Descrizione
L’indagine evidenzia lo straordinario sviluppo del numero e del peso delle società pubbliche locali e le disfunzioni da ciò derivanti. Il fenomeno è ancora più grave se si tiene presente che la maggior parte di tali società non è al servizio della comunità, ma della stessa amministrazione. Soltanto una quota minoritaria, infatti, gestisce servizi pubblici locali.
Le modalità di affidamento di questi ultimi, a loro volta, hanno favorito indebitamente le società a partecipazione pubblica, come dimostrano i dati relativi ai pareri resi dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato sugli affidamenti in house, ai sensi dell’(ormai abrogato) art. 23 bis, D.l. n. 112/2008.
L’introduzione di dinamiche concorrenziali nel settore, poi, è stata resa più difficile a seguito dell’abrogazione delle norme pro-competitive per effetto, prima, del referendum del giugno 2011 e, poi, della sentenza della Corte costituzionale.
Oggi, l’autonomia degli enti locali nella scelta delle modalità di gestione è più ampia rispetto al recente passato. Tale autonomia, tuttavia, non è illimitata. Da un lato, gli enti locali dovranno operare entro gli ambiti territoriali ottimali individuati dalle regioni. Dall’altro, hanno per legge l’obbligo di motivare le soluzioni gestionali prescelte.
È presto per valutare l’efficacia di questo nuovo quadro giuridico. In mancanza di un adeguato riassetto organizzativo e gestionale, però, i cittadini finiranno per pagare due volte un prezzo ingiusto: come contribuenti, sopporteranno il costo di imprese spesso inefficienti e in perdita; come consumatori, continueranno a doversi rivolgere a gestori individuati per la contiguità al potere pubblico invece che per la capacità di offrire prestazioni migliori a condizioni più vantaggiose.
Giulio Napolitano è professore ordinario di Diritto amministrativo nel Dipartimento di giurisprudenza dell’Università di Roma Tre.
Diego Agus è dottore di ricerca in Diritto amministrativo nel Dipartimento di giurisprudenza dell’Università di Roma “La Sapienza” ed è titolare di un corso integrativo di Diritto amministrativo presso il Dipartimento di giurisprudenza dell’Università Luiss Guido Carli di Roma.
Sveva Del Gatto è ricercatore confermato di Diritto amministrativo e professore aggregato di Diritto amministrativo europeo nel Dipartimento di giurisprudenza dell’Università di Roma Tre.
Susanna Screpanti è dottore di ricerca in Diritto amministrativo nel Dipartimento di giurisprudenza dell’Università degli Studi di Roma Tre e docente a contratto di Diritto amministrativo I e II presso l’Università di Roma Tre e di Istituzioni di diritto pubblico presso l’Università di Urbino Carlo Bo.