Descrizione
Alla rilettura di Capograssi: l’autorità vive, insieme alla verità, nella coscienza dell’uomo, non distratta a lungo dall’empirico, nella libertà, segue una ricerca che tende ad individuare la disciplina assegnata in diritto positivo alla libertà, segue una ricerca che tende ad individuare la disciplina assegnata in diritto positivo alla libertà della persona, se essa caratterizzi con colori più o meno intensi l’intero ordinamento, o se, viceversa, resti confinata in qualche angolo poco visibile dell’assetto dei rapporti giuridici. Il diritto positivo svolge un compito primario nell’offrire le garanzie necessarie per la vita stessa nella libertà: è questa la funzione costituzionale del Consiglio di Stato. Elaborazioni di filosofi, economisti, storici del diritto, anche con intonazione sociologica e di maestri del diritto consentono di esplorare i problemi pratici della libertà, nel suo rapporto con la p.A., l’economia, la coscienza, il pensiero e la sua espressione, i rapporti economici regolati dalla Costituzione, la protezione dell’ambiente e le tutele per le generazioni future, il rapporto tra la libertà, il criterio della proporzionalità, l’autonomia e la solidarietà. È sulla base della presenza della libertà e dell’autorità nella coscienza umana che si coglie il rapporto tra norma attributiva, potere esercitato e libertà, dunque garanzia di tutela, del destinatario dell’esercizio del potere amministrativo. Infine, il principio personalista entra progressivamente nel sistema, senza sconvolgerne l’ordine, attraverso le fattispecie dello stato di necessità, talvolta riconosciuto per i diversamente abili e in altri rari casi. Il “diritto umanitario” non può restare riservato all’art. 54 cod. pen., ciò equivalendo ad una forma di compressione della libertà.