Descrizione
Il mondo sta attraversando la prima crisi politica della globalizzazione e l’Europa è al centro di questa crisi, nella sua stessa costituzione mentale. Essa si riflette dappertutto e mostra il volto di una realtà scissa, scossa da mille sussulti che si manifestano nelle forme più diverse, fino a toccare in profondità la fisionomia delle moderne democrazie rappresentative e a intaccare le forme consolidate della stessa convivenza tra gli uomini.
Insicurezza e paura tornano come segnali estremi di una crisi non solo istituzionale, ma etico-politica e che sembra rimettere in discussione il senso di una civiltà.
C’è qualcosa che richiama gli anni trenta del secolo scorso quando proprio la crisi finale della prima globalizzazione, nata al passaggio del secolo, spinse l’Europa e il mondo in una guerra distruttiva.
Non è questa la prospettiva di oggi, ben più solide sono le resistenze apprestate. Ma la crisi ha bisogno, oltre che di risposte politiche, di pensiero. Il bisogno della filosofia, è stato detto classicamente, torna proprio quando la realtà è scissa, divisa, fibrillante. Per entrare nella fisionomia della crisi, per provare a individuarne le componenti, Biagio de Giovanni ha scelto due grandi personaggi del Novecento, Hans Kelsen e Carl Schmitt, due sommi giuristi con una visione generale della storia d’Europa e del mondo.
Oltre il Novecento va il loro magistero.
Il libro prova ad argomentare questa tesi in un percorso di analisi rigorosa e originale.
Recensioni:
Recensione nella rubrica Libri e riviste del periodico telematico Archivio storico