I collaboratori dei parlamentari. 2014

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N. Pagine: 110
Collana: Rapporti IRPA 2014
Anno di pubblicazione: 2014
Materia: Diritto amministrativo
ISBN: 978-88-6342-662-5

 

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Descrizione

L’indagine evidenzia uno straordinario aumento della spesa per i collaboratori parlamentari nei bilanci di partiti e istituzioni nell’ultimo triennio. Il fenomeno è grave se si tiene conto che essi svolgono compiti essenziali alle dinamiche della rappresentanza democratica (“fusibili” del sistema), per cui sono retribuiti con denaro pubblico: il Parlamento, a differenza di altri Paesi (come Francia, Germania, Spagna e Inghilterra), non soltanto non ha contezza del numero, ma è addirittura estraneo al rapporto giuridico e dunque, sprovvisto di poteri di verifica e sanzione. Anche nei casi dei gruppi parlamentari e delle fondazioni politiche mancano meccanismi di finanziamento e di rendiconto trasparenti.

Soltanto una quota minoritaria ha un contratto ed è diffuso e sistematico l’impiego delle forme di collaborazione a progetto e coordinata e continuativa (co.co.co. e co.co.pro.) per un rapporto di lavoro svolto prevalentemente in condizioni di subordinazione. Si tratta del dato allarmante dell’opacità e dell’abuso di forme giuridiche da parte di un legislatore in perenne conflitto di interesse.

I parlamentari e i politici di professione, principali ed esclusivi beneficiari delle collaborazioni, non hanno, infatti, vincoli giuridici o economici né alcun efficace incentivo a contenere le dimensioni della crescita del fenomeno. Ai cittadini è negato qualsiasi tipo di informazione, quantificazione e controllo. Data l’enorme offerta di lavoro giovanile, i collaboratori, già in posizione di debolezza negoziale, sono retribuiti meno dei colleghi europei, si muovono all’interno della pizza politica suddivisi in gerarchie indivisibili e risultano sempre più spesso esposti ad abusi, malversazioni e pratiche di patronage.

Hilde Caroli Casavola è professore associato di Istituzioni di diritto pubblico del Dipartimento giuridico dell’Università degli studi del Molise, abilitato all’insegnamento di Prima fascia in Diritto amministrativo, dottore di ricerca in organizzazione e funzionamento della pubblica amministrazione dell’Università degli studi di Roma “La Sapienza”, specializzato in diritto pubblico europeo presso l’European Public Law Academy dell’Università di Capodistrian (Atene) e Jean Monnet Fellow presso il Center for International and Comparative Law della Michigan University (Usa).

Benedetto Cimino è dottore di ricerca in diritto dei contratti pubblici e privati e professore a contratto di Istituzioni di diritto pubblico presso l’Università degli studi di Viterbo. È avvocato in Roma.

Gianluca Sgueo è post-doc scholar presso il Centro de Estudos Sociais dell’Università di Coimbra (Portogallo). È inoltre docente di Istituzioni di diritto dell’Unione europea presso l’Università degli studi di Viterbo e titolare del corso “Lobbying and democracy” presso l’Università Bocconi. Dal 2011 è direttore dell’area istituzioni di I-Com, Istituto per la Competitività.

Claudio Tancredi Palma è dottore di ricerca in Teoria dello Stato e istituzioni politiche comparate dell’Università degli studi di Roma “La Sapienza”.

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