Descrizione
Di fronte all’emergere della crisi ecologica e al rischio della catastrofe, il pensiero filosofico è chiamato a riflettere mettendo in discussione innanzitutto se stesso per come ha concepito, sul piano ontologico, il rapporto tra uomo e natura e per le conseguenze che ne sono derivate sul piano pratico e quindi sul piano della morale, del diritto, della politica e dell’economia che hanno assecondato il progetto del dominio sulla natura che il pensiero moderno ha partorito e che l’avvento della tecnica moderna ha permesso di realizzare. Una tecnica che si presenta sempre più potente e sempre più libera da vincoli etici e sembra raggiungere la sua più alta espressione proprio nel nostro tempo soprattutto nel momento in cui essa incontra il pensiero filosofico contemporaneo. E cioè quella filosofia che, anticipata dal genio di Giacomo Leopardi, si presenta come pensiero che, partendo dalla distruzione della dimensione dell’eterno che garantiva il senso del limite e frenava l’azione umana, offre quel presupposto teoretico che consente oggi alla tecnica di dispiegare la sua massima potenza, un tempo prerogativa divina, di scandire il passaggio degli enti dall’essere al nulla.
Mario Sirimarco, insegna Filosofia del diritto, Informatica giuridica e Filosofia dell’ambiente presso il Dipartimento di Giurisprudenza di Teramo nelle sedi di Avezzano e Lanciano. Ha al suo attivo diverse pubblicazioni sulla filosofia della crisi ecologica, sulla rivoluzione digitale e su alcuni aspetti (principio di sussidiarietà) e figure della filosofia cristiana del Novecento (Capograssi, Moro, Mortati).