Descrizione
Il volume riflette sugli effetti della catastrofe che ha colpito Campania e Basilicata il 23 novembre 1980. L’entità e la qualità di un disastro come il terremoto non sono determinate solo dall’energia sismica liberata, ma per la gran parte della struttura delle società umane che ne sono colpite: quelle fisiche e quelle istituzionali, economiche, sociali, culturali. Dopo il disastro, il ruolo dei fattori umani è ancora più forte, perché essi condizionano le modalità di reazione, la scelta delle soluzioni tecniche e organizzative, la percezione del disastro, in una parola la resilienza di una comunità. Non è mai possibile scindere gli aspetti tecnici e organizzativi da quelli culturali: la narrazione pubblica, la memoria delle comunità e delle famiglie, le aspettative, i pregiudizi.
Nella prima sezione si ripercorre la storia della ricostruzione, facendo emergere la complessità dei processi contro le semplificazioni che predominano sull’argomento, e si presentano due disastri lontani nello spazio e nel tempo (Calabria 1783 e India 2004).
La seconda sezione è dedicata al tema della memoria e dell’oblio. Attraverso testimonianze autobiografiche e racconti orali i saggi riflettono sul vissuto soggettivo della catastrofe, sull’elaborazione del lutto che a volte ha segnato più generazioni, portandoci nel vivo della vita delle comunità