Descrizione
Lo studio si propone di approfondire l’istituto dell’informativa antimafia interdittiva alla luce del deficit di tipicità che ne connota la disciplina, derivante dall’impiego, all’interno della norma attributiva del potere, di concetti giuridici indeterminati, in primis quello degli «eventuali tentativi di infiltrazione mafiosa».
Muovendo dalla constatazione che, ogni volta in cui il legislatore si affida a tale tecnica normativa, l’ordinamento tende a introdurre dei correttivi per limitare i rischi di arbitrarietà e la compressione delle garanzie, lo studio assume tale tendenza sistematica come punto di partenza dell’analisi.
L’indagine, pertanto, intende verificarne la tenuta, ricostruendo in chiave sistematica i tradizionali “punti di riequilibrio” – autovincoli dell’amministrazione, rafforzamento delle garanzie procedimentali e sindacato del giudice amministrativo pieno ed effettivo – nonché quelli individuati e/o ulteriormente valorizzati dalla Corte costituzionale nel peculiare ambito di indagine: la natura cautelare e preventiva della misura, la tassativizzazione giurisprudenziale, la temporaneità della misura e il relativo procedimento di aggiornamento.
Alessandra Coiante è assegnista di ricerca in Diritto amministrativo presso il Dipartimento di giurisprudenza dell’Università degli Studi Roma Tre. Ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in Diritto dei mercati europei e globali. Crisi, diritti, regolazione presso l’Università degli Studi della Tuscia. È stata Visiting Researcher presso il Max Planck Institute for Comparative Public Law and International Law e il Max Planck Institute for Social Law and Social Policy. Dedica la sua attività di ricerca al diritto amministrativo, sostanziale e processuale, e al diritto sanitario.





