rilievi accurati sulla Certosa.
Esse costituiscono il frutto della curiosità che ha guidato l’autore nell’esame dell’edificio e del territorio che lo circonda, pur nella consapevolezza di non poter ambire a dare risposte risolutive ai problemi che si aprono su di essi, ché di ben altri strumenti di indagine di ben altri mezzi avrebbe dovuto disporre.