Descrizione
Il Volume raccoglie gli atti del Convegno su “Gli effetti collaterali delle scelte di criminalizzazione” svoltosi il 26 maggio 2023 presso il Dipartimento di studi linguistico-letterari, storico-filosofici e giuridici dell’Università degli Studi della Tuscia. Il Convegno ha rappresentato il momento conclusivo del Progetto “Collateral Effects and Sustainability of Criminal Law”, finanziato dall’Ateneo viterbese nell’ambito della linea Young Independent Research (YIRG) e condotto da Martina Galli (in qualità di coordinatrice), Nicola Recchia, Laura Clemenzi e Flavio Petrocelli. Combinando l’analisi teorica generale con riflessioni di ordine più settoriale, il Volume affronta, in prospettiva corale e senza tralasciare l’ottica interdisciplinare, il tema degli effetti negativi prodotti dalle opzioni di criminalizzazione; effetti che, oltre talvolta a contraddire gli stessi scopi perseguiti dal legislatore penale, possono sostanziarsi in una irragionevole limitazione nell’esercizio di diritti costituzionalmente tutelati, così come tradursi in un danno economico-sociale di cui risente l’intera collettività.
Martina Galli è ricercatrice dal 2022 in Diritto penale presso l’Università degli Studi della Tuscia. Qui, nel 2019, ha conseguito il dottorato di ricerca, dopo essersi diplomata alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Ha svolto diversi periodi di ricerca all’estero, in particolare nel 2017 presso l’Institut des Hautes Études sur la Justice di Parigi e nel 2022 presso la Goethe-Universität di Francoforte. Nello stesso anno è stata coordinatrice del progetto “Collateral Effects and Sustainability of Criminal Law”, finanziato dall’Ateneo viterbese.
Nicola Recchia è ricercatore dal 2022 in Diritto penale presso l’Università degli Studi di Trieste. In precedenza, dal 2018, è stato ricercatore postdottorale in Diritto penale presso la Goethe-Universität di Francoforte. Nel 2017 ha conseguito il dottorato di ricerca in cotutela tra l’Università degli Studi di Ferrara e la Ludwig-Maximilians-Universität di Monaco di Baviera. Dal novembre 2019 è inoltre membro dello Young Penalists Committee dell’Associazione Internazionale di Diritto Penale.
