L’ordinamento del Regno delle Due Sicilie tra storia e diritto

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Sottotitolo: La Gran Corte dei conti
Autore: Eugenio Francesco Schlitzer
Collana: Fuori collana
Anno: 2023
Pagine: 598

 

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ISBN: 979-12-5976-501-7 COD: 979-12-5976-501-7 Categorie: , Tag:

Descrizione

Questo volume esamina l’ordinamento giuridico borbonico e, con particolare attenzione, la Gran Corte dei conti che fu sia giudice, non solo esclusivamente contabile, sia organo di controllo e di gestione. Emergono spunti di assoluta “modernità” giuridica, come la previsione di cauzioni per i cassieri e i contabili ed il cosiddetto “censo” per gli eleggibili, il “truglio” e tanti altri. Il tutto nella cornice del Codice de lo Regno delle due Sicilie che tenne fermi i principi liberali che il “decennio francese” aveva introdotto nel sistema borbonico. L’assetto delle amministrazioni locali su base elettiva, infine, limitava l’influenza della classe nobiliare e feudale. Su tutto gravò, però, la difficoltà di gestire le aspettative della Sicilia, con tensioni separatiste e collusioni mafiose. Non mancarono, poi, interventi assai negativi come la creazione delle Gran Corti speciali le cui pronunce, tra l’altro, non potevano essere soggette al riesame di legittimità. Si contestualizza l’ordinamento nell’ambito della realtà sociale, politica ed economica del Regno delle due Sicilie che mostrò eccellenze culturali ed industriali di rilievo in sostanziale continuità con un Regno che operò sin dal 1100, sia pur passando dagli Svevi agli Aragonesi, agli Angioini e infine ai Borboni. Da qualche tempo l’analisi storica ha sottolineato sempre più sia i punti di forza del regno borbonico sia i decisivi apporti di Francia e Inghilterra, oltre che della Massoneria, nel “gestire” il processo unitario italiano in modo da eliminare un pericoloso competitor con un mero accrescimento dello Stato piemontese. Quella che fu la conclamata aspettativa sull’erede Savoia come “padre della Patria” era solo il frutto di una ben orchestrata macchina propagandistica ma non un valido punto di riferimento per gli altri Stati preunitari e per le loro genti. E, infatti, formato lo Stato unitario, Vittorio Emanuele II, divenuto re così tardivamente e solo della Sardegna, con una ben nota matrice d’oltralpe che si esternava anche nell’uso corrente della lingua francese, mantenne, tra l’altro, la numerazione sabauda così rimarcando il carattere di estensione del dominio della Casa Savoia piuttosto che la nascita di un nuovo Regno.

Negli ultimi decenni, ha avuto sempre maggior rilievo una rilettura più neutra ed oggettiva, spesso contrapposta a quella tradizionale, del processo unitario e dei fatti che lo accompagnarono. Hanno così acquistato nuovo spessore le considerazioni relative alla appropriazione delle risorse finanziarie del Regno, tanto a Palermo quanto a Napoli, con il correlato impoverimento delle classi abbienti meridionali e la conseguente impossibilità di continuare a sostenere le pur fiorenti attività imprenditoriali e commerciali. Rinnovata attenzione hanno avuto episodi come la scomparsa in mare di Nievo, gestore delle risorse finanziarie sicule, le parole usate da Vittorio Emanuele II in una lettera a Cavour nei confronti Garibaldi e della sua gestione delle risorse erariali ed altro ancora. L’immagine del re sabaudo indicato nel periodo risorgimentale come un Re Galantuomo ma al quale si devono i bombardamenti di Genova, di Gaeta e di Torino è da tempo in crisi. Si noti la revoca, nel 2017, della cittadinanza onoraria di Napoli al Cialdini per le “stragi […] del Mezzogiorno.”

Eugenio Francesco Schlitzer, avvocato, docente universitario, è stato per circa quarant’anni magistrato della Corte dei conti, ricoprendovi tutte le diverse funzioni. Ha concluso il servizio come Procuratore generale. Collocato a riposo dal 1° gennaio 2018, è stato nominato, ad honorem, Presidente della Corte. È stato eletto dai colleghi per tre volte al Consiglio di presidenza e, più volte, Segretario nell’Associazione Magistrati contabili. È stato anche Presidente dei Collegi dei Revisori dell’Università Parthenope, della Giustizia Tributaria e del “Teatro Regio” di Torino. Dal 2000 al 2013, professore a contratto di Contabilità di Stato presso le Università del Salento, prima, e di Torino, poi.

Docente alle Scuole Superiori delle PP.AA. Relatore a numerosissimi convegni e congressi anche internazionali.

Ha curato i volumi L’evoluzione della responsabilità amministrativa. Amministratori dipendenti di regioni ed enti locali e Il sistema dei controlli nelle Pubbliche amministrazioni. È stato autore della parte terza (Il controllo) del Manuale di Contabilità di Stato a cura di G. Correale, dei Controlli giuridici nel codice degli appalti nel Trattato sui contratti pubblici nel 2008 e de La responsabilità amministrativo-contabile del responsabile del procedimento ne Il codice dell’Azione amministrativa nel 2010, entrambi a cura di M.A. Sandulli. Curatore, con C. Mirabelli, del Trattato sulla nuova configurazione della giustizia contabile e Autore del Trattato di contabilità pubblica: tomo I (Il nuovo sistema dei controlli).

Attualmente è titolare di un centro di consulenza ed assistenza legale in materia di finanza e contabilità pubblica con un sito dedicato alla materia stessa (www.finanzapubblica.it).

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