Descrizione
Nella tradizione i Napoletani e il canto sono una sol cosa.
Il pubblico napoletano affollava i teatri, non tanto per l’opera in se stessa, fosse comica o seria, ma per sentire e giudicare i cantanti, che sono stati sempre la sua passione: straordinariamente esperto, smaliziato ed esigente, notoriamente raffinatissimo già ai tempi di Nerone, esso ha spinto gli autori di musica a far sempre meglio e di più. E la tradizione ci parla di un canto napoletano che nelle sue diverse forme ha invaso i teatri del mondo, saturato i solchi più antichi di una infinita quantità di dischi, diffuso canzoni nell’etere con una frequenza senza eguali…
Napoli ha espresso straordinari primati nella storia universale della musica anche perché capace di prodursi con intatta efficacia in tutti i generi, alti e bassi, … senza creare tra gli stessi alcuna gerarchia di valori in assoluto e la ’canzone’ è solo la componente più vistosa, l’esempio più semplice e immediato di come la sua arte precorra i tempi, segnando talvolta il corso e l’evoluzione della musica europea in diverse epoche.
Ascoltando per la prima volta Era de maggio, Luna nova, Scetate, Napulitanata… nessuno è disposto a credere che siano canzoni così antiche.