Descrizione
Un confronto spontaneo e libero da schemi sulle grandi trasformazioni in corso nella società e nell’amministrazione guida gli Autori a tratteggiare la “nuova oggettività”, espressione di un mondo dominato dalle tecno-scienze e dai fenomeni organizzativi. Il dialogo rimarca il tramonto del Soggetto moderno, affermatosi per un lungo processo in Occidente. L’attenzione è concentrata sul declino del primato della politica e delle sue ragioni, sul rapporto della politica con l’economia, la scienza e la tecnica, sulla centralità dell’amministrazione in questo sviluppo, del suo funzionamento escludente in tanti ambiti per la crisi dello Stato sociale. La seconda tematica riguarda i processi di digitalizzazione, driver di questo cambiamento, le garanzie immaginabili e la forza “implacabile” di questa rivoluzione tecnica, guidata dall’intelligenza artificiale, le trasformazioni indotte al modo stesso in cui fino ad oggi abbiamo concepito il diritto. La terza tematica anela alla ricostituzione di una sfera pubblica, di un’idea di autorità, di un potere sovrano nuovo all’altezza delle sfide che l’umanità sta affrontando. La quarta tematica riguarda le dimensioni della solidarietà e le sue diverse configurazioni, politica ed economica e sociale. Il dialogo si concentra infine sul ruolo della cultura: indaga quale intellettuale sta emergendo, quale giurista fra tecnica e formazione classica nel mondo globale e sottolinea l’importanza della cultura umanistica per assolvere adeguatamente i crescenti compiti che la società assegna al diritto.
Giancarlo Montedoro è Presidente di Sezione del Consiglio di Stato, assegnato alla Sesta Sezione che si occupa di regolazione economica, sviluppo economico, agricoltura, tutela della cultura e del paesaggio, edilizia. Docente di Diritto pubblico e di Diritto pubblico dell’economia presso la LUISS Guido Carli, è socio corrispondente dell’Associazione dei professori di Diritto dell’economia (ADDE). Ha scritto centinaia di saggi giuridici e tre monografie (Mercato e potere amministrativo, Il giudice e l’economia, Il Diritto pubblico fra ordine e caos). Di recente per i nostri tipi con Carlo Iannello e Paolo Carpentieri ha pubblicato il volume La concezione crociana di paesaggio nel diritto contemporaneo.
Sergio Foà è PhD in Diritto amministrativo all’Università di Milano, professore ordinario di Diritto amministrativo presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino, dove insegna anche Giustizia amministrativa, Contabilità di Stato e Diritto dei beni culturali. Nello stesso Ateneo dirige due Corsi di perfezionamento; è componente del Comitato scientifico del Master in Diritto della pubblica amministrazione, nonché del Master in Direzione strategica delle aziende sanitarie e del Master in Strategie per l’efficienza, l’integrità e l’innovazione nei contratti pubblici. Da ultimo ha curato un Volume sulla gestione nazionale della pandemia e ha inquadrato criticamente il diritto della scienza incerta.