L’annullamento d’ufficio tra vincoli e discrezionalità

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N. Pagine: 248
Collana: Percorsi di diritto amministrativo – Monografie
Anno di pubblicazione: 2015
Materia: Diritto amministrativo

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ISBN: 978-88-6342-764-6 COD: 978-88-6342-764-6 Categoria: Tag:

Descrizione

Lo studio monografico tratta dell’annullamento d’ufficio, oggetto, in questi ultimi anni, di attenzione da parte della giurisprudenza e del legislatore.

Pur confermandosi un istituto discrezionale, si vanno sempre più consolidando orientamenti tesi a dimostrare che l’annullamento d’ufficio, al ricorrere di determinate circostanze, va considerato una scelta “doverosa” per l’Amministrazione.

Si tratta dell’annullamento di provvedimenti contrari al diritto europeo oppure pregiudizievoli per le risorse erariali o, ancora, lesivi di interessi pubblici “sensibili” (ambientale, paesaggistico…). L’annullamento “doveroso” si riscontra, inoltre, nel caso in cui il privato, che trae beneficio dal provvedimento illegittimo, abbia tenuto un comportamento contrario a buona fede. Questa evoluzione induce a una riflessione sui limiti e presupporti dell’annullamento.

L’art. 21-nonies L. 241/90 configura, oggi un istituto caratterizzato da “vincoli” che, contrariamente a quanto evocato dagli orientamenti richiamati, impongono all’Amministrazione di svolgere uno specifico percorso di valutazione.

In questo contesto, l’interesse pubblico all’annullamento perde le caratteristiche attribuite dalla dottrina tradizionale, così come muta il ruolo dell’affidamento, anche in virtù delle novità introdotte dalla L. n. 164/14.

Stefano D’Ancona è dottore di ricerca in Diritto amministrativo presso l’Università degli Studi di Milano e Professore a contratto presso la Facoltà di Scienze Politiche dello stesso Ateneo. Ha pubblicato saggi e articoli su temi di diritto amministrativo sostanziale e processuale.

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