Descrizione
Una delle grandi “sfide epocali” del diritto comparato è la gestione della diversità, a cui si chiede oggi la predisposizione di un «efficace diritto costituzionale della differenza». Nello spazio geografico-epistemologico del Global South, in cui si inserisce l’America Latina, tali sfide assumono i caratteri della interlegalidad e della diversità ctonia, basati sull’esistenza di una rilevante tradizione giuridica indigena. Il diritto ctonio indigeno si fonda su un sentido de territorialidad che intreccia il diritto all’identitò etnica e culturale con i diritti vincolati al possesso e all’uso della terra, con la costellazione di diritti connessi alla protezione dell’ambiente e con i diritti di tutela giuridica effettiva e riparazione, proponendoci una uova prospettiva di analisi sempre più presente nella giurisprudenza interna e regionale (sistema interamericano di protezione dei diritti umani).
Nel volume si propone un’analisi del derecho al territorio indígena dei popoli indigeni e tribali della regione latinoamericana, nell’ermeneutica evolutiva, dinamica e socio-antropologica della Corte interamericana che “trasforma” uno dei più tipici diritti della statualità moderna, ovvero il diritto di proprietà, in un diritto a carattere “bioculturale”. Tale analisi consente di “sperimentare” l’esistenza di un «diritto interameriano delle differenze», fondamentalmente basato sul riconoscimento della sspeciale identità territoriale indigena attorno al quale ruota la configurazione di diritti bioculturali in connessione al paradigma costituzionale bio-ecocentrico del costituzionalismo latinoamericano (in particolare di quello “andino”).