Descrizione
La risposta europea alla recente crisi finanziaria globale ha inspirato un ambizioso progetto di riforma dell’architettura istituzionale e regolatoria sui mercati finanziari, modificando significativamente la distribuzione di poteri e responsabilità tra regolatori, vigilanti e organi giudicanti. Nuove autorità e nuove regole di immediata applicazione si affiancano alle norme di produzione normativa europea “tradizionale”, alla disciplina dei Trattati e ai principi elaborati dalla giurisprudenza europea in una nuova dimensione giuridica stratificata e interconnessa orientata all’accentramento verso l’amministrazione europea.
Il processo evolutivo ancora in fase di piena definizione evidenzia alcune contraddizioni e disarmonie, legate in gran parte alla velocità di realizzazione, all’insufficiente attenzione riposta alla fase di transizione e alla complessa definizione di un equilibrio politico interno all’Unione. Esso offre uno spazio evolutivo nuovo al ruolo delle corti europee nel sistema di governance dell’economia, quali interpreti, rulemakers e giudicanti di un ordinamento multilivello di consistenza magmatica, che necessita di essere ricondotto a unità.
Può il giudice europeo giocare questo ruolo nell’obiettivo di tenere insieme principi europei e obiettivi d’azione, anche in nome di una corretta gestione delle risorse economiche?
Biancamaria Raganelli è Professore associato in Diritto dell’economia e dei mercati finanziari presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, dove insegna Istituzioni finanziarie europee, European Institutions, law and economics e Diritto pubblico dell’economia, ed è vice Direttore del Master Executive in Public Procurement. È autore di numerose pubblicazioni su riviste scientifiche, contributi in volumi e monografie in materia di regolazione e vigilanza sui mercati finanziari, autorità indipendenti, contratti pubblici e partnership pubblico-private, anticorruzione, diritto amministrativo europeo e nazionale, sostanziale e processuale.