Descrizione
Egeria Nalin è Professoressa associata di Diritto internazionale nell’Università degli studi di Bari “Aldo Moro”, dove insegna Diritto internazionale e Tutela internazionale dei diritti umani presso il Dipartimento di Scienze Politiche. È membro del Collegio dei Docenti del Dottorato di ricerca in “Diritti, istituzioni e garanzie nelle società in transizione” dell’Università degli studi di Bari, coordinatrice del Comitato di gestione del Gruppo di interesse tematico su Diritto internazionale e conflitti armati della Società italiana di Diritto internazionale e dell’Unione europea, componente del Comitato di redazione delle Riviste Studi sull’integrazione europea e La Comunità internazionale e referee per la Rivista Ordine internazionale e diritti umani. È autrice dell’opera monografica L’applicabilità del diritto internazionale umanitario alle operazioni di peace-keeping delle Nazioni Unite, Napoli, 2018, e di numerosi saggi e articoli, in particolare, in materia di tutela internazionale dei diritti umani, diritto internazionale umanitario, diritto internazionale penale.
Il volume ricostruisce il contributo fondamentale fornito dalla Corte internazionale di giustizia delle Nazioni Unite all’affermazione e alla promozione della tutela dei diritti umani. Attraverso l’analisi della pertinente giurisprudenza della Corte, l’opera si sofferma sul ruolo decisivo della stessa per la svolta in senso antropocentrico del diritto internazionale attuale e per la costruzione della pace attraverso l’accertamento del diritto.
Vengono, dunque, esaminate criticamente le più recenti tendenze degli Stati a ricorrere alla Corte in sede contenziosa o a sollecitare l’emanazione di un parere consultivo, attraverso l’Assemblea generale, per reagire a gravi violazioni di diritti umani fondamentali. I ricorsi in sede contenziosa, basati su clausole giurisdizionali contenute in trattati sui diritti umani sono, sovente, volti ad ottenere un indiretto accertamento delle responsabilità di uno Stato, autore di una aggressione; altre volte, sono funzionali all’attuazione del “legal interest” degli Stati alla tutela di obblighi erga omnes. Le richieste di pareri, spesso, riguardano questioni inerenti a controversie tra Stati. Il volume mira, pertanto, a verificare se siffatto utilizzo dello strumento giurisdizionale sia appropriato e conforme al diritto vigente. Inoltre, esso si propone di appurare il reale contributo dei nuovi ricorsi e dei pareri resi dalla Corte rispetto alla promozione della tutela dei diritti umani, tenuto conto che la sua funzione essenziale resta quella di accertare il diritto per contribuire al mantenimento, al rispristino o al consolidamento della pace, in cooperazione con gli altri organi delle Nazioni Unite.