Descrizione
Con la sentenza n. 52 del 10 marzo 2016, la Corte costituzionale si è pronunciata sulla nota vicenda delle trattative (mai aperte) tra il Governo italiano e l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (UAAR) per la stipula di un’intesa. Nello specifico, la Consulta ha definito il conflitto di attribuzioni proposto dal Presidente del Consiglio dei Ministri, in nome proprio e del Governo, nei confronti della Corte di Cassazione, sezione unite civili, in relazione alla sentenza 28 giugno 2013, n. 16305. Gli orientamenti del Giudice delle Leggi sono di notevole interesse per una pluralità di motivazioni, ma, soprattutto, in riferimento all’asserita doverosità dell’avvio delle trattative e alla controversa natura di atti politici delle deliberazioni governative in materia (in quanto tali da ritenersi o meno sottratte al sindacato giurisdizionale nell’ipotesi di omesso esercizio dell’iniziativa legislativa funzionale all’ovvio dell’iter della legge di approvazione dell’intesa). Il giudizio costituzionale rileva, altresì, per lo stimolo alla riflessione sulle criticità e sulle note positive del metodo della bilateralità pattizia per la disciplina delle esigenze specifiche e degli ambiti peculiari propri delle organizzazioni religiose nelle relative relazioni con lo Stato ed il suo ordinamento giuridico.
Marco Parisi è Professore Associato per il Diritto Canonico ed Ecclesiastico nel Dipartimento Giuridico dell’Università degli Studi del Molise, dove insegna Diritto Ecclesiastico Comparato e Diritto Ecclesiastico e Canonico. Insegna, altresì, Diritto Ecclesiastico presso la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali dell’Ateneo Molisano.