Descrizione
L’indagine condotta in questo volume ricostruisce l’insieme di dottrine e di pratiche istituzionali tese a dare al Leviathan un aspetto umano, limitandone il potere in base a regole predeterminate e stabili. Quest’obiettivo è stato raggiunto con il costituzionalismo democratico che è l’esito più raffinato del processo di “civilizzazione statuale”, interazione reciproca tra la struttura istituzionale e la disposizione psicologico-sociale che la sostiene e la alimenta risultandone a sua volta rafforzata. Da questa osservazione storica si ricava un principio di fondamentale importanza nella cultura politica e giuridica dell’Occidente: la realizzazione della libertà democratica passa ineludibilmente attraverso la costruzione di saldi ancoraggi alla statualità. Nelle società contemporanee sembra si stia realizzando, invece, un capovolgimento di quei grandi princìpi conquistati nella lunga “lotta per il diritto”, con la conseguenza letale di un aumento smisurato del potere giurisdizionale. Da strumento di equa regolazione sociale, il diritto diventa allora un’arma messa nelle mani del ceto togato per costruire, attraverso l’iperburocratizzazione di ogni aspetto della vita, la sua posizione egemonica nella società. Di qui l’inversione della data-simbolo del 1789 nel suo opposto, 9871.
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