Descrizione
Che cosa spinge un «confuso scrittore non credente» a compiere un pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo o a stilare una malinconica Spoon River sulle pornostar suicide? A raccontare la storia del paese lucano più disabitato della Basilicata, a visitare l’ex manicomio di Aversa o a rievocare i fatti di Genova vissuti con in testa soltanto una donna più grande da conquistare? Che cosa accomuna il ricordo di Graziella Franchini alias Lolita, cantante dalla gloria effimera e dalla fine tragica, ai fantasmi familiari della festa della Madonna del Carmine di Campotenese? Una inquieta curiosità intellettuale, certo, ma anche e soprattutto una partecipazione emotiva alle vite minuscole, dimenticate, lasciate ai margini della Storia. Di questo mondo derelitto, straccione, provinciale, ma pure sulfureo e imprevedibile, Andrea Di Consoli ha messo insieme diverse tessere, ricavandone un sorprendente mosaico di personaggi e luoghi, ma allo stesso tempo anche un racconto autobiografico che dà spazio – sempre sul filo dell’ironia – a nevrosi, ricordi, rimpianti, e a un senso di inadeguatezza da «scrittore-emigrante»: proprio ciò che contribuisce a dare a queste pagine uno sguardo obliquo e penetrante sulla realtà, nella consapevolezza che le parole sono «solo uno strumento che ci permette di raccontarci delle storie in attesa della verità, che è sempre la morte».
Andrea Di Consoli (1976) è nato a Zurigo da genitori lucani. Dal 1996 vive a Roma. Tra i suoi libri di narrativa: “Il padre degli animali” (Rizzoli, 2006), “La curva della notte” (Rizzoli, 2008) e “La collera” (Rizzoli, 2012). Ha pubblicato libri di poesia e di saggistica, tra cui “La commorienza. La misteriosa morte dei fidanzatini di Policoro“ (Marsilio, 2010). Tra le opere recenti “Il miracolo mancato. Francesco di Paola e il re di Francia” (San Paolo, 2018), il “Diario dello smarrimento” (Inschibboleth, 2019) e il libro-intervista + Dvd “Mater Matera” (Castelvecchi, 2019). Scrive su “Il Sole 24 ore” e “Il Mattino”. Autore di sceneggiature e documentari, collabora con la Rai e con l’Istituto Luce-Cinecittà.