Descrizione
Al verificarsi delle vicende europee novecentesche, il “tutto è possibile” e non semplicemente “permesso”, di cui parla Arendt, si fa orrore esperito che si cercherà di scongiurare per i tempi a venire erigendo gli argini protettivi dello Stato costituzionale di diritto, ma che non smette di rilanciare sfide insidiosissime all’interno delle liberaldemocrazie in primis ogni qual volta si ripresenta il mancato riconoscimento dell’alterità. Deinon di inaudita potenza, il tremendo che monta tra le miti passioni quotidiane dell’homo democraticus sotto l’egida dei diritti e all’ombra obliqua di paure vecchie e nuove. Un “comune” con cui non è dato smettere di misurarsi. A ricordarlo, con l’immediata intensità propria solo delle immagini, la splendida e inquietante incisione di Goya “Il sonno della ragione genera mostri”, tanto più se è l’attitudine poietica della ragione stessa a poterne produrre ancora trovando nel sommerso universo pulsionale un invincibile alleato.