Descrizione
I processi della globalizzazione economica e finanziaria, avviati sul finire degli anni ’70, hanno posto con forza la “questione democratica” e, più specificamente, la messa in crisi degli elementi costitutivi della democrazia: la rappresentanza, la tutela e garanzia dei diritti fondamentali, il ruolo degli stati nazionali, il confine tra economia, diritto e politica, la mediazione partitica. Nuovi poteri e nuove architetture di potere sembrano favorire lo spostamento delle decisioni politiche ed economiche su piani sempre meno riconoscibili, così sottraendo la centralità della decisione pubblica allo stato nazionale alle sue istituzioni.
Le categorie di governance e governamentalità riescono a cogliere e rappresentare questa nuova realtà politica, economica e sociale, nonostante la loro indeterminatezza semantica. La governance esprime un nuovo orizzonte politico-decisionale a-statuale, flessibile e reticolare, che, più recentemente, ha acquisito anche una valenza assiologico-normativa. La categoria foucaultiana di governamentalità interpreta le forme attuali del governare come espressione di una razionalità politica che attraverso pratiche, concetti, verità e tecniche diversificate dà vita a inedite relazioni tra governati e governati.
Questo volume sonda la nascita di nuovi ordini regolativi e di nuovi percorsi di soggettivazione politica, individuando i limiti dei tradizionali meccanismi di rappresentanza e di costruzione del consenso nonché la crisi della mediazione politica e giuridica dei conflitti. Descrivendo gli inediti processi di governabilità e di governance gli autori riflettono sulla capacità di queste due categorie di vincolare gli individui a nuove forme di soggezione attraverso l’illusione della libertà, della produttività e del benessere.