Descrizione
Mai come oggi la natura incontaminata è sinonimo di ricchezza.
In un mondo che ha tutto ma che non è più soltanto minacciato, bensì è aggredito, dal cambiamento climatico e da una vita accelerata che lascia sempre meno spazio alla dimensione umana, le riserve naturali – i parchi, così come li chiamiamo comunemente – sono i nuovi giacimenti petroliferi, le miniere d’oro del nostro tempo.
Preservarli è un dovere e un investimento al tempo stesso. Ma tutelarli non significa chiudersi in un immobilismo irragionevole. Occorre valorizzarli, culturalmente e turisticamente, senza per questo violentarli.
Il loro rilancio, la loro messa a sistema con istituzioni e mondo privato, è un dovere. Non solo la sempre citata scuola, ma anche l’impresa. Va messo un confine molto chiaro nei confronti delle aziende insalubri e al tempo stesso assicurare una compatibilità intelligente tra industria, artigianato e aree protette.
Comunicazione e nuove tecnologie sono compagni di viaggio inseparabili del nuovo modo di intendere la governance di un parco, ci suggerisce l’autore, un manager con ruoli di responsabilità sia nel settore privato sia in quello pubblico, una sensibilità al fattore ESG e una carriera giornalistica alle spalle che ne completa il profilo.
L’orizzonte dello studio non si limita alla dimensione nazionale, ma la confronta con i modelli internazionali, affronta di petto il cambiamento climatico mettendo al centro dell’analisi una riflessione storica (il dimenticato Piano Fanfani) e prospettica sulla forestazione.
Il cuore del volume – l’argomento che interroga l’intelligenza dell’autore – è tuttavia come capitalizzare quella che definisce «l’arma segreta italiana» trasformandola in volano economico, sociale e culturale, senza per questo sfruttarla. Dal Cilento alle Cinque Terre, dalle Dolomiti Friulane al Gargano il viaggio prosegue raccontando storie, modelli, esperienze e inseguendo la sfida di «abitare i parchi senza consumarli».
Camaiora indaga questi fenomeni riflettendone con un giornalista acuto e raffinato, ma pragmatico, che per lungo tempo ha studiato la materia, Alessandro Da Rold, e ascoltando l’opinione di Luca Santini, presidente di Federparchi.
Il libro centra l’obiettivo? Al lettore l’ardua sentenza.
Andrea Camaiora, giornalista professionista e imprenditore, è tra i principali esperti di crisis e reputation management.
Docente universitario a contratto ed esperto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, si è occupato di casi che spaziano dall’ambiente alle infrastrutture, dal turismo all’agricoltura, salute e difesa.
Nel 2018 fonda The Skill, società di comunicazione strategica con uffici in Italia e Francia e nel 2024 la summer school «Campus École», che si svolge in Haute Corse. Già consigliere di amministrazione dell’Università degli Studi di Parma e amministratore locale (2005-2013), dal 2011 al 2013 è stato presidente della commissione infrastrutture di Anci, dal 2025 presiede il Consorzio Energia Liguria.
Ha scritto, tra gli altri, Appunti per un manuale di Scienza dell’amministrazione (eLabora, 2021), Il processo mediatico (Wolters Kluwer, 2022), La responsabilità giuridica del manager e la corretta applicazione dei modelli di compliance (Luiss School of Law, 2025).





