Descrizione
Giovanni Gentile è il filosofo del divenire, dell’Atto del pensiero che, divenendo, crea il mondo e si assume la responsabilità di questa creazione. Emanuele Severino è il filosofo dell’essere, della eternità dell’ente, perduta, travolta proprio da quel divenire che, secondo la sua interpretazione, originato dal nulla e destinato a ritornarvi, ha il nichilismo per esito estremo. Ambeude i filosofi portano le loro posizioni a conseguenze stringenti logicamente ed eticamente, con implicazioni differenti per ciò che riguarda l’interpretazione dell’Europa e della metafisica che ne ha prodotto la storia. Due idee di Occidente, due idee di verità e di storia, due modi diversi di concepire il rapporto fra eternità e tempo, verità e potenza.
Eppure, da queste differenze così nette non si ricava una semplice e lineare contrapposizione. Singolari e problematici intrecci creano molti quesiti e domande a chi prova a misurarsi con il loro pensiero. Questo libro cerca di penetrare almeno alcune di queste difficoltà, essendo il suo autore convinto che nella storia e nel declino della metafisica si possano incontrare gli aspetti più segreti di una crisi che coinvolge l’Occidente e la storia del mondo.
Biagio de Giovanni è Professore emerito all’università L’Orientale di Napoli. Ha insegnato Filosofia politica, Storia delle dottrine politiche, Filosofia morale in tre università meridionali: Bari, Salerno, Napoli. È stato rettore dell’università L’Orientale e Presidente della Commissione affari istituzionali del Parlamento europeo. Ha ricevuto la Legion d’onore della Repubblica francese.