Descrizione
Il volume ricostruisce e analizza il percorso che ha condotto lo Stato sociale, nella veste contemporanea dello “Stato delle crisi”, a muovere i suoi passi sul sentiero di una dimensione amministrativa segnata da processi di trasformazione che hanno caratterizzato fasi politiche e istituzionali espressione di cambiamenti, talvolta strutturali, dell’assetto amministrativo, del riordino territoriale, dell’architettura costituzionale, sempre più condizionati dalla dimensione nazionale, europea e globale della finanza pubblica. Uno scenario complesso segnato, altresì, da un arretramento delle conquiste sociali a causa dell’incapacità dei governanti e dei legislatori di intervenire per porre un freno a quel processo di progressiva erosione economica e finanziaria dello Stato sociale che ha portato a una irreversibile crisi del modello di welfare State sia per le generazioni presenti che per quelle future. Sotto la pressione della dimensione finanziaria il rapporto tra “welfare” e “State” ha, così, assunto sembianze diverse in relazione al periodo di riferimento. Alla luce della considerazione del percorso evolutivo del “welfare” nel volume l’attenzione è stata rivolta al rapporto tra l’essere e il dover essere al fine di individuare il possibile punto di equilibrio della difficile conciliazione tra le regole (europee e nazionali) di finanza pubblica e i diversi interventi riconducibili al concetto di “welfare”. Un essere e un dover essere che ha fatto intravedere uno scenario ben più complesso di quello che associava il “welfare” direttamente (e quasi esclusivamente) all’intervento pubblico ponendone tutti i relativi oneri solo in capo all’amministrazione, disvelando un quadro composito costituito da tanti modelli diversi, ove il pubblico e il privato si contemperano dando vita, nel prisma del paradigma sussidiario, ad un welfare in costante divenire e in cerca di definizione. Un quadro che ha portato ad analizzare come le interconnessioni tra dimensione finanziaria e dimensione sussidiaria del welfare sono all’origine di modelli diversi che devono essere contestualizzati all’interno di un sistema complessivo. E in questa prospettiva si sono indagati i percorsi per la definizione di un quadro concettuale di riferimento entro il quale descrivere e definire un nuovo patto per la tenuta dello Stato sociale nella stagione dello “Stato delle crisi”.
Vanessa Manzetti, professoressa associata di Diritto amministrativo e pubblico presso l’Università di Pisa. Responsabile locale di progetti nazionali ed europei, tra cui si ricordano il Prin “Garanzia dei diritti e qualità dei servizi nella prospettiva dello sviluppo territoriale integrato. Buon andamento, multilevel governance e cooperazione territoriale per una nuova strategia di acquisizione di risorse e razionalizzazione della spesa pubblica” e il modulo Jean Monnet “NGEU and safeguarding the EU’s financial interest”. Coordinatrice della summer school “Public auditing and accountability” e della winter school “The National Recovery and Resilience Plan and Local Authorities”. Relatrice a diversi convegni nazionali e internazionali; autrice di numerose pubblicazioni sui temi dell’intervento pubblico in economia, del diritto del bilancio, dei contratti pubblici, del Terzo settore, dell’amministrazione condivisa e di due monografie: Fondazioni di origine bancaria e principio di sussidiarietà orizzontale; Cassa Depositi e Prestiti. Paradigma italiano delle banche nazionali di promozione.