Descrizione
In solidarietà per la Basilica di Santa Maria di Collemaggio: l’Abruzzo chiede il Salento risponde.
“Ho nel cure tutte le vittime di questa catastrofe e alla Basilica di Collemaggo ho toccato con mano il cuore ferito di questa città. In occasione della serata di solidarietà per l’Abruzzo, promossa a Santa Cesarea Terme in concomitanza della Perdonanza Celestiniana, rivolgo un benaugurante saluto, esprimendo apprezzamento per l’iniziativa in favore della ricostruzione della Basilica di Santa Maria di Collemaggio”.
Benedetto XVI
Fra Terre e Città abruzzesi, Papa Celestino V e la Grande Perdonanza del 29 agosto, rito caro al popolo d’Abruzzo, c’è una trama secolare, che si snoda e merita di essere partecipata, con rinnovato sentimento e speciale calore, proprio a pochi mesi dallo sconvolgente sisma che ne ha lesionato tratti, identità e memoria.
Celestino V innamorato della Maiella e del Morrone, dove cercò i più nascosti rifugi per assaporare i colloqui con il Signore, fece della Basilica di Santa Maria di Collemaggio il centro spirituale della sua religiosità.
“…molti di voi si stupiranno della mia decisione, ormai irrevocabile, di rinunciare al pontificato. Ma il vostro stupore è nulla al confronto di quello che io provo ogniqualvolta ripenso alla mia accettazione”.
“Santità, posso dirvelo senza scandalizzarvi? Io non amo le spade di nessuna specie”.
Immensa fu la gioia degli Aquilani quando, il 15 febbraio 1327, il corpo di San Pietro Celestino, portato da due monaci celestini sopra un carretto, giunse finalmente a Collemaggio.
Attraverso la rievocazione abbiamo il privilegio di incontrare Papa Celestino prima incoronato e, poi, sepolto nella sua Basilica, a Collemaggio.
Oggi, possiamo solo inginocchiarci davanti alle sue rovine, come di fronte alle altre della scossa Terra d’Abruzzo e alle sue vittime.
Collemaggio tornerà a splendere e sarà restituita agli Abruzzesi e al Mondo, anche grazie alla generosità salentina.
Enrico Cuccodoro è professore nella Università di Teramo e nella Università del Salento.