Corte costituzionale e giudici nell’Italia repubblicana

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N. Pagine: 254
Collana: Sentieri giuridici
Anno di pubblicazione: 2021
Materia: Diritto costituzionale
ISBN: 979-12-5976-128-6

 

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Descrizione

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Elisabetta Lamarque insegna Diritto costituzionale e Giustizia costituzionale presso la School of Law dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Attualmente componente del Consiglio Direttivo dell’Associazione Italiana dei Costituzionalisti (AIC) e del General Council dell’Italian Chapter della International Society of Public Law (ICON·S), è autrice di circa centocinquanta contributi su argomenti vari di diritto costituzionale. Tra le sue pubblicazioni si segnalano, oltre alla prima edizione del presente volume, del 2012, le monografie Le norme e i limiti per la ricerca della paternità. Contributo allo studio dell’art. 30, quarto comma, della Costituzione, Cedam, 1998; Regioni e ordinamento civile, Cedam, 2005 e Prima i bambini. Il principio dei best interests of the child nella prospettiva costituzionale, FrancoAngeli, 2016. Per l’Editoriale Scientifica Elisabetta Lamarque ha curato, con Laura Cappuccio, il volume Dove va il sistema italiano accentrato di controllo di costituzionalità? Ragionando intorno al libro di Victor Ferreres Comella Constitutional Courts and Democratic Values, 2013.

La Corte costituzionale e l’autorità giudiziaria sono i protagonisti del sistema italiano incidentale di controllo di costituzionalità, chiamati insieme ad animarlo ciascuno nel proprio ruolo. Nei primi quaranta anni della storia della loro relazione, dal 1956 al 1996, entrambi i soggetti tentano incessantemente di accordare i pochi strumenti processuali di cui dispongono. È il periodo delle prove d’orchestra, che come in una serie tv il libro distingue in tre diverse stagioni.

Al termine di questo lungo periodo iniziale, la Corte e i giudici presentano una comunanza di lavoro e di intenti, una sintonia, un’affinità culturale e il senso di appartenenza alla medesima grande famiglia che si confermano negli ultimi venticinque anni della loro relazione, dalla metà degli anni novanta a oggi, che il libro chiama il periodo del tango, a sua volta diviso in due stagioni.

Di fronte alle sfide di questi ultimi anni, provenienti sia dall’interno che dall’esterno del nostro ordinamento, infatti, la conoscenza della tecnica e dello stile e la fedeltà agli schemi già sperimentati non bastano ad assicurare un controllo di costituzionalità efficace e capace di proteggere in modo effettivo i diritti dei consociati. Sono essenziali anche l’orecchio, il ritmo, l’armonia e la fiducia reciproca, oltre che la disponibilità a cambiare il passo, improvvisando al mutare della musica e delle risposte del partner.

Recensioni:

Intervista su bnews.unimib.it

Intervista su www.irpa.eu

Recensione su giustiziainsieme.it

Recensione su gruppodipisa.it

Recensione su www.questionegiustizia.it

Informazioni aggiuntive

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